Capitolo 19

2.7K 130 19
                                    

Giorgio Lombardi era diventato prete da poco tempo, alla giovane età di 22 anni, era stato mandato a Colle San Daniele, un paesino sulle colline del nord Italia, un luogo tranquillo dove tutti conoscevano tutti. In un primo momento era stato felice di quella destinazione, poi con lo scoppio della guerra tutto era degenerato fino ad arrivare a quella mattina di primavera. I transiti di uomini o mezzi delle forze d'occupazione tedesche non erano nulla di nuovo, in realtà se ne erano tutti abbondantemente abituati. Li potevano vedere salire lungo la strada sul pendio della collina e poi, dopo qualche curva, comparire all'interno delle vie del paese. Anche quella mattina avvenne lo stesso ma il rumore delle camionette venne sostituito da due esplosioni. Quindici soldati tedeschi morti, troppi per sperare di riuscire a cavarsela con qualche trattativa.

Due ore dopo il comandante delle SS, un uomo dall'aspetto imponente e i tratti tipicamente tedeschi, quelli così tanto decantati da Hitler, diede l'ordine ai suoi uomini di radunare tutti i civili nella chiesa, la stessa chiesa dalla quale lui aveva osservato quella scena.

Padre Giorgio si ricordava bene come aveva corso giù dalle gradinate raggiungendo l'ufficiale.

"Signore - aveva chiesto stringendo il rosario tra le mani - cosa sta succedendo?"

"Signore - aveva chiesto stringendo il rosario tra le mani - cosa sta succedendo?"

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

L'uomo si era voltato verso di lui sollevando il sopracciglio. Lo aveva studiato per qualche istante e poi aveva accennato un sorrisetto.

"Padre temo che queste siano questioni che non la riguardano." Aveva risposto lui, nonostante parlasse italiano l'accento tedesco era abbondantemente presente. Erano poi cominciati a transitare i civili, per lo più donne, bambini ed anziani dentro la chiesa trascinati e scortati dai uomini di Schwartz. All'improvviso si rese conto di cosa l'altro volesse fare, soprattutto quando due coppie di soldati cominciarono a montare due mitragliatrici davanti all'entrata. Non avrebbe permesso un tale massacro.

"Cosa volete fare? Far fucilare donne e bambini per colpa di qualche bandito?" Il tedesco continuava a guardarlo con quel sorrisetto sul volto.
"E sareste voi a impedirmelo? - lo incalzò Schwartz. - Doveva occuparsi di tenerli a bada prima." Detto questo si allontanò da lui andando a urlare qualche ordine in tedesco. Tuttavia Padre Giorgio non si diede per vinto, non aveva nulla da perdere ormai.
"Vi prego, almeno i bambini. Pensate se si trattasse dei vostri figli." Se prima Schwartz era rimasto sempre con quel sorrisetto sarcastico quando si voltò verso di lui si rese conto della rabbia sul suo volto. Stava per rispondergli ma poi si voltò verso un suo soldato e ordinò qualcosa in tedesco.

Dopo poco venne trascinato da due soldati e legato su una sedia nel bel mezzo della piazza davanti alla chiesa e imbavagliato e lasciato lì, incapace di agire, ad assistere al massacro di tutta la popolazione a colpi di granate e scariche di mitragliatrice.


Alla fine del racconto Elisabetta aveva gli occhi arrossati e stringeva la mano di uno sconvolto Joachim.
"Spero di esservi stato utile." Mormorò questo poco dopo alzandosi. Elisabetta era incapace di reagire mentre Joachim cercò di accennare un gesto col capo.
"Lui è suo marito?" chiese quindi il prete osservando la fede al dito della donna. Elisabetta annuì.
"Sì... Io immagino sia difficile da capire per Lei dopo quello che lui ha fatto e le ha fatto, però è diverso, è stato un ottimo padre sia per Joachim che per Sofia." Il parroco cercò di accennare un sorriso, giusto per cortesia.
"Si è mai pentito?" Elisabetta scosse il capo, avevano discusso parecchio a riguardo ma senza risultati. Il parroco annuì, probabilmente se lo immaginava.


Weg zum Himmel -  #2 gli Uomini del ReichDove le storie prendono vita. Scoprilo ora