uno

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"Caro diario ti ricordi di me?
Sono sempre Chanel, quella ragazza bassa, bionda e con occhi color ghiaccio. Sono quella ragazza che odia il suo nome e il lavoro dei suoi genitori. Bhe caro amico indovina un po'? Esatto ci stiamo trasferendo di nuovo! Bello no? Sono undici anni che siamo in California e ora dobbiamo andarcene. Ho appena finito di salutare Susy e Aaron. Mi hanno promesso che verranno a trovarmi anche dall'altra parte del mondo, loro si che sono amici, non come gli altri... Bhe non ti ingelosire anche tu sei mio amico. Ma tu potrai venire con me, loro no... Ho pensato di metterli dentro una valigia, ma sarebbe troppo pericoloso non pensi? Ti ricordi la mia  cameretta che tanto adoravo? Ora è piena di odiosi scatoloni marroni poggiati un po' ovunque. Scusami se con le mie lacrime sto rovinando le tue pagine, mi dispiace tanto amico. Papà mi ha promesso che questa sarà l'ultima volta che ci trasferiamo. Tu ci credi? Neanche io. Hai ragione non devo prendermela con loro, ma è più forte di me. Che dovrei fare? Andare a minacciare il loro capo? Non credo che una diciassettenne bassa gli faccia paura sai... Potrei mandarci Ettore. Pensi che un bulldog sovrappeso lo spaventi a morte? Nha... Ora devo andare a mettere tutte le mie cose in quelle brutte scatole, ci sentiamo dopo caro amico"

Lascio un cuoricino nero alla fine della pagina per poi chiudere il mio amico e metterlo dentro il cassetto della candida scrivania che tra qualche ora non sarà più nella mia camera.

<<Amore vuoi che ti dia una mano?>>sussurra mia madre entrando in stanza. I jeans scuri le fasciano le forme mentre la maglietta rossa le illumina i capelli neri. Èsempre stata una bella donna, vorrei tanto avere i suoi stessi capelli.

<<Faccio da sola, ormai ci sono abituata>>sussurro mettendo tutte le foto nell'ultima scatola vuota che è rimasta. Le altre sono già piene di tutto ciò che decorava la mia camera. Sono rimasti solo i mobili, tutto il resto è in queste scatole . 

<<Piccola mia, mi dispiace tantissimo...>>mi viene ad abbracciare facendomi rilassare. Mia madre è la persona più forte che conosca. Ha il sorriso sulle labbra anche se pochi mesi fa ha dovuto abortire per problemi di salute. Non ha mai fatto vedere a nessuno le sue debolezze, solo al papi. So che questo ultimo periodo non è stato facile e so che il trasloco la sta stancando parecchio <<Ti prometto che lì ti troverai bene, promessa di mamma>> allunga il suo mignolo sottile e afferra il mio facendomi spuntare un tenero sorriso. Per lei sarò sempre la sua piccola peste.

 <<Grazie mami>> mi lascia un tenero bacio sulla fronte per poi asciugarmi le lacrime ed uscire dalla mia camera. Infilo velocemente tutto nella scatola per entrare in bagno e riempire la vasca con acqua bollente. Mi immergo facendo attenzione a non scivolare come molte volte accade. Intorno a me faccio cadere un po' di bagnoschiuma al cocco, il mio preferito. Mi lavo con molta attenzione per poi immergermi  fino a quando l'acqua non si raffredda del tutto. Esco dalla vasca e mi avvolgo in un asciugamano rosa pallido troppo lungo per il mio esile corpo. Zompetto fino ad arrivare al lato del letto, dove ho lasciato i panni puliti. Infilo la biancheria pulita di pizzo rosa. Un brivido di freddo mi percuote il corpo facendomene venire altri mille quando il mio corpo si spoglia della sottile stoffa pallida. Afferro velocemente un maglioncino rosa e, quando lo infilo, i brividi spariscono quasi del tutto. Proseguo prendendo delle calza color carne per non sentir freddo e, dopo mille tentativi, riesco ad infilarle senza romperle. Sono soddisfatta di me stessa. Sopra le calze metto un jeans chiaro senza stappi. Prendo l'ultimo paio di calzini bianchi dal comodino e li indosso per poi mettere i miei adorati stivaletti bianchi. Noto che papà ha portato giù le mie scatole mentre ero in bagno. Apro la scrivania per prendere il mio diario e trovo anche degli orecchini con un punto luce. Decido di metterli per non lasciarli qui. Prendo le ultime cose e mi avvio in cucina. <<Sono pronta>>sospiro posando le cose sull'isola e prendendo in braccio il mio cane obeso. <<Ma quanto sei ciccione?>>gli domando con la voce tenera. Come risposta inizia a rigirarsi nelle mie braccia facendo qualche verso con il soffice naso bagnaticcio.

 <<Inizia a salire in macchina con Ettore>>mio padre mi passa le chiavi della macchina che poso sul tavolo. Metto la pettorina al cane infine  prendo le mie cose ed esco insieme all'ippopotamo. Poso tutto sul sedile posteriore per prendere il cane in braccio ed entrare insieme a lui. Subito dopo entrano i miei <<Dove andiamo?>>domando infilando gli auricolari per ascoltare un po' di musica durante il viaggio.

 << Sorpresa >>sorride mia madre guardandomi attraverso lo specchietto. 

Quando la macchina parte rimango a guardare alla mia vecchia casa che si allontana sempre di più. So che la mia cambierà, ma non veglio. Credevo che in California saremo rimasti per tutta la vita, me lo aveva promesso papà, ma non è stato così. Ho sempre odiato trasferirmi. Credo che quando mi trasferisco ricomincio una nuova vita e ciò non mi piace. Io volevo vivere una vita con Aron e Susy, non voglio altre persone, voglio solo loro due con me. I miei migliori amici.

Resta con me [COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora