Parte 42

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Avvolte sapete le cose ci sfuggono dal controllo che vorremmo esercitare su di esse.
Scendo le scale con le valige pesanti e rischio di cadere.
"Ecco fatto era l'ultima"
Nico dietro di me posa l'ultimo bagaglio mentre Margaret è rimasta immobile a fissarmi
"Non starai per piangere Margaret?"
Scuote la testa mordendo il labbro per non piangere.
Le vado incontro abbracciandola per consolarla
"Ehi ci rivedremo presto giuro"
La alzo da terra per qualche secondo riposandola e la stringo più forte.
"Verrete in Italia anche voi qualche volta?"
Urlano tutti un si così ci abbracciamo e restiamo incollati finché Karol non ci interrompe.
"Rose ti vorrebbe parlare"
Guarda stupita Christian che si tiente sulle stampelle e annuisco
"Dimmi tutto "
Rimane zitto così faccio segno ai ragazzi di lasciarci soli e lui si avvicina
Indossa una maglietta grigia e una tuta nera della Adidas,ha un sacco di bende e fasce e i capelli sono abbastanza ordinati.
"Mi dispiace moltissimo Rose"
Inarco le sopracciglia rimanendo impassibile

"Si anche a me e allora?"
Stringe gli occhi cercando di non  piangere ma non ci riesce a cause di un crampo alle costole.
"Va tutto bene?"

Scuote la testa rimanendo fermo con lo sguardo basso
"Cazzo fa malissimo"
Mi avvicino  a lui aiutandolo a farlo sedere e per sbaglio incrocio il suo sguardo
"Sei bellissima Rose"
Rimango in silenzio fissandolo mi sono resa conto che da oggi la mia vita cambierà di nuovo ma in peggio,senza il brio di un'altra lingua,un'altro paese ,di nuovi amici,di Christian,del suo profumo,dei suoi baci.
La nostalgia mi divorerà lo stomaco me lo sento.
Mi alzo sotto il suo sguardo stupito e chiamo i ragazzi

Mi giro verso Christian e gli sorrido
"Rose io ti amo"
Mimo un "anch'io "
"Eccoci Rose"
Margaret ricomincia a piangere facendomi addolcire
"No Marg stai zitta"
La abbraccio di nuovo e tutti si uniscono

Mi avvicino a Chris e mi abbasso al suo volto
"Mi mancherai,ma forse era destino"
Distoglie lo sguardo infuriato e nega la mia metafora sul destino
"Io ti aspetterò "
Annuisco rialzandomi e lasciandogli un bacio sulla guancia
"Mi fa piacere"

Guardo l'ora del cellulare avviandomi verso i ragazzi
"Il volo parte fra poco andiamo"
Seguo Karol salutando Christian e vado alla porta
"Andiamo ragazzi tutti all'aeroporto "
Mi volto verso il vialetto incrociando Rechel che fissa le sue unghie tinte con enfasi
"Addio Rose"
Scoppio a ridere ignorandola andando verso la macchina
Salgo e aspetto che lo facciano anche gli altri
Intanto fisso là biondina dal finestrino finché non arriva Christian aiutato da mia zia e va via con lei

Cambio visuale infastidita e metto un falso sorriso quando arrivano gli altri.
Per tutto il tragitto parliamo poco forse per l'ansia e ascoltiamo la musica
Arriviamo dopo un'ora e la nostalgia inizia già a farsi sentire
Rimango ferma prima dell'imbarco e saluto tutti di nuovo inizio pure a piangere prima di partire ,sono lacrime di tristezza e rabbia credo

Mi uccidono,mi tolgono il respiro e l'anima
Mi ricordo un giorno di aver detto che ero una di quelle persone che sarebbe stata pronta a stravolgere la vita all'improvviso in qualsiasi momento,una di quelle che avrebbe cambiato senza paura paese e amicizie
Una di quelle che la parola "affezionarsi" la considerava poco.
Ed ora eccomi qua a piangere su un'altro accanto a un signore che legge riviste di pesca e mangia un sandwich.
Ed ora eccomi qua a pentirmi di non essere rimasta dove ero.

ADOLESCENZADove le storie prendono vita. Scoprilo ora