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"Run, run lost boy, they say to me,
away from all of reality.
Neverland is home to lost boys like me
and lost boys like me are free.,,

Ripassai mentalmente e per l'ennesima volta le cose che avrei dovuto dire.
Non avevo mangiato né dormito per nulla. Ero troppo agitata, e sentivo che avrei potuto vomitare qualsiasi cosa avrei mandato giù.
Tra meno di un'ora io e Fede ci saremmo trovato davanti ad un avvocato per salvare il lavoro di Ben.
Incredibilmente, data la situazione e la ricostruzione dei fatti di quella notte ormai praticamente avvenuta, ci avevano permesso di prendere in mano la causa.
Eppure non potevo non pensarci: e se fosse andata male?
Se fosse stato tutto inutile?
E se lui non si fosse nemmeno risvegliato?
Mi appoggiai al lavandino e strinsi forte i bordi in marmo.
Non potevo mettermi in mezzo proprio ora, maledizione. Le mie paranoie e le mie guerre personali dovevo lasciarle fuori, in qualche modo. Dovevo pensare solo a saltare, senza guardare il luogo in cui stavo precipitando. Senza preoccuparmi dello schianto a terra.
Mi accorsi di star stringendo con forza gli occhi. Li riaprii e sbattei forte le ciglia per mettere a fuoco la mia immagine nello specchio. Avevo fatto il possibile per rendermi almeno presentabile, dopo giorni e giorni di silenzi e lacrime, incubi e notti vissute a metà, ma non mi piacevano ugualmente.
Respirai profondamente.
Immaginai Ben accanto a me, che mi stringeva la mano e che mi sussurrava che potevo farcela.
E improvvisamente mi sentii più tranquilla.

-Pronta?- Domandò Fede, parcheggiando e togliendo le chiavi dal quadrante.
-Andiamo.- Dissi con una sicurezza che non mi sarei mai aspettata.
Vidi un leggero sorriso sulle sue labbra. -Perché ridi?-
Alzò le spalle. -Quando ri ho conosciuta Non avresti mai fatto una cosa del genere. O perlomeno così mi è sempre sembrato. Sei cambiata... E in meglio.-
Non fermai il sorriso che mi si formò sulle labbra. -È soprattutto merito suo.-
Uscimmo dalla macchina e ci dirigemmo verso l'edificio che ospitava l'aula del tribunale in cui avremmo dovuto trovarci.
"Tra poco più di due ore sarà tutto finito, Sophia. E poi potrai andare da Ben. Tieni duro, per favore. Puoi farcela."
Continuavo a ripetermi.
Una segretaria ci accompagnò davanti alla porta dell'aula, dicendoci di aspettare fino a che non avessero aperto.
-Dovrebbe esserci anche Sierra, sai?- Sussurrò ad un certo punto.
Mi girai bruscamente verso il suo viso. -Cosa?-
Rise leggermente. -Hai capito, dai.-
-Sì ma... Voglio dire...-
-Non sei pronta a vederla, giusto?-
Lentamente, annuii. -Non ha un dannato senso se ci pensi bene: lei non mi ha mai fatto niente, eppure...-
Ma la porta che si spalancò mi impedì di continuare.
Un uomo era venuto ad aprire.
Fede entrò per primo.
Io esitai.
Lo seguii dopo alcuni secondi a qualche passo di distanza. Lo guardai stringere la mano a qualcuno di più basso di lui.
Doveva essere una ragazza, pensai, vedendo i suoi capelli lunghi.
È lì, forse, che cominciai a capire.
I muscoli del mio viso presero ad irrigidirsi.
La ragazza... Era Sierra.
Tutte le immagini di ciò che Ben mi aveva raccontato che era accaduto quella notte cominciarono a piombarmi in testa, non facendomi capire più niente.
Ero immobile.
E quando Fede si spostò, potei finalmente vedere quegli occhi di cui Ben mi aveva parlato.

E realizzai perdendo un battito, che mi trovavo di fronte alla ragazza che per mesi aveva tormentato i miei sogni.
___

Era di fronte a me, completamente ignara del fatto che non era la prima volta che ci incontravamo.
Era la ragazza dai capelli color miele.
Ci misi un po' ad accorgermi che aveva allungato una mano verso la mia, un po' di più per stringerla e ancora un po' per non correre via come avevo voglia di fare.
-Sierra.- Sorrise.
-Sophia.- Dissi meccanicamente.
-Vorrei solo chiarire una cosa... Io non voglio che Benjamin finisca in prigione, chiaro?-
-E lui non vuole che ci finisca tu.- Dissi con gli occhi fissi nei suoi, scuri.
Sierra aprì la bocca per parlare, ma l'entrata dell'avvocato la fermò.
Raggiunsi Federico, che già si era seduto dietro ad un lungo tavolo. Di fronte c'era la cattedra leggermente rialzata dell'avvocato.
Non ascoltai l'introduzione. Ero sicura che fosse uguale tutte le volte.
-Sì, siamo qui per rappresentare Benjamin Brian Mascolo.- Mi scosse la voce di Fede.
-Perfetto. La pena prevista per l'uso di stupefacenti...-

Un'ora dopo, ormai, tutto era quasi finito, finalmente.
Sierra non sarebbe stata rinchiusa perché diversi testimoni, tra cui Ben, avevano confermato il fatto che lei non sapesse che stava andando a prendere della droga.
E per quanto riguarda Ben... Stavamo aspettando apposta per lui.
L'avvocato era uscito per "riflettere sulla decisione più corretta per l'individuo incriminato dal punto di vista politico ma, data la situazione in cui si trova, anche umano"... Parole sue.
-Ce l'abbiamo fatta, secondo te?- Chiesi.
-Sei stata molto convincente. Certo che ce l'abbiamo fatta.-
Fede rispose.
Feci un debole sorriso. -Grazie per avermi aiutato.-
Voltò scherzosamente gli occhi al cielo. -Non ti posso lasciar fare queste cose da sola. E poi, andiamo, nella mi vita potrò dire di ver partecipato ad un causa in tribunale! Chi non lo vorrebbe?- Risi, piano, per il suo tentativo di tirarmi su di morale.
Ma non durò molto.
L'avvocato era tornato.
Si risedette al suo posto e si mise a controllare alcune carte.
Seriamente?
Adesso brutto vecchio con quella barba a spazzola mi dici se Benjamin va in prigione o può restare con me, o ti taglio quelle sottospeci di baffi che ti ritrovi spiaccicati sulla faccia.
Sempre se si sveglierà, mi ricordò una voce dentro di me.
Si decise a parlare solo dopo qualche minuto (tralasciando il fatto che in quei pochi minuti io sia stata in trance che neanche da morto. Comunque.)
-Benjamin Brian Mascolo, impossibilitato momentaneamente dalle condizioni fisiche critiche, ha già scontato più della metà della pena proveniente dal fatto di aver fatto uso di droghe leggere attraverso arresti domiciliari. Ma data la dichiarazione rilasciata da Sierra Brooks, ora presente, in favore dell'imputato. Alla luce delle altre due dichiarazioni positive da parte dei testimoni, la Corte ha stabilito che Benjamin Brian Mascolo esce dalla causa senza alcuna pena, ma con dei precedenti penali.-
Portai piano la testa sulla spalla di Fede, e le sue braccia non tardarono ad arrivare.
-Ce l'abbiamo fatta, Sophia. Ce l'abbiamo fatta.- Lo sentii sussurrare.
Ce l'avevamo fatta davvero.
Ben non sarebbe dovuto andare in prigione.
Il sorriso che avevo sulle labbra sparì tutto d'un colpo, quando pensai che ora mancava soltanto una cosa.
Che lui si svegliasse.

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pre-studio di tre capitoli di scienze, cià

p.s.
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o
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bye :)

without you / benjamin mascoloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora