#19

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"Brividi sento quando guardo i lividi che hanno lasciato segni dentro. Io non ho voglia più di fare finta che... Che vada tutto bene solo perché... Eh...
Guardami; io sono qui e te lo voglio urlare.
Io sto male. ,,

Non mi ero più addormentata dopo quell'incubo, e lui non si era svegliato, ma non ne ero rimasta sorpresa. Insomma, erano notti intere che non dormiva. Che restava fuori a bere e poi restava sveglio.
Mentre lo guardavo dormire, mi chiesi come fosse possibile che mi nascondesse ancora qualcosa. Credevo avessimo sorpassato quel tipo di problemi mesi prima, quando tenendomi la mano davanti al sole che sorgeva, mi aveva detto il segreto che lo tormentava da un anno.
E se fossero soltanto i miei soliti dubbi?, mi chiesi. Poteva  anche essere. Ero la persona più ansiosa e paranoica di questo mondo, potevano essere davvero solo complessi miei. Ma qualcosa mi diceva che non era così.
-Buongiorno piccola.- La sua voce ed i suoi occhi mezzi assonnati mi colsero impreparata.
-B... Buongiorno...- Farfugliai.
-Tutto okay?- Chiese appoggiandosi su un gomito.
Incerta, annuii. Lui sbuffò:-Ormai posso vederlo lontano un chilometro che non stai bene. Non fingere, Soph. Non con me. Non più.-
E allora perché lui stava fingendo, in qualche modo?
Alzai le spalle. -Sono i miei soliti pensieri, lo sai...-
-Su di me, eh?-
Spalancai gli occhi, ma avrei dovuto aspettarmelo. Ormai mi conosceva talmente bene che sapeva leggere le mie azioni prima che le compiessi o persino i miei pensieri. -No... Che cosa te lo fa pensare?-
-Se non fossi arrabbiata con me avresti appoggiato la testa sulla mia spalla, saresti rimasta in silenzio per un po' e mi avresti detto esattamente che cosa non andava. Invece resti seduta sulle mie gambe, a distanza di sicurezza, non mi guardi negli occhi se non quando ti fisso io e continui a fingere che sia tutto dovuto alle tue paranoie.-
-È tutto dovuto alle mie paranoie.- Ribattei.
-Su di me.-
Colpita e affondata.
Aprii la bocca per ribattere o anche solo chiedergli di abbracciarmi, ma il suo del campanello mi fermò.
Ben chiuse gli occhi per un attimo, come per bloccarsi dall'andare a prendere  a pugni chiunque fosse alla porta.
Poi si alzò rabbiosamente, andò verso questa e la spalancò. Come lo fece, gli urli di saluto tipici dei suoi amici irruppero nella stanza. Fede, Yuri, Federic, Benjamin e Youssef si riversarono in casa che nemmeno una mandria di bisonti impazziti, tra le mani bacchette per la batteria, chitarre, microfoni e fili e prese di ogni genere.
-Che cosa ci fate voi qui?- Chiese Ben a Youssef.
-Bro oggi c'erano le prove, te ne eri dimenticato?-
-CIAO PRINCIPESSINA!- Fece una voce, cogliendomi di sorpresa. In pochi secondi mi trovai ad una cosa come due metri da terra e tra due braccia che non erano quelle di Ben.
-YURI! Mettimi giù!- Mi misi ad urlare. Ma mica risultavo credibile dato che mentre urlavo ridevo come un'isterica.
-Yuri se ci tieni alla pelle lascia giù la mia ragazza. E vado a prendere la chitarra, così la smettete di dare fastidio.- Sbottò Ben.
-Nervosetto il budino oggi, eh?- Chiese Yuri rimettendomi a terra.
-Non avrà dormito bene.- Inventai, quando l'unica ad aver dormito male ero io.
-Chi non ha dormito bene?- Chiese Benji apparendo all'improvviso.
-Ehm... Nessuno!- Esclamammo io e Yuri all'unisono.
-Voi due insieme mi preoccupate...- Mi prese la mano e mi portò in un posto più appartato. -Scusami Soph, lo sai come sono fatti.-
-Non preoccuparti. Andrò da Martina e poi a fare un giro con Alessio.-
I suoi tratti si irrigidirono. -Con... Anche con Sierra...-
-Dovrò imparare a farci i conti. Vive qui, ormai.- Dissi, insicura.
Lui annuì. -Anch'io.- Mi abbracciò e baciò sulle labbra. -Ti amo. Anche se tante volte sono strano, lo sai che ti amo.-
Forzai un sorriso. -Il più delle volte. E comunque ti amo anch'io. Tanto, forse troppo.-
Curvò le labbra in su, spostandomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio. -Ci vediamo dopo, quando potremo parlare da soli, okay?-
Lo baciai ed urlai un "ciao" per salutare gli amici di Ben prima di uscire di casa ed andare verso quella di Martina.
Aprii la porta senza nemmeno bussare, così potevo anche provare a farle prendere un colpo, come facevamo da piccole. Vidi subito la sua chioma bionda da dietro. Era seduta sul divano e stava guardando Titanic alla tv.
Perfetto.
Mi avvicinai a passi felpati (non sono mai stata così silenziosa in vita mia) e come le fui vicina urlai un "BU" talmente forte che lei fece un salto sul divano accompagnato da un urletto, e poi si voltò di scatto verso di me.
-Cosa... Sophia?-
No un attimo.
Fermi tutti.
Qualcuno mi spieghi perché nella vita devo fare solo figuracce.
-Sierra? Ehm... Come stai? Wow è da... Ieri... Che non ci vediamo...
. Premio per l'intrattenitrice di conversazioni del 2016.
Ma quanto mi era mancata la mia coscienza?
-Che cosa sta succedendo qui?!- Apparve Martina.
Per un attimo, ci guardammo tutte e tre negli occhi come sorprese, e poi scoppiammo a ridere.
-Ho scambiato Sierra per te. Volevo farti prendere uno spavento come sempre, ma ho sbagliato persona..- Spiegai senza smettere di ridere.
Martina alzò gli occhi al cielo. -La solita. Comunque ti stavo per chiamare per venire qui. Sta per arrivare anche Alessio. Poi potremmo andare tutti insieme al parco acquatico. Non ci vado da anni!- Disse sorridendo come una bambina.
-Perfetto, ma ora fila di sopra. Ti devo parlare.- Le dissi.
Una volta sole, le raccontai di tutti i dubbi che mi erano saltati in mente da quando Sierra aveva riportato quella scatola a Ben.
-Posso provare a chiederle qualcosa senza farmi scoprire.- Riflesse lei.
-Lo faresti davvero?-
-Per te questo ed altro.- Sorrise, e poi rifugiò il proprio sguardo nel vuoto.
-E tu che hai?- Le chiesi, vedendola così.
-Dylan...- Mormorò guardando basso.
-Avete litigato?-
-Continuiamo a farlo da una settimana ormai. Ieri poi abbiamo litigato peggio delle altre volte, ed io me ne sono andata dicendogli di non volerlo più rivedere dopo avermi urlato contro che non sarebbe stato così difficile sostituirmi. So che potrebbe essere stata la rabbia del momento a farglielo dire, però ha fatto male ugualmente. Tanto da farmi andare via...-
La porta che si aprì la interruppe. Mi voltai di scatto per trovare gli occhi verdi di Alessio. -No, niente depressione oggi. Fatemi un sorriso e restate così tutto il giorno, okay?- Disse venendo ad abbracciare prima me e poi Martina.
E sì, fui felice quel giorno grazie a lui, gli amici che erano venuti con lui, Martina, persino Sierra.
Ma i miei pensieri continuavano ad avere la meglio sui miei sorrisi.
E quella sera, quando tornai da Ben, confermai ancora una volta tutte le mie paure.

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HI
  boh, non mi convince, ma il prossimo sarà meglio, spero.
  stavo pensando che non credo che questo sequel continuerà tanto a lungo.
  certe volte non so più nemmeno come continuarlo e, voglio dire, se avete delle idee sono ben accette, però appunto non credo che continuerà per molto.
  tipo lo vedete anche voi che alcuni degli ultimi capitoli sono proprio uno schifo, e mi dispiace, non vorrei continuare in questo modo. e credo proprio  che se non fosse stato per alcuni vostri commenti (AnastasiaConforti sentiti citata in giudizio) avrei già smesso da un pezzo.
  però, se non continuerò a lungo con il sequel, potrei fare degli spin-off (?) su secret.. i miei dilemmi pt.227482
 
  li avete mai abbracciati, voi? com'è stato, che vi hanno detto?
 
  boh avevo voglia di fare sta domanda, e prendo tanto da mettere nella storia e nei comportamenti di ben anche da queste cose

  baci alla pesca,
C.

without you / benjamin mascoloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora