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Quando mi sveglio sono sul divano con Sam mentre i ragazzi sono davanti a noi a fissarci. <<O mio dio>>urlo facendo saltare Sam che cade a terra.

Povera ragazza 

<<Mi avete fatto prendere un colpo!>>urlo mentre la mia amica si guarda in torno massaggiandosi la testa. I ragazzi scoppiano a ridere compreso Caleb che mi guarda per poi farmi l'occhialino.

Io sono ancora dell'idea di rapirlo.

 Faccio finta di non averlo visto e mi alzo andando in bagno seguita da Sam che borbotta qualcosa contro i ragazzi. Mi sciacquo il viso per poi mettere un filo di trucco mentre la mia amica si rifà la disordinata coda. <<Ho fame>>annunciamo tutte e due in contemporanea scoppiando poi a ridere. 

Siete da rinchiudere.

Ehy tu zitta!Sei la prima che dovrebbe essere rinchiusa visto che vuoi rapire dei poveri ragazzi!

Mentre usciamo dal bagno con ancora le lacrime agli occhi causate dal troppo ridere, i ragazzi ci tirano una cuscinata facendoci finire con il sedere a terra <<No ragazzi, non distruggete casa e andiamo a mangiare>> afferro Danny per un braccio per portarlo fuori seguita da tutti. <<Bene dove andiamo?>>domando guardandoli spaesata. Sono uscita solo due volte di casa e tutte e due per andare a scuola, è normale che non so dove andare. <<Andiamo a casa mia, da lì ordiniamo le pizze>>sorride Sam guidandoci verso casa sua. <<Non hai freddo?>>domanda Danny guardandomi la leggera maglietta di questa mattina. <<Un po'>>sussurro pensando che non sono neanche ricucita a cambiarmi o a infilare una felpa al volo. <<Tieni>>mi posa il suo giacchetto nero sulle spalle e lo ringrazio sorridendo. 

Rapiamo anche lui!

Un odore di menta mi invade le narici facendomi sorridere leggermente. <<Ehi piccioncini sbrigatevi che ho fame>>urla freddamente Caleb da casa di Sam. Non mi ero neanche accorta che ci eravamo fermati sul marciapiede. Abbasso lo sguardo arrossendo leggermente per poi entrare in casa seguita da Danny. Devo ammettere che questa casa è bellissima, ha uno stile vittoriano, le pareti sono tutte dello stesso rosa, mentre gli arredi tutti rigorosamente bianchi. La mia amica mi fa vedere solo due dei tre piani perché l'altro è costituito da una soffitta chiusa da tempo. <<Sembra la casa delle Barbie>>sussurro mentre Sam ride. <<Lo so, l'adoro! Me l'hanno regalata i miei per il mio compleanno>> sorride ricordando sicuramente quell'episodio. Dopo aver ordinato le pizze ci sediamo in circolo a terra aspettando il tanto atteso fattorino. Alla mia destra ho Danny, seguito da Sam, Anthony, Reed e Caleb. <<Stanno facendo il film di Cime Tempestose>> urla Sam accendendo la TV. Amo questo film, anche se preferisco di gran lunga il libro. Dopo dieci minuti il campanello suona facendomi tornare alla realtà. Mi giro e vedo la mia pizza preferita posata sulle mie cosce, con un sorriso ringrazio Danny per poi iniziare a mangiare seguita da Sam. Il film sembra aver attirato l'attenzione di tutti, beh a chi non piace Cime tempestose? Uno dei più grandi classici, o almeno per me.

Ad un tratto Sam spegne la TV proprio nel momento in cui Catherine muore dando alla luce sua figlia. Mi asciugo gli occhi mentre la mia amica fa la stessa cosa. <<Ragazzi non posso guardarli, non ce la faccio>>sussurra asciugando un'altra lacrime. <<Oh beh giochiamo ad obbligo e verità?>>propone Reed ricevendo una mia smorfia mentre gli altri annuiscono prendendo la bottiglia di Coca-Cola finita. Ho sempre odiato questo gioco, in poche parole odio tutti quelli che mi obbligano qualcosa. Sbuffo mentre Sam litiga con Reed per vedere chi deve iniziare<<Casa è mia e anche la bottiglia, quindi inizio io>>urla lei<<Ma l'idea è stata la mia>>urla di rimando Reed ricevendo un occhiata da Anthony. <<Vai a farti fottere>>borbotta mentre Sam esulta vittoriosa baciando sulla guancia Anthony. Penso comunque che starebbero bene insieme, sono così belli insieme. Mentre sono ancora immersa nei mie pensieri vedo la bottiglia fermarsi su Danny che borbotta un 'obbligo' per poi bere il contenuto nel suo bicchiere. <<Mh...ti obbligo a chiamare Veronica e dirle che ti sei innamorato di lei>>butta lì la ragazza passandogli il telefono con la chiamata in vivavoce. <<Contenta ora?>>borbotta mentre siamo tutti piegati dalle risate. <<Ora tocca a me>>sorride girando la bottiglia ce si ferma su Reed.

<<Obbligo o verità>>mi domanda Caleb. <<Verità>> borbotto pensando che non farò mai un obbligo, lo odio. <<Sei vergine?>>domanda facendomi strozzare con la mia stessa saliva. <<Si, sono vergine>>sputo acida mentre Danny posa delicatamente la sua mano sulla mia. <<Io devo andare, ci vediamo domani>>affermo dopo dieci minuti salutando tutti e uscire svelta di casa. <<Lo odio>>sussurro a denti stretti mentre continuo a camminare per la via. <<Lo so, vuoi un passaggio?>> domanda Caleb facendomi saltare. <<Mi segui?>>domando senza girarmi o fermarmi. <<Non vedo il motivo di seguire una verginella come te>>risponde ridendo. <<Zitto Caleb, non sono cose che ti riguardano>>sospiro per poi continuare a seguire la via. <<Oh bene Chanel ti sei persa, non è una cosa fantastica?>>sorrido senza nessun divertimento. <<Ti serve una mano verginella?>>domanda quella voce odiosa. <<Mi lascerai mai in pace?>>chiedo girandomi verso lui che si trova a qualche passo da me. <<Ti sei persa?>>evita la mia di domanda. <<Oh no, volevo rimanere ferma qui ad ammirare le stelle>>rispondo ironica continuando a camminare. <<Sicura? Secondo me ti sei persa>>insiste lui seguendomi. <<Ma va? Grazie, non me ne ero accorta, ora mi vuoi lasciare sola? Non ho intenzione di andare a casa>>è il primo ragazzo che mi fa perdere la pazienza, è insopportabile. <<E dove vai?>>domanda continuando ad evitare le mie domande. <<Stavo pensando di andare a scuola, vieni con me?>>domando ironicamente girandomi a guardarlo. <<Andiamo, ti accompagno a casa, mi sono rotto le palle di questo teatrino>>borbotta prendendomi per un polso e trascinandomi sull'altra strada. 

Mr delicatezza...

<<Mi fai male!>>urlo staccandomi bruscamente dalla sua pesa e guardandomi il polso rosso. <<Non fare la bambina e cammina.>>i suoi occhi mi fulminano continuando a camminare. <<Sei un...>>borbotto non trovando la parola adatta <<Stronzo?>>domanda con la solita volgarità <<No, un cafone>>sbuffo entrando dentro casa senza salutarlo.

Ehi!Spero vi piaccia il capitolo, fatemelo sapere con un commento e con un voto. Sono di Roma e qui le temperature sono tra i -8 e i -12. Spero tanto che nevichi...

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