<<Non capisco, perché viene così?>>ci rinuncio. La matematica non è mai stata la mia materia preferita e mai lo sarà. Ormai è poco più di un'ora che Caleb tenta di spiegarmi una semplice espressione, ma niente, non ci riesco.<<Perché questi due vanno moltiplicati tra di loro tre volte. Immagina che le x fossero delle pere e le y delle mele. Devi raggruppare le pere con le pere e le mele con le mele, non puoi fare come vuoi.>>mi perdo a fissare i suoi lineamenti perfetti, la sua mascella squadrata e il suo ciuffo disordinato. <<Perché non posso? Se voglio mettere le mele con le pere e le pere con le banane chi me lo inpedisce?>>lo vedo sbuffare per la decima volta e sorrido a quel gesto ripetuto omai troppe volte. <<Mettiamola così: tu non potrai mai metterti con Danny perché non siete uguali, ma potrai metterti con un ragazzo uguale a te.>>lo guardai confusa per qualche istante prima di rispondere <<Cosa centra lui? IO non voglio stare con lui perché a me non piace. E poi gli opposti si attraggono>>con un alzata di spakke torno a guardare il quaderno pieno di scarabocchi sbuffando leggermente. <<Non capisci. Mettiamo che io ti chiedessi di mettermi con me. Tu accetteresti perché trovi quello che trovi in te stessa. Se te lo chiedesse Danny rifiuteresti come hai già fatto poco fa perché in lui non troverai mai quello di cui hai bisogno>>il cuore perde un battito sentendo quelle parole. <<Vado a prendere dell'acqua>>prima i uscire lo sento ridere, ma non ci faccio caso. Mi accascio a terra posando la schiena all'Isola al centro della cucina. Non so per quale motivo, ma le sue parole mi hanno fatto perdere un battito. Ero convinta ce non mi piaceva, ma ora sto mettendo in dubbio anche me stessa.<<Chanel non fare la schiocca. Lui non ti piace>mi costringo a credere quella bugia, una bugia con cui dovrò imparare a convivere. <<Tutto bene?>>la voce di Caleb mi fa saltare, mi alzo in piedi pulendomi i pantaloni co una mano. <<Sì, perché? Va tutto bene>>sorrido girandomi di spalle versandomi un bicchiere d'acqua dal lavandino. Lo sento ridere di me, così mi giro portando le braccia sotto al seno. <<Stai ridendo di me per caso?>>assottigli gli occhi mentre lui avanza di qualche passo. <<Oh no, sto ridendo con te>>la distanza tra i nostri corpi è quasi nulla e la cosa non so se mi dispiace o no.<<Ma io non sto ridendo.>>Mi allontano prima che possa fare qualche gesto di cui mi pentirei. <<Vado a finire i compiti>>.
[...]
<<Chanel non stavo scherzando prima, quando parlavo della cena con i tuoi>>Mi girai di scatto verso il mio letto dove Caleb se ne stava tranquillamente sdraiato a smanettare con il cellulare. <<Cosa?!>>il mio fu più un urlo che una domanda. <<Pensavo che te ne eri accorta>>alzo le spalle prima di tornare sul suo stupido telefono. <<Sei scemo? Santo celo sono le otto! Si fa a casa tua la cena? A che ora dobbiamo stare lì?>> mi alzo dalla sedia correndo verso l'armadio. Non ho niente da mettermi! <<No, ad un ristorante non poco distante da qui. Ci saranno altri amici dei nostri genitori. Per le nove mi sembra.>>le sue mani si posando sui miei fianchi facendomi sobbalzare per lo spavento. <<Ehy tranquilla.>>le sue labbra si posano delicatamente sulla mia clavicola. Sposta delicatamente una mano dal mio fianco dopo averlo accarezzato dolcemente. <<Tieni piccola>> la sua mano mi porge il vestito che non arrivavo a prendere dalla stampella. L'osservo per qualche secondo incerta se metterlo o no. Un semplice abito vintage nero plissettato corto.<<Mettilo, mi piace>>annuisco chiudendomi in bagno per una veloce doccia con tanto di lavaggio ai capelli. Finì velocemente la doccia avvolgendomi ad un asciugamano abbastanza grande da circondarmi il corpo fradicio. Infilo il vestito preso poco prima mentre l'idea di conoscere nuove persone mi tormenta la testa. <<Caleb sei pronto?>>urlo nel tentativo che lui mi senta. <<Sì, muoviti>>alzo gli occhi al cielo borbottando che se sono in queste condizioni è solo colpa sua. La suoneria del mio telefono inizia a risuonare nella stanza accanto e spero con tutto il cuore che non è Danny. Ignoro il telefono mentre tampono deliacamente i capelli con un altro asciugamano per assorbire l'acqua. Accendo il fono facendo una smorfia per il casino che combinava ogni volta che l'accendevo. Un fono silenzioso lo hanno inventato? Mi devo informare al più presto, odio questo rumore. In un batter d'occhio i miei capelli sono asciutti e lisci, come spaghetti. Con qualche forcina lego alcune ciocche di capelli dietro la testa per evitare che durante la serata mi cadano sugli occhi. Mi trucco velocemente sfumando un po' di ombretto sulle palpebre come ho imparato dalla mia migliore amica. Metto un po' di rossetto mat rosso scuro e tiro fuori dalla cassettiera delle scarpe con tacco nero opaco. <<Ok, sono pronta>>annuncio al ragazzo seduto sulla scrivania.
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Resta con me [COMPLETA]
Romance[COMPLETA] Chanel Smith, una diciassettenne della California, è costretta a trasferirsi insieme ai suoi genitori abbandonando la sua monotona vita da studentessa e le persone che lei ama più di ogni altra cosa, Aaron e Susy, i suoi migliori amici. D...