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-"Dimmi che è uno scherzo."
-"Credi che con tutto quello che mi succede, io voglia scherzare?"
-"Io, adesso, che dovrei fare secondo te? Eh?!" rosso dalla rabbia, mi afferra da un braccio.
-"Non mi denunciarai e sai perché? Perché anche tu hai scheletri nell'armadio, Ian."
-"LUI TI AMAVA!"
-"CHI TI AMA NON TI FA DEL MALE!"
-"L'ha fatto per il bene della famiglia. L'unica cosa che conta!"
-"Bene, fatti curare, perché non hai ben chiaro il concetto di "buono" "giusto" o "amore", Ian."
-"Tu, assassina di mio fratello, vieni a dirmi di curarmi? Che strano il fato."
-"Si, io. Tu e tuo fratello siete dei mostri. Lui ti ha fatto del male e ancora lo difendi. Questo non è AMORE questo è rancore, odio, invidia, vendetta. La stessa vendetta che pochi minuti fa hai detto di non voler provare."
-"Beh, sa che c'é? Ho cambiato idea. Ti do un vantaggio di dieci minuti per sparire dalla mia vista, perché mi hai tolto l'unica persona rimasta della mia famiglia."
-"I-Ian, non starai.. Ti prego."
-"Vattene Kristen, non tornare mai più. Io e te non siamo fatti per stare insieme. Ci provochiamo soltanto dolore. Vattene."
-"Ma tu mi ami." dico piangendo come una pazza.
-"VATTENE!" prendo la borsa e le chiavi dell'auto e scappo: forse, dall'amore della mia vita; forse dal distruttore di essa."

Ian non mi ha seguita. Mentiva. Mi voleva solo lontana per non farmi del male, lo so. Ma più mi allontanavo e più sentivo che tutto si sarebbe risolto. Mi dirigo verso il paese che avevo trovato su internet, mettendone il nome su google maps. È a 8 ore di distanza dal mio paese. Pleasantville sarà il posto dove ricomincerà la mia vita. La fine è un nuovo inizio.

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