quattordici

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<<Sono le otto di mattina, di Sabato mattina!>>urlo montando in macchina di Caleb. <<Ti lamenti sempre>>sbuffa facendo partire la macchina. <<Non mi sto lamentando, ma mi hai svegliata alle sei per dirmi che alle otto mi avresti portata da una parte! Ah, e mi hai anche minacciata!>>urlo facendolo ridere. <<Non ce niente da ridere>>sbuffo guardando la strada. <<Dove andiamo?>>domando portando i piedi sopra il sedile.<<Almeno levati le scarpe>>dice lui indicandomi i piedi. Faccio spallucce per slacciare le scarpe e posarle sul tappetino. <<Se non fosse così insopportabile ti scoperei>>quasi non mi strozzo con la mia stessa saliva, ma è un cafone di prima categoria. Perché ho accettato di andare con lui a fare un giro?<<Sei un cafone!>>urlo dandogli uno schiaffo sul braccio. <<Guarda che è un complimento eh!>>sorride lui facendomi arrabbiare di più. <<Comunque non lo so dove andiamo>>fa spallucce facendomi girare verso lui. <<Non sai dove andiamo? Oh perfetto!>>urlo gesticolando. Dopo un paio di ore ferma la macchina in un vicolo cieco. <<Hai guidato per due ore per portarmi in un vicolo cieco, sei un genio Caleb>>sbuffo girandomi verso di lui. <<Smettila di urlare!!>>Sbraita il ragazzo. <<Non la smetto>>grido quando il suo braccio afferra il mio tirandomi sopra di lui. <<Ho detto smettila di urlare>>sussurra posando le mani sui miei fianchi fasciati dai leggings neri. <<Caleb lasciami>>mormoro tirandomi indietro e sbattendo contro il clacson. <<Perché ti ritiri sempre? Perché non rimani mai vicino a me?>>domanda facendomi sedere sulle sue coscia. <<Non lo so, forse ho paura di quello che potresti fare>>ammetto guardandolo negli occhi. Il mio telefono inizia a vibrare sul sedile. <<è mia madre>>sbuffo quando Caleb risponde al telefono. Attacca dopo un paio di minuti dopo aver detto qualche "non si preoccupi" e un paio di "ok signora Smith". <<Non ti ho detto di risponderle, e ridammi il telefonino>>non mi degna di risposta quando apre Whats-app e controlla una chat. <<Caleb non puoi controllarmi il telefono>>tento di strappargli il telefono dalle mani, ma il suo viso duro mi fa cambiare idea. <<Quando hai finito di controllare il telefono dimmelo, almeno mi riporti a casa, ho un impegno con Danny tra un'ora>>sbuffo cercando di sedermi al mio posto. <<Non ti azzardare ad alzarti e tu non andrai da Danny>>posa il telefono nella tasca nera dei suoi jeans per posare la mano sulla mia schiena. <<Io e Danny dobbiamo studiare, quindi devo andare da lui. Non dirmi quello che devo e quello che non devo fare>>lo rimprovero sbarazzandomi della sua mano. <<Comunque i tuoi sono partiti con i miei e i genitori di Anthony. Vogliono che resti con me e con lui>>cosa? Mia madre non mi avrebbe mai fatto niente del genere. E mio padre non mi permetterebbe mai di dormire in una casa con due maschi!<< Portami da Danny>>mi sposto dalle sue gambe per sedermi sul sedile guardando il finestrino. <<No, non ti posto da quello stronzo!>>urla facendomi spaventare. <<Non urlare>>sussurro guardandolo negli occhi rossi. Perché si comporta così? Per quale motivo si arrabbia ogni volta che sto con Danny? Io non lo capisco, Danny è un ragazzo così dolce, al contrario di lui...

Poso la mia piccola mano sulla sua facendo si che i suoi occhi passino sul mio volto. So che mi pentirò di quello che sto facendo, ma cosa dovrei fare? Lasciarlo urlare fino a quando non scoppierò a piangere e scapperò anche da lui? <<Caleb non urlare ok? Non andrò da lui, rimarrò qui con te>>la sua mano mi tira verso di lui facendomi finire sulle sue cosce. Mi massaggio il polso rosso per colpa della presa troppo forte, a fine giornata dovrò andare in ospedale se continua così. <<Scusa>>sento il suo fiato sul mio collo e la cosa non è dispiacevole. <<Non fa niente, tranquillo>>lascio che un piccolo sorriso decori il mio volto per rassicurarlo, ci manca solo che urli per il semplice fatto che mi ha fatto male. <<Ti fa male?>>la sua mano afferra il mio piccolo polso rossastro facendomi sussultare per il contatto con la pelle fredda del suo corpo. Scuoto la testa per segno di negazione mentre continuo a fissare un albero al di là del finestrino. <<Lo trovi interessante?>>domanda strappandomi una leggera risata. <<No, trovo molto più interessante te, ma non voglio guardarti, sei un cafone>>mi pento immediatamente di quello che ho appena detto, perché devo fare queste figuracce? Sento il sangue risalirmi le guance, quindi decido di far cadere qualche ciocca di capelli davanti al volto. La sua mano mi volta il volto in modo tale da potermi guardare negli occhi per qualche istante. Interrompo il contatto visivo facendolo sospirare leggermente, ma non mi dice niente, posa solo le sue mani sulle mie cosce. <<Pensi che se ti baciassi scapperesti?>>domanda dopo qualche istante di silenzio. Mi immobilizzo cercando di non far uscire il cuore dalla gola anche se la cosa è difficile da fare. <<Caleb, ti prego...>>lo scongiuro tirandomi indietro, non voglio che mi baci, Anthony mi ha messo in guardi a su di lui. Dopo avermi baciata cosa farà? Mi lascerà sul marciapiede per andare da Vanessa?


Resta con me [COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora