<<Rik, Kasandra lei è mia figlia Chanel. Chanel loro sono dei vecchi amici>>sorride mia madre presentandomi dei signori giovanissimi. Ma qui i genitori hanno tutti trent'anni? <<Sai, è diventata una ragazza stupenda>>sorride la donna guardandomi. La ringrazio ripetendo il suo gesto. <<Chanel lui è Caleb, il loro figlio>>aggiunge mia madre sorridendo al ragazzo vestito con jeans e maglia bianca. Dovrei far finta di non conoscerlo? Il ragazzo mi sorride continuando a smanettare con il cellulare. Annuisco seguendo gli ospiti in tavola. <<Allora Chanel...Ti piace New York?>>domanda la giovane donna sedendosi davanti a me. Caleb è alla mia destra frontale a mia madre, mentre gli uomini sono a capotavola. <<Oh si, per quanto poco ho potuto vedere. >>sorrido per poi prendere una forchettata di lasagna. Faccio una smorfia ingerendola, non mi è mai piaciuta. Mia madre mi lancia un'occhiataccia quando poso la forchetta sul piatto, quindi decido di mangiarne almeno metà per non sentirla. <<Oh Caleb potrebbe portarti in giro dopo aver mangiato. >>per poco non mi strozzo con l'acqua che stavo bevendo. <<Penso sia un'ottima idea Kas>>aggiunge mia madre sorridendo al ragazzo. <<Forze un'altra volta, ora non mi sento molto bene...>>mento guardando il mio piatto pieno. Odio dire bugie, ma non penso che una passeggiata con Caleb sia una cosa da fare. La madre annuisce mentre mio padre gli versa del vino rosso nel calice.
Per tutta la cena Caleb non ha parlato, se non per borbottare qualche parola. <<Allora Chanel...>>Sussurra mia madre attirando l'attenzione di tutti. <<È da molto che io e tuo padre volevamo dirtelo, ma sai non è facile parlare con te, immaginavamo che te ne saresti andata da Aaron o da Susy e non saresti voluta partire. Sappiamo che la cosa che ti riesce meglio è nasconderti...Bhe ora che siamo qui possiamo dirtelo...>>sussurra mia madre. Bhe molto probabilmente sarei scappata dai miei migliori amici e non sarei partita, ma non la trovo un'ottima scusa. <<Ecco amore...prima che tu nascessi noi abitavamo qui e sai eravamo...>>interrompo mio padre in modo brusco, mi vergogno di averlo fatto, ma non voglio sentirlo ripetere nuovamente. <<So tutto, sapete avete proprio ragione, sarei rimasta a casa di Aaron e vi avrei fatti partire da soli. Non ci posso credere di essere cresciuta nella menzogna, da voi due non me lo sarei mai aspettato. Voi vi siete spaccati la schiena per farmi contenta, ma non avreste dovuto farlo visto che sete degli ottimi stilisti. Non posso credere di quello che avete fatto. Avete proprio ragione, la cosa che mi riesce meglio è nascondermi, ma non pensate che ora che sono qui non faccia lo stesso. Grazie per avermi fatto crescere nella menzogna. >>esco dalla porta di casa iniziando a correre per le strade poco affollate. Mi fermo qualche istante per levarmi i fastidiosi tacchi e tenerli in mano continuando a correre. I piedi nudi calpestano l'asfalto facendomi rabbrividire. <<Chanel fermati>>la presa di Caleb sul mio polso è decisa e troppo forte, mi sta facendo male. <<Stanne fuori Scott>>urlo liberandomi dalla sua stretta. Continuo a camminare girando per una via poco illuminata. Devo trovare un piccolo rifugio dove fermarmi, non voglio continuare a correre per tutta la notte. L'erba umida mi accarezza i piedi mentre mi avvio verso un capannone direi abbandonato vedendo lo stato dell'edificio. Ne ho la certezza entrando dentro e osservando il vuoto che ha nel suo interno. Mi siedo su un mucchio di grano fregandomene del vestito bianco. <<Smith smettila di scappare.>>Sbuffa Caleb sedendosi alla mia destra. <<Caleb Scott che mi seguire, mi sento veramente onorata>>sorrido guardandolo nell'oscurità. <<Ti devi sentire onorata piccola. >>dice mostrandomi uno dei suoi sorrisi spavaldi. <<Chanel perché hai reagito così? >>domanda dopo qualche secondo. Lo guardo senza rispondergli, non ho voglia di parlarne. <<Che intendeva tua madre dicendo che la cosa che ti riesce meglio è scappare?>>questa domanda mi fa sorridere leggermente. <<Più di una volta i California scappavo di casa quando i miei mi facevano arrabbiare, andavo dai miei migliori amici per fare una scorta delle cose essenziali e poi mi appartavo in qualche posto fino a quando non mi passava l'arrabbiatura. Una volta sono rimasta per quasi un mese in una casa abbandonata, mi avevano data per dispersa.>> ammetto ricordando il volto dei miei genitori il giorno in cui ritornai a casa. Il ragazzo scoppia in una risata rumorosa facendomi arrossire. <<Ehy non ridere>>gli tiro un pugno sul braccio, ma mi sono fatta più male io che lui. <<Ok ok>>sussurra riprendendosi. Devo ammettere che questa è la prima risate che sento uscire dalle sue labbra ed è piacevole.<<Allora vuoi rimanere qui per un mese?>>domanda guardandomi trattenendo una risatina. <<Nha, domani dopo scuola torno a casa, ora voglio rimanere qui, non voglio vederli.>> annuisce alzandosi in piedi e porgendomi la mano. <<Vieni a casa mia, i miei rimangono a dormire a casa tua, siamo soli>> sorrise stupidamente facendomi l'occhiolino. <<Scordatelo, non dormirò con te>> scuoto la testa per poi abbracciarmi le ginocchia. <<E dove vuoi dormire? Preferisci dormire sulla paglia con questo gelo?>>domanda indicandomi la poca paglia su cui sono seduta. <<E poi qui la notte si gela, non voglio avere la vita di una ragazza sulla coscienza. Tranquilla che non ti scopo mica verginella>> sogghigna aiutandomi ad alzarmi. <<Va bene, ma non chiamarmi cosi. E dormirò sul divano>>borbotto afferrando i tacchi e camminando fino a casa sua.
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Resta con me [COMPLETA]
Romance[COMPLETA] Chanel Smith, una diciassettenne della California, è costretta a trasferirsi insieme ai suoi genitori abbandonando la sua monotona vita da studentessa e le persone che lei ama più di ogni altra cosa, Aaron e Susy, i suoi migliori amici. D...