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Nick, mi chiede di dormire da lui, ma io rifiuto. Non siamo poi così intimi.
Così mi dà un passaggio con la sua macchina grigia.
In macchina, mette una canzone.
La conosco!
-"Heroes di David Bowie, vero?"
-"Brava, ti piace?"
-"Si!"
-"È orecchiabile."
-"Io direi che è fantastica, non solo orecchiabile."
-"Rispetto la tua opinione, cara."
-"Oh, ti ringrazio."
Continuiamo a ridere per tutto il breve tragitto.
Arrivata a casa, saluto Nick.
-"Ci vediamo domani mattina a scuola?" mi chiede.
-"Certo! A domani."
Apro il portone di casa mia e, entrando, rischio di scivolare.
-"Ma che diamine... Una lettera?"
La apro e, leggendola, mi sento un pò confusa.

"Cara Kristen,
ti piace la tua vita, vero? Ho saputo che tua mamma ti ha lasciato sola. Sempre stata un'idiota quella donna, sin da quando aveva la tua età. Anzi, anche più piccola. Ma non parliamo delle cose di tua madre, altrimenti rischio di scrivere un libro per tutte le cose stupide che ha fatto.
Chi è quel nuovo ragazzo con cui ti frequenti? Povero. Se tu sei come tua madre, poi. Quanto mi dispiace per quel... Nick! Giusto?
Tua madre è scappata pensando di proteggerti, sai? O forse, non è scappata? Ti lascio questi pensieri su cui riflettere.
Ah, un'ultima cosa: ti renderò la vita un inferno, come lei ha reso un inferno la mia. Ops! Avevo detto di non voler parlare di tua madre ma, come puoi leggere in queste righe, non se ne può fare a meno."
-Anonimo."

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