Mi rigiro nel letto per l'ennesima volta ritrovandomi a guardare il soffitto scuro. Con la mano accarezzo Ettore pensando per quale assurdo motivo non riesco a chiudere occhio. <<Al diavolo>>borbotto alzandomi dal letto, afferro i vestiti preparati la sera prima e sgattaiolo in bagno. Lego i lunghi capelli in una coda alta per evitare di bagnarli facendomi una doccia. Regolo l'acqua e, quando ormai è alla temperatura giusta, entro nella doccia lasciando che l'acqua lavi tutta la sporcizia via dal corpo. Mi ritrovo a pensare ad alcune ore fa: la mano di Caleb che vaga sulla mia schiena, i suoi occhi fissi nei miei. La sua mano destra che mi accarezza il viso eliminando ogni singola traccia di lacrima. Non so come sia successo, ma le sue labbra aderirono alle mie in una frazione di secondo. Lo stomaco iniziò a svuotarsi mentre le gambe tremarono. Sorrido a quel ricordo portandomi un dito sul labbro inferiore arrossendo per il gesto spontaneo. Non so per quanto tempo rimango sotto la doccia, ma sicuramente troppo poco per schiarirmi le idee. Mi avvolgo in un asciugamano color pesca ignorando i brividi di freddo. Mi asciugo e vesto velocemente, sistemo i capelli ed infilo le scarpe. Prima di uscire di casa afferro il telefono, la cartella e i miei auricolari. Lascio che la mente mi vaghi tra i pensieri facendo partire l'album dei Green Day. Devo essere sincera, prima non ascoltavo questa band, ma Caleb mi ha fatta innamorare di loro, sono strepitosi. L'alba sta sorgendo colorando il cielo e tutto ciò che la circonda, il vento leggero fa volare qualche foglia cascata dagli alberi mentre la rugiada rende il prato luccicoso. Sorrido camminando per le vie deserte se non per qualche cane o per qualche macchina. Una moto mi sfiora fermandosi qualche metro più avanti. Mi paralizzo per la paura cercando di respirare lentamente, ma quando mi giro incrocio quegli occhi <<Mi avresti potuta mettere sotto>>lo rimprovero andandogli incontro. <<Lo sai che non ti farei mai del male>>sorrido in imbarazzo mentre Caleb mi lascia un bacio sulla guancia. <<Andiamo a fare colazione?>>il mio stomaco brontola facendo ridere il mio amico. <<Ok ok, mi basta come risposta>>lo guardo male mentre parcheggia la moto nel vicolo. <<Come mai sei uscita a quest'ora?>>la sua mano mi fascia il fianco mentre entriamo in un bar all'angolo della strada. <<Non avevo sonno, tu invece?>>ci sediamo in un tavolino poco distante dalla porta e mi stupisco di quanta gente possa essere sveglia alle 6:30 di mattina. <<Un cappuccino, un cornetto ed un caffè>>Caleb ordina la colazione alla cameriera che sembra mangiando con gli occhi. Una strana sensazione si fa spazio nel mio stomaco, sbuffo guardando al di fuori della finestra. <<Dovevo andare da Abel>>annuisco ricordando il viso di quell'uomo strano. <<Ti sta mangiando con gli occhi>> sussurro mentre la cameriera porta al tavolo il nostro ordine senza staccare gli occhi da Caleb che invece guarda me. <<Posso chiederle una cosa?>>la cameriera annuisce sorridente al mio amico come se non aspettasse altro. <<Cassandra, giusto?>>domanda controllando il nome sulla targhetta fissata sul grembiule rosso. <<Si, dimmi>>la voce le trema leggermente, ma si riprende non appena Caleb le posa gli occhi sul viso. <<Potresti non mangiarmi con gli occhi che alla mia ragazza da fastidio?>>il cappuccino mi va di traverso ed inizio a tossire mentre la faccia della ragazza si colora di rosso, la vedo annuire prima che si giri per andare a servire il tavolo accanto al nostro. <<Ma sei impazzito?>>invece di rispondermi scoppia a ridere attirando l'attenzione dell'intero locale. <<Lo so che sei gelosa, è normale>> accenna un sorriso spavaldo mentre le mie guance si colorano dello stesso colore assunto poco fa dalla ragazza. <<No, non sono gelosa, forse sei tu quello geloso>>gli punto il dito contro prima di afferrare la tazza colma di cappuccino. <<In effetti hai ragione, sono geloso. Se non ti posso avere io allora non ti può avere nessuno>>gli sorrido in difficoltà, mi si scalda il cuore per il cappuccino caldo, o forse per le sue parole. <<Questo pomeriggio andiamo con i ragazzi in spiaggia>>mi avverte posando la tazzina vuota sul tavolo. <<Non so se posso, dopo la scenata di ieri sere i miei non mi faranno uscire, sai non è una cosa carina abbandonare la cena dei miei per andare con il figlio dei loro migliori amici a casa>>il suo sguardo deciso non smette di guardarmi mettendomi a disaggio<<Non era una domanda, i tuoi sanno che stai con me, non ti faranno storie>>sbuffo arrendendomi.<<E comunque non sono la tua ragazza>>lo avverto prima di portare la tazza alle labbra.
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Resta con me [COMPLETA]
Romance[COMPLETA] Chanel Smith, una diciassettenne della California, è costretta a trasferirsi insieme ai suoi genitori abbandonando la sua monotona vita da studentessa e le persone che lei ama più di ogni altra cosa, Aaron e Susy, i suoi migliori amici. D...