Capitolo 7

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Febbraio 1957 - Bonn, Repubblica Federale Tedesca

Joachim Schwartz era cresciuto decisamente bene anche se l'assenza del padre per tutti i primi anni e la mancanza di una madre si erano fatti sentire. Nonostante tutto però era riuscito a recuperare suo papà, che gli aveva garantito un'educazione severa ma efficace e poi aveva trovato Elisabetta che era diventata praticamente una madre per lui, tanto che non gli ci era voluto neanche troppo per arrivare a chiamarla mamma.

La sua famiglia lo aveva sempre spinto ad impegnarsi a scuola e anche per quello si trovava a frequentare l'ultimo anno di ginnasio con voti a dir poco eccellenti, anche se sapeva che tra poco avrebbe dovuto dedicarsi all'università.

Riguardava proprio il suo percorso scolastico dopo la scuola superiore il modulo che stava compilando sulla scrivania di camera sua quando sentì una figura avvicinarsi. Non gli ci volle più di tanto per capire di chi si trattasse.

"Cosa stai facendo?" La voce del padre giunse alle sue orecchie, sulle labbra di Joachim comparve l'ombra di un sorriso.

"E' per l'università, devo chiedere l'ammissione a giurisprudenza." Ne aveva parlato più con sua madre che con lui, forse perché temeva il giudizio del padre a riguardo.

"Quindi hai scelto quella?" Chiese l'uomo posandogli una mano sulla spalla. Joachim si voltò scrollando le spalle.

"E' solamente la domanda di ammissione." Sentì il padre ridacchiare mentre si girava verso di lui.

"Jo chi vuoi prendere in giro? Con quei voti ti ammetteranno sicuramente." Disse Franz tornando quindi serio.

"Non sei d'accordo con la mia scelta?" Provò a chiedere a questo punto il ragazzo, in realtà la risposta gli sembrava piuttosto scontata. Sentì il padre prendere un profondo respiro prima di parlare.

"Non lo so, poi cosa vuoi fare? L'avvocato?" Scrollò le spalle. "Potresti entrare in accademia per l'esercito..." Sapeva che suo padre voleva quello per lui, non l'aveva mai più di tanto nascosto e anche Elisabetta glielo aveva confessato qualche mese prima.

"Papà non è la scelta giusta per me, non sono come te." Non c'era cattiveria in quella frase ma semplice consapevolezza.

"Non devi essere come me, ma obiettivamente avresti molte più possibilità." Aveva messo in conto che il padre avrebbe questionato sulle sue scelte, dopotutto lo ha cresciuto fin da piccolo con la mentalità da soldato, tanto che per un breve periodo aveva anche considerato l'idea ma poi un'altra consapevolezza si era fatta strada in lui.

"Voglio provarci, anche te ti eri iscritto all'università prima di arruolarti." Joachim non sapeva la vera storia di suo padre, sapeva che era stato un soldato durante la seconda guerra mondiale ma era troppo piccolo per comprendere chi veramente lui fosse e soprattutto per identificare il suo corpo d'appartenenza.

Schwartz annuì con un sorriso spento.

"Capisco." Per dare poi una pacca sulla spalla amichevole al ragazzo, dopotutto non poteva lamentarsi di lui e doveva anche riconoscere che non avrebbe potuto imporgli cosa fare.








Thomas era ancora seduto a quel bancone, la birra era quasi a metà. Forse quella era l'unica cosa che non era davvero cambiata tra la Germania dell'Est e quella dell'Ovest, la birra tedesca era sempre la birra tedesca, nonostante le barriere che si erano create.

"Allora ragazzo con la faccia sempre triste" la giovane cameriera tornò alla carica. "non sei di Bonn vero? Non hai questo accento." Continuò lei.

Thomas la osservò con un sorriso appena accennato scuotendo il capo, nel mentre si chiese se fosse pure così chiaro che non era di Monaco, come la sua nuova identità indicava, ma di Berlino. Già Schwartz aveva notato quel particolare, anche se la sua copertura era piuttosto valida.

Weg zum Himmel -  #2 gli Uomini del ReichDove le storie prendono vita. Scoprilo ora