I mesi erano trascorsi con più calma e con la fine dell'inverno erano anche finite le peripezie per la famiglia Schwartz.
Franz aveva recuperato quasi del tutto dall'agguato che lo aveva visto vittima dei 3 proiettili incassati, aveva ripreso a camminare senza difficoltà così come a svolgere attività fisica, certo erano rimaste tre cicatrici, ma questo non era poi così un grande problema per l'uomo. Era riuscito tramite i suoi uomini ad identificare quasi tutti i responsabili dell'imboscata, ma era stato chiaro fin dall'inizio che non avrebbe potuto perseguirli penalmente, quello che voleva assicurarsi era che nessuno degli assalitori fosse una persona vicina a Elisabetta e una volta appurato ciò si era messo l'anima in pace. Dopotutto il loro era un punto ma infondo lui era ancora in piedi e se loro continuavano a fare i contadini o gli allevatori lui invece era a capo del servizio di sicurezza di uno degli stati più rilevanti nella scena globale.
Inoltre ora, nonostante avesse già due figli, stava sperimentando per la prima volta cosa volesse dire stare vicino ad una donna incinta e questo gli richiedeva molte più energie di quante avesse creduto sarebbero state necessarie.
Elisabetta nonostante trovasse fantastico complicare la vita al marito aveva comunque attraversato il periodo della gravidanza senza grandi complicanze. Non aveva più toccato l'argomento Thomas Brunner con Franz dalla notte dell'incubo, alla fine si era convinta che il marito avesse ragione.Ma quello che aveva cambiato maggiormente la sua vita nel corso di quei mesi era il primogenito di Franz Schwartz che dopo essersi diplomato con il massimo dei voti si era ufficialmente arruolato nell'esercito e aveva iniziato l'accademia ufficiali, certo aveva dovuto avere a che fare con chi lo vedeva come un raccomandato, ma per il momento stava sopravvivendo egregiamente.
Era proprio per Joachim che in una domenica mattina di settembre si trovavano nel piazzale del quartier generale delle forze armate visto che si teneva il giuramento del ragazzo.Mentre Joachim giurava insieme agli altri cadetti Elisabetta, col pancione ormai in bella vista, poté facilmente scorgere l'orgoglio negli occhi del marito.
Sapeva che Franz aveva a lungo sperato che il figlio prendesse quella strada."All'inizio non ero d'accordo con la scelta di Joachim." Spiegò Elisabetta poco dopo al biondo.
"Cosa intendi?" Domandò questo, attorno a loro si stavano sparpagliando tutte le persone mentre i neo ufficiali raggiungevano le famiglie.
"Credevo tu lo avessi obbligato a cambiare idea." Aggiunse quindi lei mentre si guardava in giro per vedere se il ragazzo stesse arrivando.
"No, no.- Confermò Franz.- Avevo accettato che lui potesse scegliere qualcos'altro e non mi dispiaceva." Proprio in quel momento il giovane Schwartz raggiunse i due, tutto fiero nella sua uniforme.
"Devo iniziare a fare il saluto militare quando ti vedo ora?" Chiese Joachim rivolgendosi al padre che rispose scuotendo il capo divertito dalla cosa.Parlarono con diverse persone prima che furono definitivamente liberi di tornare alla macchina con la quale erano giunti fino al luogo della cerimonia.
Erano da poco sulla via di casa quando Elisabetta sentì le gambe farsi bagnate. Sussultò posando la mano sul braccio del marito che si voltò ad osservarla.
"Franz, credo che dovremmo andare all'ospedale..." Mormorò lei.Franz Schwartz aveva un ottimo auto controllo e una grande capacità di gestire situazioni critiche con sangue freddo, eppure, da quando sua moglie era stata portata in una stanza con una dottoressa non faceva altro che camminare nervosamente avanti e indietro per la sala d'attesa.
Inoltre gli era stato detto che sarebbero bastati dieci minuti perché lui potesse raggiungerla ma dopo mezz'ora ancora nessuno si era presentato. Aveva anche bloccato un'infermiera e con la sua ben nota delicatezza aveva chiesto se ci fossero state problematiche, la poveretta era riuscita a svignarsela con la scusa che lei non c'entrava nulla.
Era abbastanza stufo di attendere e la sensazione che qualcosa fosse andato storto alla moglie lo stava terrorizzando.
"Scusi.- Aveva praticamente fermato un'infermiera che passava di là e che ora lo guardava con un certo timore.- Mi può spiegare per quale dannato motivo mi è stato detto che in dieci minuti avrei potuto vedere mia moglie e dopo mezz'ora sono ancora qua?" La giovane lo guardava spaurita, non sapeva nemmeno a chi si riferisse.
"Ehm... Mi scusi questo non è nemmeno il mio reparto..."
Stava per decidersi a piombare nella stanza quando la stessa dottoressa di prima entrò nella sala d'attesa.
"Herr Schwartz, se vuole può raggiungere sua moglie." Franz non ci pensò due volte, annuì seguendo la dottoressa all'interno della stanza.
Elisabetta non era certo nelle condizioni migliori, evidentemente stremata dalla cosa e a Franz gli si strinse lo stomaco a vederla in quelle condizioni.
In silenzio si sistemò al suo fianco andando a prenderle dolcemente la mano.
"Ehi..." Sussurrò piano ma fu interrotto dalla dottoressa.
"Se ha qualche problema con il sangue è meglio che esca dalla stanza, vorrei evitare di soccorrere un uomo svenuto nel bel mezzo del parto." Franz la guardò perplesso e Elisabetta, nonostante il dolore, accennò un sorriso. Se solo avesse saputo.Dopo diverse urla e almeno quattro unghie impiantate nel braccio di Franz la dottoressa prese in braccio una creaturina sporca che scoppiò in un pianto.
Lo sguardo con cui Elisabetta e Franz guardarono quel miracolo della natura era carico di amore.
"Abbiamo un maschietto qui!" Esclamò la donna e Elisabetta fu certa di aver visto il marito trattenersi per non esultare. La dottoressa passò il bimbo ad un'infermiera così che lo potesse lavare prima di darlo alla coppia quando un'altra contrazione sconvolse il corpo dell'italiana.
"Ma allora c'è qualcun altro." Sorrise la dottoressa e i due coniugi si guardarono perplessi.
"Cosa vuol dire?" Chiese Franz senza nascondere una certa preoccupazione.
"Si tratta di un parto gemellare, congratulazioni."Domenica 27 settembre 1957 alle ore 17:23 nacque Leonard Schwartz, cinque minuti più tardi, alle 17:28, fu il turno della sorella, Veronika Schwartz.
Era finito il giro di visite e Franz e Elisabetta si trovavano con i due nuovi arrivati tra le braccia.
"Due gemelli..." Scosse il capo Elisabetta divertita cullando il piccolo Leonard.
"Ho fatto decisamente centro." Scherzò l'uomo che passeggiava per la stanza con il braccio la femminuccia.
"Scemo!" Elisabetta gli lanciò un'occhiataccia nascondendo un sorriso.
Avevano avuto una sorta di discussione in merito ai nomi dei due in quanto Elisabetta aveva proposto un nome italiano per il bambino, che voleva appunto chiamare Leonardo mentre Franz aveva intenzione di chiamarlo Friedrich. Quando lei poi gli aveva gentilmente fatto notare che con un nome del genere nessuno dei parenti italiani sarebbe stato in grado di pronunciarlo correttamente erano arrivati di comune accordo a Leonard, sia mai che per caso avesse un nome italiano.La mattina del giorno dopo Elisabetta e Franz erano ancora nella camera dell'ospedale, ormai quasi pronti per portare i due pargoli a casa quando qualcuno bussò alla porta.
Fu una sorpresa per entrambi vedere Schreiber fare capolino, era venuto il giorno prima con la moglie, ma questa volta il motivo non sembrava una visita di cortesia.
"Franz... Scusa il momento, ma dovrei parlarti." E il tono fece capire ad entrambi che si trattava di qualcosa di davvero urgente.-
E così arrivano i due gemelli!
Scusate se ho accorciato questi mesi in così poco tempo, ma era necessario ai fini della trama che accadesse così, spero che la cosa non vi dispiaccia, però credo che a volte tirarla troppo per le lunghe faccia stufare il lettore, o almeno, questo è quello che succede con me solitamente.
Franz e Elisabetta diventano di muovo genitori e questa volta sono insieme, come una vera famiglia. Poi però arriva Schreiber che ultimamente fa da uccello del malaugurio visto che porta solo brutte notizie. Secondo voi cosa può essere successo?
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Weg zum Himmel - #2 gli Uomini del Reich
Ficção HistóricaFranz Schwartz, ex ufficiale delle SS e ora direttore dei servizi segreti della Germania dell'ovest, e Elisabetta Colli, ora Frau Schwartz, sono sopravvissuti alla guerra, a tutte le avversità e ora vivono sposati e con famiglia a Bonn. Tutto sembra...