Lettera.

30

Nel profondo del mio cuore so che la persona per cui provo qualcosa ha a che fare con tutto quello che mi sta succedendo.
Da quando conosco Nick, la mia vita è cambiata improvvisamente. Ma in che modo? Positivo? Negativo?
Davvero, Nick, c'entra qualcosa? Perché dovrebbe farmi del male? Quali sono le ragioni che lo spingono a fare tutto ciò, se questa mia ipotesi fosse vera?
Mangio, intanto, quello che l'uomo con la maschera mi porge.
Provo la sensazione del vomito, ma non faccio storie e mangio lo stesso.
-"Mia mamma sta bene?"
-"Finché vorrai tu che lei stia bene."
-"Non la seguo."
-"Fai tutto ciò che ti viene detto e noi non torceremo un capello a tua mamma."
-"N-noi? Quanti siete?"
-"Prima cosa, non fare domande. Non sei nella posizione di poter pretendere delle risposte."
-"E se io lo dicessi alla polizia?"
-"Ragazzina, dici così, e non ti faremo nemmeno uscire da questo bunker."
-"Okay, mi scusi. Quando potrò uscire?"
-"Ho già detto di non fare domande."
-"Già. Lei è il capo qui, a quanto pare."
-"Inutile fare domande, trasformandole in supposizioni."
-"Beccata."
-"Sei molto simpatica, mi dispiace che tu sia finita in questo casino. La prole non dovrebbe pagare i peccati dei genitori."
-"Cosa?"
-"Niente. Ora dormi piccolina, eh."
-"Beh, in effetti, ho moolto so.. Son.. No."