Parte 37

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Le urla dal piano di sotto mi svegliano di colpo.
Sento solo dei suoni ma non distinguo le voci,accanto a me non trovo Christian.
Mi alzo velocemente e indosso le pantofole per scendere al piano di sotto.
-"Devi smetterla di comportarti in questo modo,non può stare qua con te diamine!"
Una voce familiare fa in modo che il mio corpo venga pervaso da brividi.
-"Senti Karol lei sta qua con me chiaro?! Abituatici perché quando compirà diciotto anni verrà a vivere con me in definitivo!"
L'ansia mi scuote mentre mi siedo sulle scale per ascoltare.
-"È una ragazzina! Non è pronta a una cosa del genere! Le stai mettendo un palo davanti! Non ti rendi conto di quanto sei egoista?!"
La vista mi si annebbia mentre continuo ad ascoltare.
-"Cazzo ! Non è vero ! Lei vuole venire con me è pronta a tutto questo!!"
Sento che la voce gli si spezza
-"Non dire così! La stai portando via dalla sua famiglia! Le stai portando via gli ultimi anni di Adolescenza! Dovrebbe stare a casa sua con le sue amiche e un ragazzo che vede quando vuole!"
Cala il silenzio e sento dei passi pesanti
-"fuori di casa mia,ora."
Il tono serio di Christian sono le ultime voci,dopo il suono dei tacchi di mia zia e lo sbattere della porta.
Mi perdo per un attimo cercando di restare calma e non accelerare il respiro.
Sento dei passi salire le scale ma non mi degno di farci caso,ormai sono nella mia bolla.
-"Rose.."
La sua voce sembra spiacevolmente sorpresa alla mia presenza
-"Mi dispiace per averti svegliata,torna a dormire,dai"
Cerca di avvicinarsi a me ma io mi scosto e torno velocemente in camera.
Poi un'idea azzardata mi sfugge.
-"Scusa Christian,puoi andare a prendermi un caffè e delle ciambelle?"
Mi studia con lo sguardo mentre comincio a pentirmi di ciò che sto per fare.
-"Ci metterò un bel po' "
Sorrido fintamente
-"fa niente nel frattempo dormo ancora un po'"
Annuisce e corre al piano di sotto ,per poi uscire.
Ora tutto passa nelle mie mani.
Prendo la valigia e ci metto tutte le mie cose,vestiti su vestiti,poi una borsa con tutti i miei oggetti e i miei libri.
Sto fuggendo?
Tutto questo mi sta soffocando,ma non voglio fuggire da lui.
Finito tutto ,chiamo Karol e le chiedo di venire da me e dopo pochi minuti arriva.
-"cosa stai facendo?"
Sembra disorientata quando vede le valigie ma non aggiunge altro vedendo che non ho intenzione di parlare.
-"Muoviamoci"
Mette in moto la macchina e abbandoniamo la casa mentre mille pensieri iniziano a farsi strada dentro di me.

-"vuoi spiegarmi tutto questo?!"
Entro nella mia camera nella casa di Karol e poso le mie cose siedondomi poi nel letto.
-"stai fuggendo in un modo così vigliacco?!"
Serro i pugni per calmarmi.
-" non sto fuggendo da nessuno! Voglio solo stare da te."
Si ferma davanti a me come se avesse di colpo capito tutto.
-"Mi hai sentita poco fa?"
Il mio silenzio è la conferma alle sue ipotesi.
-"Io non voglio che accada tutto così in fretta  ma ,non so cosa devo fare.."
Si siede vicino a me e mi abbraccia all'improvviso,mostrando il suo lato dolce,mai conosciuto.
-"Avvertilo.."
Annuisco prima che si alzi e vada via.
Cerco il suo nome fra i contatti e decido di lasciargli un messaggio.
> Vieni da Karol ,quando hai fatto.
Aspetto una risposta ma non arriva,così spengo il cellulare e inizio a disfare i bagagli per bene.
-"ecco a te"
Karol mi porge del tè con del latte  appena scendo le scale.
Lo bevo lentamente lasciando che sciolga le brutte sensazioni che mi divorano lo stomaco.
Il tempo passa e di Christian non c'è traccia.
Cerco di contattarlo ma non ci riesco e la segreteria mi uccide sempre ogni volta che lo chiamo.
Sono passate due ore da quando ho fatto la prima cosa che mi è venuta in mente e di lui,nessuna traccia.
Mi sdraio sul letto nella disperazione,per poi addormentarmi.

Christian

Entro in casa con la colazione di Rose e richiudo la porta.
Poso il caffè ormai tiepido e le ciambelle al cioccolato e mi fiondo al piano superiore.
Apro la porta cadendo in uno buco nero.
-"Rose è uno scherzo? Dove cazzo sei?!"
Tutte le sue cose sono scomparse insieme a lei.
Entro nella stanza e apro tutti i suoi cassetti,vuoti.
Vado nel bagno e apro la porticina con lo specchio dove tiene i trucchi,vuoto.
Non c'è più,mi ha lasciato qua,con la scusa di comprargli la colazione.
Cado sulle mie ginocchia,metto le mani nei miei ricci e li tiro con rabbia.
Poi mi alzo di scatto e prendo la prima cosa che mi capita sotto mano tirandola in un punto non preciso nella stanza ,le lacrime mi cadono sulle guance e un sentimento di rabbia mi prende completamente.
Inizio a lanciare tutto ciò che si trova sotto la mia presa,mentre urlo con frustrazione.
Scendo le scale velocemente ed esco di casa sotto la pioggia incessante che mi bagna.
Salgo nella macchina e metto in moto.
Parto e con velocità mi allontano dai miei pensieri,ricordo di aver lasciato il cellulare in casa,ma non mi preoccupo,i miei pensieri sono una confusione completa.
Sfreccio fin troppo veloce mentre la pioggia continua a battere incessante sul vetro.
Gli occhi e le stupide promesse di Rose mi scorrono nella mente ,facendo in modo che la pressione sul pedale del gas aumenti portandomi sempre a una velocità maggiore.
La vista mi si annebbia completamente e la vulnerabilità mi abbraccia completamente mentre le lacrime cominciano a scivolare sul viso.
Poi tutto bianco ,un colpo forte e tanto sangue.
Urla ,pianti,clacson,il vuoto.
Nulla mi confonde più le idee,sembra finito tutto.
L'ultimo rumore di sirene e ambulanze prima di chiudere gli occhi e abbandonarsi.

ADOLESCENZADove le storie prendono vita. Scoprilo ora