parte 6

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Il mio cuore non appartiene a lui penso, io non posso dargli l'amore di cui a bisogno, quello senza ostacoli, quello che ti viene fuori dal cuore come una cascata.
Nicolas è un caro amico ne più ne meno e io non posso dargli ciò che vuole, non ne vedo il modo.

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Mentre sorseggio un caffè da Starbucks  vedo entrare uno dei ragazzi che hanno assistito alla mia umiliazione pubblica in palestra e spero che non ri ricordi  di quella mattinata, ne tanto meno di me

-"Rose!"

La voce di mia zia Karol mi perfora il timpano, non per il volume ma per il suo solito tono squillante.

-"Karol!"

Rispondo con finto entusiasmo mentre cerco di riprendere a studiare in santa pace la storia di Hamlet dove tutti muoiono e non sarebbe male se succedesse ora....
Era un pensiero orribile ma sono stanca e un caffè size large non mi soddisfa affatto!

-"Che fai ,studi?"

-"si, studio"

Dico con aria stufa e lei rimane in silenzio per mio fortuna ,potrei sbranarla se aprisse bocca.

-"ora vado"
Annuncio a Karol che mi guarda storto

-"E dove vai, sono appena arrivata!!"

Le sorrido per tranquillizzarla come a dirle torno presto, ti voglio bene
Cosa che funziona per mia fortuna

-"a scuola"

La giornata non potrebbe iniziare peggio e il diavolo che è in me sta prendendo il sopravvento, così decido di assumere un portamento graziato e mia allontano salutandola.

Io e Nico non abbiamo più ripreso l'argomento ,ma sono sicura che non ha capito le mie intenzioni neutre con lui,però mi rendo conto di essere stata vigliacca e che devo parlare al più presto con lui per chiarire, perché un senso di vuoto mi attanaglia e non riesco a farlo smettere.

Appena entro nell'aula di letteratura rimango sconvolta dal gruppo di ragazzi ammassati sulla cattedra  che ridono e sembrano partecipare animatamente alla conversazione, creando una confusione disarmante.
Mi siedo al mio posto ignorandoli del tutto

-"Che succede ?"

Interviene il professore appena fa il suo ingresso in aula, probabilmente più infastidito di me

-"tutti al vostro posto"

Tutti poco a poco tornano al propio posto regalandomi una visuale del tutto inaspettata
potrei avere un'infarto
Di nuovo lui
Si proprio lui, da non crederci, mi viene voglia di andare a in bagno improvvisamente, per fuggire da quel momento.

-"Christian! "
Esclama felice il professore
Tutti osservano al scena con attenzione me compresa

-"Pr. Grert !"
-"quanto tempo figliolo, sono felice tu sia passato darmi un saluto"

-"allora hai già fatto amicizia con la mia classe!" Ridacchia
Christian sorride abbassando lo sguardo e sembra quasi in imbarazzo ma quel momento dura talmente poco da farmi dubitare che sia accaduto.
-"Sono ragazzi in gamba"

Aggiunge Christian voltandosi verso di noi e incrociando i miei occhi istintivamente gli sorrido
E lui sembra quasi ricambiare
Si mi ricordo di te, non ne ho perso memoria
Sembra dire

-"Controllo i compiti per oggi !"
Esclama il professore, come a voler dimostrare a Christian che ha ancora dell'autorità con i suoi alunni

-"signorina Flenghi, lo sa vero che in letteratura deve prendere un buon voto o gli si abbasserà la media ?"

-"Si prof ne sono al corrente, farò meglio al prossimo compito."
Rispondo schietta, senza troppi giri di parole

-"Voglio assegnargli un recupero con il ragazzo che vedi qua ,uno dei miei studendi più bravi perché hai delle doti e voglio farle venire fuori!"

Il suo solito discorso da sei bravo ma sembri non esserlo mi aveva per un attimo distratta persino dalle prime parole
-"Volentieri"
Aggiunge Christian

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Il professore batte la matita sulla cattedra come a ritmo del suo respiro
Più lo guardo e più lo vorrei assalire

-"Se studiate insieme oggi e qualche altra volta nella prossima settimana potrebbe bastare"
Afferma infine

-"Oggi non posso trattenermi a scuola ma puoi venire a casa mia."
Christian mi sorride con gentilezza
Facendomi sbandare

-"Oh ne sarei molto grata del tuo aiuto ma non voglio prenderti del tempo."
Lui guarda io prof e poi me e sorride di nuovo, all'improvviso sembra quasi un complotto verso di me.
-"Stai tranquilla Rose, Christian ha aiutato anche altri ragazzi in passato con la mia materia, ne avevo già parlato con lui."

-"allora vi ringrazio per l'opportunità"
dico rivolta ad entrambi
Mi porge un foglietto con il suo indirizzo come se dicesse
Tanto lo sapevo che saresti venuta
Ma io lo prendo  con cautela come a dire
È lo studio che conta per me, lo faccio per quello.

Sono le 4 e sono davanti il portone di casa sua ,ma non trovo il coraggio di bussare,così suono il campanello
Dopo 20 secondi circa, forse mi sono persa a contarli arriva Christian ad aprire la porta e rimango ferma, come se fossi lì per vendere qualcosa ma mi fossi dimenticata il prezzo.

-"Entri da sola o ti devo prendere per mano?"
Come se mi avesse dato una boccata d'aria da quella situazione di imbarazzo entro senza farmelo ripetere
-"si scusami "

Dopo poco ci troviamo nel salotto a studiare  e devo ammettere che è bravo, bravo con i testi , bravo con le frasi, bravo con la memoria, con la sua lingua.
A volte mi perdo a cercare il significato di una parola e lui si diverte a mimarle

-"Hai afferrato il concetto?"
dice infine fissando i suoi occhi nei miei
-"Si, meglio che a scuola comunque.."
Sorrido e poi riabbasso lo sguardo sul il mio quaderno.

Due ore più tardi abbiamo finito, ma mi offre una tazza di thè   e io non so se rifiutare, così infine ci ritroviamo a parlare delle nostre vite o almeno io mi metto  a raccontare  lui si limita a commentare ed improvvisamente è anche bravo ad ascoltare o ne ha l'aspetto.

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ADOLESCENZADove le storie prendono vita. Scoprilo ora