otto

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<<Quindi mio padre e mia madre vivevano qui, avevano una casa da sogno, che poi sarebbe la stessa di dove sono ora, ristoranti e bar nel loro possesso. Erano famosi stilisti, ma quando hanno scoperto che mia madre era incinta di me hanno deciso di abbandonare tutto e trasferirsi in California perché volevano che loro figlia vivesse un'infanzia normale. E poi dal nulla sono riapparsi senza dire niente a nessuno, solo ai loro migliori amici cioè lei e suo marito>>riassumo il tutto ancora incerta di aver capito bene o no. La giovane donna mi annuisce mostrando un sorriso di tenerezza nei miei confronti. Sento la testa scoppiarmi, non ci credo che i miei genitori mi hanno cresciuta nella menzogna e che si sono dovuti spaccare la schiena per me quando avevano soldi a sufficienza.<<Capisco che sia tutto confuso, ma non aver rancore verso di loro, lo hanno fatto solo per te. Tua madre non voleva che crescessi viziata, e devo dire che se solo avessi potuto avrei fatto lo stesso con Anthony. Perdonali se non ti hanno mai raccontato niente, non è facile dire una cosa simile alla propria figlia>> la donna mi abbraccia e successivamente sparisce in un corridoio. <<Dai usciamo, ti farà bene>>Senza aspettare la mia risposta Anthony mi tira per un braccio fino al parco poco distante da lì. Il parco è quasi desolato, le uniche persone che ci sono siamo io e i ragazzi e qualche mamma con i propri figli. <<Ehy stupenda>>sorride Danny lasciandomi un lieve bacio sulla guancia facendomi arrossire. <<Danny smettila di provarci, un te la darà mai>>borbotta Reed e in questo momento vorrei sotterrarmi. I ragazzi scoppiano a ridere mentre io borbotto un 'non è divertente'. <<Allora, come mai oggi siete stati insieme?>>domanda sempre il mio amico rosso riferendosi a me e Anthony. <<Reed tu smettila di fare il possessivo. L'ho portata a mangiare qualcosa e poi a casa mia. Mia madre le doveva parlare>>borbotta rollando una sigaretta il mio amico. Il telefono inizia a vibrarmi nella tasca anteriore dei jeans. <<Pronto?>>rispondo senza guardare chi fosse, spero non siano i miei, non ho voglia di parlarci. Non sono arrabbiata con loro, sono solo delusa? Sì, sono delusa... <<Ehy amore ci manchi!>>urlano in coro i miei due migliori amici. Sul mio viso si fa spazio un sorriso trentadue denti. Mi sono mancati tantissimo. <<Aaron mi sei mancato>>urlo euforica escludendo la mia migliore amica, sono arrabbiata con lei, non mi ha detto che si è baciata con un ragazzo. <<Ehy! Esisto anche io>>urla facendomi ridere. <<Mi sei mancata anche tu, ma poco. Posso chiamarvi questa sera? Non ho voglia di parlare, poi vi racconto.> dopo averli salutati attaccai infilando il telefono nella tasca, ma poco dopo cominciò a vibrare nuovamente facendomi sbuffare. Questa volta controllo il nome sul display, ma essendo mia madre , rifiuto la chiamata e spengo il telefono per evitare che mi chiamasse nuovamente. <<Tutto bene?>>domandò Reed sedendosi vicino a me. Certo che non è proprio bello essere l'unica ragazza e quattro ragazzi, non mi sento a mio agio. <<Si, ma devo andare. Forse ci vediamo domani>>borbotto alzandomi in piedi sorridendo falsamente. <<Vuoi che ti accompagno? La moto è qui dietro>> domanda Anthony alzandosi. <<No, tranquillo. Voglio fare una passeggiata>>sospiro incamminandomi verso casa. Cerco gli auricolari in tasca e quando la mia mano tocca il filo annodato mi spunta un piccolo sorriso. Accendo il telefono, ma mi arriva subito una chiamata da parte di mia madre facendomi sbuffare. <<Pronto?>>sussurro cercando di essere il più normale possibile. <<Chanel tutto bene? Comunque abbiamo ospiti a cena, dobbiamo raccontarti una cosa. Vestiti elegante. Un bacio>>attacca senza darmi il tempo di rispondere l telefono. <<Oh si, tu? Grazie mille per avermelo chiesto.>> borbotto infilando il telefono in tasca. Mi è passata anche la voglia di sentire la musica, è assurdo! Quando entro in casa mi precipito in bagno per riempire la vasca con acqua calda. Mi spoglio degli odiosi jeans e della calda felpa. Sfilo l'intimo e metto tutto in lavatrice appallottolando i panni tra di loro. Mi immergo e successivamente spargo intorno a me un po' di bagnoschiuma al cocco. Mi lavo per bene e mi lascio trasportare dall'acqua calda. Lascio che i muscoli si rilassino e mi lascio andare con un leggero sospiro. Poi mi sciacquo per bene ogni millimetro del mio esile corpo e avvolgermi in un asciugamano bianco. Tampono per bene i miei lunghi capelli con un asciugamano anch'esso bianco e successivamente lasciarli sulla schiena mentre piccole goccioline scorrono sulla mia schiena. Cammino fino alla cabina armadio e prendere la biancheria pulita e lasciar cadere l'asciugamano. Passo una mano tra i tanti abiti fino a quando uno non attira la mia attenzione. Afferro la gruccia su cui è posato per esaminarlo attentamente. È un vestito A-Line/Principessa Acuore Chiffona Corto color champagne. Non ricordo di averlo mai comprato o indossato, ma mi piace. Faccio posandolo delicatamente sul letto per asciugarmi i capelli. Prendo una maglietta di mio papà e la infilo per truccarmi evitando di sporcarmi il vestito. Quando piastro i capelli la porta di casa sbatte facendomi intuire che i miei sono arrivati in casa. Sbuffo pensando alla noiosa serata che passerò, potevo fingermi malata? Quando le voci aumentano capisco che sono arrivati gli ospiti. Entro nel grazioso abito per poi prendere delle scarpe con tacco a stiletto color champagne Glitterato Con Zeppa. Mi avvio alle scale e scendo lentamente per evitare di cadere.

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Resta con me [COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora