Elisabetta aveva visto Franz in diversi stati emotivi, ma era passato decisamente del tempo da quando lo aveva visto veramente arrabbiato l'ultima volta. Il marito uscì dalla macchina senza degnare di uno sguardo la cognata puntando le iridi azzurre contro la moglie.
Lei invece non sapeva bene cosa aspettarsi da lui, per quale motivo era così arrabbiato con lei? Non aveva nessun diritto di esserlo.
"Entrate, prima che qualcuno lo veda." Mormorò Marina interrompendo quella sfida di sguardi. I due non ci pensarono due volte e entrarono nella casa della più piccola delle sorelle Colli, Marina infondo aveva ragione, esporsi troppo per Franz sarebbe stato pericoloso, anzi in realtà lo era stato solo venire fin lì, soprattutto con tutto il trambusto che c'era stato dopo la notizia uscita qualche giorno prima
"Voi due avete molto da dirvi, io vado a fare la spesa e poi torno." Si dileguò rapida lei lasciando marito e moglie da soli nella cucina della casa."Hai finito di scappare?" Il tono di Franz era decisamente seccato, Elisabetta lo guardò storto.
"Sbaglio o sei stato te a mandarmi via? Poi sei pazzo a venire qua? C'è un comitato qui che ha come obiettivo dichiarato quello di vederti penzolare a testa in giù." Perché poteva anche essere stato uno stronzo ma a lui ci teneva ancora tanto.
"Non ti ho mandato via. Lo ho fatto per proteggerti, certo non mi immaginavo che avrei mandato mia moglie a fare una rievocazione del mio periodo in Italia." Replicò lui e ora Elisabetta capì il motivo della rabbia dell'uomo, l'incontro con il prete.
"Qual è il problema Franz? Ti da fastidio che io mi faccia raccontare quello che tu hai fatto?" Il tedesco scosse il capo ridendo.
"Mi da fastidio che tu sia arrogata il diritto di portare MIO - sottolineando e ribadendo la parola mio.- figlio, non tuo, a incontrare quella persona. Non me ne frega nulla di quello che tu fai." Elisabetta sentì gli occhi farsi lucidi, riusciva sempre a ferirla in una qualche maniera.
"Allora se non te ne frega nulla di me e di quello che io faccio per quale motivo sei venuto qui? Per farmi alla ramanzina e dirmi che non sono nessuno per te?" Franz scosse il capo appoggiandosi ad una parete con la schiena e passandosi una mano tra i capelli come sempre faceva quando era nervoso.
"Scusa io...- Sospirò, era partito con l'idea di mettere a posto le cose e invece aveva impasticciato tutto come solo lui riusciva a fare.- Lo sai che non me la cavo molto con queste cose." Ma questa volta Elisabetta non abboccò.
"No, tu non dici niente. Ora te ne vai, ho bisogno di tempo. Soprattutto considerando che dopo aver passato dieci anni ad essere tua moglie e la madre di Joachim mi è stato detto che non ho nessun diritto su di lui, il tutto sempre tenendo conto che l'ultima cosa che tu, da padre modello, mi avevi detto era che dovevamo lasciarti perdere.- Franz sospirò cercando di avvicinarsi a lei ma Elisabetta lo allontanò bruscamente.- Stai lontano da me, non ho intenzione di fartela passare liscia, non questa volta. Non posso essere sempre io quella con cui sfoghi i tuoi problemi, sono tua moglie e voglio rispetto e fiducia da parte tua quindi ora te ne vai e te ne torni quando credi di essere in grado di darmi quelle due cose."
"Mi stai lasciando?" Chiese l'uomo, era passato da essere infuriato a quell'esitazione nel tono di certo non tipica di lui. Elisabetta fu colpita da quella domanda tanto che Franz le fece quasi pena.
"No Franz non ti sto lasciando. Ho bisogno di tempo. Non puoi trattarmi così e devi capirlo e in questo momento ho bisogno di stare senza di te." L'uomo annuì sospirando. Fece così per avvicinarsi a lei e, nonostante Elisabetta si era dimostrata un po' reticente nel lasciarlo avvicinare, si chinò lasciandole un bacio sulla fronte.
"Anche se non riesco a dimostrartelo ti amo Elisabetta. Mi dispiace per prima, non pensavo quello che ho detto.- La guardò un'ultima volta.- ci vediamo domani." Mormorò infine lui lasciando la casa.
Una lacrima scese silenziosa lungo la guancia della donna che andò a posare dolcemente una mano sul ventre.
"È un tipo particolare tuo papà..." Sussurrò amorevole al bambino o alla bambina che portava nel ventre."Sono sicuro di averlo visto entrare nella casa di Andrea con le due sorelle Colli." Affermò l'uomo affannato dalla corsa fatta.
"Ce l'avete così tanto in testa che ormai ogni persona che vedete vi sembra lui!" Esclamò un altro.
"Mi prendi per scemo o rincoglionito? Te l'ho detto, era lui!" Ripeté il primo.
"E per quale stupido motivo dovrebbe essere qui? Suvvia siate un po' ragionevoli." Fece notare uno dei più anziani.
"Forza pensateci un attimo, Elisabetta e Marina erano così schive quando parlavamo di lui oggi." Era invece il parere di uno dei più giovani seduti più avanti.
"Sentite qui c'è poco tempo, non possiamo farcelo sfuggire, dobbiamo provarci."Elisabetta l'indomani fu svegliata dalle solite nausee mattutine, quanto meno era riuscita a mascherarle bene così che sua sorella non se ne accorgesse, non è che non volesse che lei lo sapesse, però aveva deciso che il primo a venirne a conoscenza sarebbe stato Franz e era intenzionata a proseguire con quell'idea.
Si sciacquò la bocca e si lavò i denti per poi raccogliere i capelli in una coda. La casa era silenziosa vista l'ora, sia Marina che Andrea dormivano. Stava per andare in cucina e iniziare a preparare il caffè quando qualcuno bussò alla porta. Alzò lo sguardo verso l'orologio appeso alla parete, erano da pochi minuti scoccate le sei, chissà chi si presentava ad un tale orario. Incuriosita si diresse verso la porta e sbirciò dallo spioncino.Due uomini in giacca e cravatta stavano all'esterno e solo poco dopo riconobbe uno dei due, lo aveva visto alcune volte con il marito, era un suo collega. Ma cosa ci facevano lì? Che fosse uno stratagemma di Franz per riportarla a casa?
Aprì la porta stringendosi nella vestaglia che indossava sopra la camicia da notte.
"Frau Schwartz, devo chiederle di seguirci immediatamente." E solo ora si accorse delle due macchine che la attendevano fuori. Che diamine stava succedendo?-
Tadadadan!
Schwartz torna ma riesce un'altra volta a dare dimostrazione delle sue grandi abilità diplomatiche e umane incasinando tutto nuovamente!
La parte a metà comprendo possa essere confusionale e poco chiara ma quella era l'intenzione.
E ora ci sono i due uomini di Schwartz alla porta, cosa vorranno da Elisabetta? Qualcuno ha qualche idea?
STAI LEGGENDO
Weg zum Himmel - #2 gli Uomini del Reich
Historical FictionFranz Schwartz, ex ufficiale delle SS e ora direttore dei servizi segreti della Germania dell'ovest, e Elisabetta Colli, ora Frau Schwartz, sono sopravvissuti alla guerra, a tutte le avversità e ora vivono sposati e con famiglia a Bonn. Tutto sembra...