Rose
Un mese dopoLa mano di Anastasia mi stringe forte mentre il professore sfoglia i nomi degli alunni su alcuni registri, indeciso su a chi rovinare la giornata con un'interrogazione a sorpresa.
Anastasia é la mia compagna di banco preferita, con lei ho legato subito dopo un "posso sedermi qua?" .
Ad ogni lezione in cui siamo insieme ci sediamo accanto e senza che nessuno ci senta iniziamo a conversare di tutto e la conversazione continua una volta uscite quando andiamo nel nostro solito caffè a pochi passi dalla scuola e prendiamo il nostro solito cappuccino al caramello.
Che sia destino o meno,Anastasia é la mia copia, solo un po' più alta, bionda e timida.
Gli stringo la mano più forte e sento il cuore andarmi in gola nel momento esatto in cui si ferma su una pagina.
-"Sono impreparata Ros.."
Anastasia si avvicina al mio orecchio con estrema lentezza e sento, grazie al contatto con la sua mano, che sta letteralmente sudando freddo.
-"Tranquilla andrà bene."
Appena il professore di letteratura inglese alza lo sguardo un brivido di paura mi oltrepassa la spina dorsale.
Non sono impreparata é che ho solamente paura di non dare il massimo in una materia in cui di solito eccelgo.
Gli occhi azzurri di Anastasia sembrano terrorizzati e per un momento questa scena mi sembra davvero divertente, un'interrogazione sarebbe davvero capace di far tremare una persona come sta facendo la mia amica adesso? Apparentemente si, e la cosa non mi stupisce molto.
Chiudo gli occhi e quando li riapro quelli verdi pacati del professore sono dritti nei miei.
-"Rose, ti andrebbe di parlarmi di Shakespeare stamani? "
Baleno lo sguardo tra la mia mano stretta a quella di Anastasia e la cattedra bianco ocra del professore ed annuisco, dopotutto a chi no piacerebbe parlare di Shakespeare?
-"Si certo professore, di cosa in particolare?"
Una voce dall'ultimo banco mi interrompe lanciando un'opzione.
-"Parlaci di Romeo e Giulietta Rose."
Quando volto lo sguardo incontro due occhi nocciola che mi scrutano con attenzione.
Gli stessi occhi nocciola che possono appartenere solo a una persona "Victor", il ragazzo strambo che è solito non rivolgere mai la parola a nessuno.
Volto subito lo sguardo nella direzione del professore che annuisce entusiasta.
-"Buona idea Victor,abbiamo solo appena introdotto Romeo e Giulietta dopo Hamleto e tu di sicuro Rose, saprai introdurci questa trama così intrigante e drammatica."
Poso di nuovo lo sguardo su Victor che mi sorride Facendomi l'occhiolino, prima che mi volti imbarazzata.
Quello é propio un tipo strambo.
-"Certo, si va bene."
Il professore annuisce entusiasta e mi accomoda sullo sgabello per dedicarsi all'ascolto.
-"Inizia pure quando vuoi."
Sorrido ad Anastasia quando mi tira un pizzicotto sulla coscia per attirare la mia attenzione e agurarmi buona fortuna ed inizio
-"Be cosa dire? Se non che in questa opera sia stato descritto l'amore più triste e romantico di questo mondo?
Romeo che é innamorato di Rosalina, la dimentica subito appena vede lei, Giulietta, una ragazzina, che come dire.. lo strega.
Insomma é inutile dire che Shakespeare non credesse nel colpo di fulmine." A questa affermazione parte una risatina generale." Be su molte cose non aveva torto, insomma perché avrebbe dovuto baciare Giulietta senza nemmeno conoscerla?
Io credo che i loro occhi quando si sono incontrati abbiano fatto scattare qualcosa di magico.
Come se appena si fossero visti il loro cuore avesse perso un battito..
Perché sennò avrebbero avuto subito dopo l'idea di unirsi in matrimonio?
Subito dopo che Romeo sente Giulietta che confessa il suo perduto amore per lui.
Ma ovviamente la drammaticità era il suo forte e quindi Romeo viene costretto a scontare la sua pena per la morte di Tebaldo in esilio e si deve staccare dalla povera Giulietta abbagliata dall'amore."
Tutti stanno in silenzio ascoltandomi con attenzione, come rapiti dalla mia spiegazione o pure interessati solamente a ricavare un misero riassunto per la prossima lezione.
-"E in quel momento la drammaticità di Shakespeare prende il sopravvento,
Perché Giulietta per non sposare Paride, scelto dai genitori, segue il consiglio di frate Lorenzo che le da un sonnifero che la farà dormire 42 ore, per fingere una morte che la porterà poi tra le braccia del suo amato Romeo, che però quando viene a sapere della notizia, ignaro del piano di Giulietta prende un veleno e si lascia morire accanto al corpo di lei.
Ovviamente dopo aver ucciso Paride...una gioia prima di morire l'ha avuta."
Tutti scoppiano a ridere e il Professore mi sorride facendo segno di continuare.
-"Be ecco adesso voi sapete come andrà a finire ma provate a chiedervi, perché ? Perché Giulietta dopo aver trovato Romeo morto non é corsa via per salvarsi come gli era stato consigliato di fare da frate Lorenzo?
Perché dopo averlo baciato si é pugnalata?"
Nella stanza cala il silenzio e così decido di concludere dandogli io stessa la risposta.
-"Perché il loro era vero amore e per amore si fanno pazzie.."
A quelle parole nella stanza scoppia un'applauso e Anastasia é la prima ad abbracciarmi per complimentarsi con me.
Possibile che nessuno abbia capito che fossi riferita a Christian?
Nessuno ha sentito il dolore pungente delle mie parole?
Sorrido quando il professore mi assegna ottimo e finalmente usciamo di aula definitivamente.
-"Hey Rose?"
Víctor mi raggiunge camminandomi a fianco e io gli sorrido velocemente.
-"bellissima interpretazione dell'opera, davvero, mi hai propio stupito!"
Sussurro un grazie
-"La cosa più bella é stata quando hai parlato del ragazzo di cui sei innamorata.."
Alzo lo sguardo incuriosita non capendo e lui sorride
-"Prima o poi rivedrai il ragazzo che ti ha rubato il cuore tranquilla, ma non fare la fine di Giulietta, inizi a starmi simpatica."
Sorrido e spontaneamente lo abbraccio.
-"Scusa" mi stacco prima che possa ricambiare e abbasso lo sguardo imbarazzata.
-"Non devi scusarti, pranziamo assieme domani se vuoi, così potrai dirmi tutto di lui."
Annuisco felice
-"Christian."
Sospira e annuisce a sua volta.
-"É il suo nome?"
-"Già "
-"Deve averti propio stregata per citarlo anonimamente in un'opera di Shakespeare.."
-"Io e Giulietta abbiamo avuto entrambe un colpo di fulmine."
Victor alza gli occhi al cielo e sospira pesantemente.
-"Cosa guardi con così tanta enfasi fuori dalla finestra ad ogni lezione?"
Le parole mi escono così senza preavviso, ma la sua reazione sembra pacata, e un velo di tristezza lo avvolge per un'istante.
-"Il mio colpo di fulmine..."
Resto immobile e per un'attimo alzo gli occhi sul cielo, sereno e luminoso.
-"Silvia."
Poso di nuovo gli occhi su di lui, e mi balena l'idea di abbracciarlo e consolarlo per la sua perdita, ma non sembra che voglia della compassione, ne tanto meno qualcuno che gli ricordi che lei, non è più qua.
-"È il suo nome?"
Lui sorride al mio uso del presente ed annuisce tralasciando il fatto.
-"Già"
-"Deve averti propio stregato per stare a fissarla tutte le mattine."
Sul suo volto si crea un sorriso che viene immediatamente ricambiato dal mio.
-"Non lasciare che i bei momenti siano rovinati da quelli brutti Rose, se è l'amore della tua vita, hai tutta la vita per rincorrerlo."
Fisso gli occhi nei suoi che sorridono timidi e lo ringrazio con un semplice segno della testa.
-"E tu Victor, sicuramente Silvia sarebbe entusiasta se uscissi con qualcuno prima o poi, sai le ragazze amano la privacy.."
Un sorriso complice e niente di più, questa chiacchierata si è rivelata essere più intensa del dovuto, e nessuno dei due adesso si sente di continuare la conversazione.
Dividiamo di nuovo le strade con un semplice saluto, prima di avviarci verso la propia destinazione.
E adesso solo una cosa sembra mancare nella mia vita, Christian e tutto ciò che eravamo insieme.
Una lacrima mi scende bagnandomi il viso.
Chissà adesso se mi sta pensando.
Afferro il cellulare e vado sulla nostra ultima chat, un semplice "buongiorno amore"
Sorrido e decido di scrivergli un messaggio.
"Oggi ho parlato di noi in classe, certo ho mascherato il nostro amore dietro una tragedia di Shakespeare, ma chi non ama Romeo e Giulietta?"
Invio il messaggio sorridendo e spengo il cellulare.
Estraggo la busta che Christian mi aveva dato per la mia partenza in aereo porto e la passo tra le mani diverse volte.
All'interno avevo trovato una lettera di mezza pagina, scritta accuratamente, che ho riletto centinaia di volte, immaginando di essere accanto a lui in macchina ad ascoltare we found love mentre ci dirigiamo magari in aereo porto per andare in qualche paese lontano da tutti e stare noi due isolati dal mondo.
Sorrido a quel pensiero ed apro la lettera per leggerla ancora.
Quando arrivo alla fine concedo ad una lacrima di cadere sulla pelle calda, per ricordarmi che non ha senso piangere per certe cose, ci sono persone che non hanno neppure più la possibilità di vivere con la persona che amano, come Victor che ha perso la sua ragazza, eppure non lo vedo mai piangere in classe, o nel corridoio, o quando pranziamo, è sempre così sereno quando guarda il cielo pensando a lei,e io neppure riesco a leggere una lettera.
La rimetto velocemente in borsa asciugandomi quella lacrima illegale e mi sdraio sul letto.
Dopotutto ognuno ha il suo diritto di soffrire, perché paragonare due dilemmi? Sono due dilemmi non uno e sono vissuti in modo diverso, noi come dire, siamo diversi.
Poggio la testa sul cuscino e mi lascio andare al sonno, chissà se tutto questo dolore è davvero meritato.
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ADOLESCENZA
Teen FictionA Rose adesso,dopo anni di bullismo e periodi cupi non sembra andare niente storto,amici,ottimi risultati scolastici e clima tranquillo in famiglia. Al compiere dei suoi desiderati diciassette anni realizzerà il sogno di uno stage a Londra che si pr...