51

14 1 0
                                    

Fortunatamente, arrivo in tempo per prendere il bus e sistemo un pò Ian per non destare sospetti con un ragazzo così trasandato. Arrivati sul bus, c'è più gente di stamattina e ci guardano in modo strano. Così mi fingo una fattona e inzio a dire cosa senza senso, rivolgendo frasi sgarbate a chi ci fissa e la gente si spaventa dei tossici, così ci ignorano, lasciandoci stare.
Arrivati a casa, chiedo a Ian se abbia fame, ma lui mi fa cenno di no con la testa, con gli occhi socchiusi. Lo metto sul letto e lo lavo un pò con una bacinella d'acqua e una spugna, intanto si addormenta ed io lo sistemo nel letto, coprendolo e fissandolo tutta la notte.
Penso a cosa abbia fatto in tutti questi giorni, a come reagirà per suo fratello e se mi denuncerà quando lo saprà. La mia mente è affollata da troppi pensieri per poter dormire.
Ian dice qualcosa mentre lo fisso.
"Grazie"
Dopo questo mi sento ancora più in colpa per i peccati miei e di mia mamma. Non sopporto l'idea di avergli fatto del male, nonostante suo fratello abbia ucciso mia mamma.

Lettera.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora