Parte 32

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Apro la porta sbattendola violentemente e con il suo cellulare tra le mani irrompo nella stanza togliendogli le coperte e restando immobile difronte a lui con gli occhi iniettati di odio.
-"Che ti prende Rose?!"
Mi sfugge un gridolino di rabbia e sfero un pugno sull'armadio lasciandolo completamente a bocca aperta.
-"credi che sia stupida?"
Lo prendo per il polso fronteggiandolo a denti stretti.
-"No,no perché?!"
Si tiene il polso quando lascio la presa
-"ti piace prendermi in giro è?!"
Tento di calmarmi facendo dei respiri profondi,questa volta non spreco lacrime ,solo tanto odio.
-"Cosa dici?!"
Tiene gli occhi fissi nei miei
-"Quella stronza di Rechel mi ha chiamata informandomi di guardare il tuo cellulare!"
Resta in silenzio sbarrando gli occhi
-"io ho esitato ma poi ho guardato,ero pentita sapevo che potevo fidarmi..e invece no!"
Lascio cadere il suo cellulare sul letto per non romperlo e resto immobile davanti a un Christian terrorizzato.
-"non hai niente da dire?"
La mia voce si incrina a causa del suo silenzio,che però non si spezza.
Esco dalla camera prendo la borsetta e corro fuori.
-"Rose! Ti prego scusami non volevo,posso spiegarti!"
Mi corre dietro urlandomi che potrà spiegarmi,ma per il momento vorrei solo spaccargli la faccia,si spaccargli quella meravigliosa faccia.
-"Non seguirmi! Non ho intenzione di ascoltare te e le tue stupide spiegazioni"
Afferma un mio polso facendomi voltare ,le persone passano lasciandoci sguardi confusi.
-"Non toccarmi!"
Mi divincolo dalla presa vedendo il suo sguardo ferito,ma non mi tocca minimamente.
Forse anni prima sarei crollata,avrei inciso delle ferite sulla mia pelle e mi sarei rinchiusa in me stessa piangendo per giorni.Ma non ora,non più.
Inizio a correre lasciandolo solo,corro più che posso lontana da lui,mentre le lacrime mi appannano la vista.
Mi fermo a una fermata del bus facendo respiri profondi ,bagno la felpa della Adidas abbinata a la tutta che mi aveva regalato Margaret insieme a Jek per la mia festa di diploma,non ho ancora finito di ringraziarla per quanto mi piaccia questo completo.
I miei pensieri tornano su Christian provocandomi ancora un dolore lancinante.
-"Brutto stronzo"
Un ragazzo biondo si gira confuso ,visto che evidentemente non sa parlare italiano e io gli sorrido imbarazzata.
-"Io sono tedesco,capiresti meno di me"
Rido insieme a lui che momentaneamente porta altrove il mio dolore.
Tolgo le lacrime scese sulle guance e ricompongo i vestiti.
-"perché piangi?"
Si siede sulla piccola panca di plastica e mi sorride leggermente.
-"il mio ragazzo è un gran coglione"
Ci mettiamo a ridere,mentre ci osserviamo a vicenda.
Ha gli occhi azzurri e i capelli biondi ossigenati,alle medie erano i ragazzi che preferivo,forse perché non avevo mai visto Tipi come Christian.
Il fascino di questo ragazzo è intrigante,ma non lo trovo attraente perché sono troppo innamorata di un cretino.
-"Be ,mi dispiace che ti abbia ferita"
Abbandona il sorriso lasciando spazio a un'espressione calma.
-"grazie"
Il Bus ci affianca aprendo le portiere.
-"Sali?"
Nego con il capo sorridendo gentilmente.
-"Allora io vado"
Vedo l'autista sbuffare e mi affretto a concludere la conversazione.
-"Be allora ciao"
Mi sorride e sale velocemente
Mi allontano tornando verso casa ,la rabbia è leggermente calata ma so che rivedendolo riprenderà il sopravvento.
-"Rose! Rose finalmente "
Viene verso di me correndo.
Mi fermo quando siamo a un metro di distanza,si abbassa posando i palmi su i ginocchi cercando di respirare dopo aver corso.
-"scusami! Io ti amo Rose,ti amo tanto! Sei la persona più importante della mia vita,hai fatto così tante cose per me.."
Si inginocchia davanti a me mentre una scintilla di abbandono gli brilla negli occhi ,è rimasto solo,solo con i suoi problemi e io sono l'unica salvezza con in quei romanzi nei quali i "bad boy" trovano la ragazza ingenua che deludono continuamente ma che amano più di se stessi.Il problema è che Christian non è un ragazzo cattivo,nemmeno arrogante è fragile,ma in fondo è forte ,dopo tutto ciò che ha dovuto subire fin da piccolo l'ha superato da solo,confidandosi con se stesso.
-"Voglio una spiegazione"
Abbassa lo sguardo iniziando a parlare
-"ero arrabbiato e ho risposto a i numeri di ragazze che mi avevano contatto alle quali con avevo mai dato nessun peso ,non mi ricordo nemmeno la metà di loro."
Gli porgo le mani e lui incerto le afferra alzandosi per poi abbracciarmi ,o meglio stringermi tra le sue Braccia rassicuranti.
-"Ho bisogno che passiamo del tempo distaccati e che tu cancelli quei contatti dalla rubrica "
Annuisce subito dopo come un bambino che ascolta sua madre mentre gli detta delle regole.
-"adesso andiamo "
Lo sorpasso e riprendo a a camminare seguita da Christian al mio fianco.
-"non farlo"
Lascia la presa dalla mia mano dopo aver cercato di intrecciarla alla sua e annuisce.

ADOLESCENZADove le storie prendono vita. Scoprilo ora