capitolo 10

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~Hayes~

Amo la pioggia, la adoro proprio.
Fin da quando ero piccolo ho sempre immaginato le gocce come lacrime delle nuvole, e quando sono arrabbiato o triste e piove, mi tira su di morale,perché mi sembra che il cielo capisca il mio dolore, ed è l'unico.

I capelli mi si sono appiccicati alla fronte per colpa dell'acqua che ora sta cadendo fine fine.

Quella bastarda si è permessa di darmi del mostro, chi cazzo si crede di essere?

Io sono Hayes Grier, nessuno può dirmi chi sono e cosa fare, io sono colui che prende le emozioni delle ragazze e le usa a suo favore, io sono insensibile, io non perdono, io mi vendico, io sono forte, io me ne frego della gente, io sono...un mostro.
No, non sono un mostro!
O forse si?

Scuoto la testa, mentre mi passo una mano tra I capelli bagnati.

Io ho detto di voler ricordare il passato, ma non ho mai detto di voler ritornare come allora. Io sto bene così. Sono felice.

"Che cos'è la felicità Hayes?" Dice la mia vocina interiore.

La felicità? Bè, la felicità è...

"Appunto; non lo sai, non puoi dire di essere felice se non sai cos'è la felicità..."

E perché tu lo sai coscienza?

Mentre litigo mentalmente con la mia vocina interiore, non mi accorgo di essere ritornato davanti la casa di Grace, o meglio di sua zia.

Quando mi ha raccontato di sua madre ho sentito una strana morsa allo stomaco. Cioè, mi è capitato poche volte di provare questa senzazione, ed è strana. Mi dispiace per lei, penso.

Arrivo sul lungomare che sono fradicio, ma non mi da fastidio per niente.

Mi siedo su una panchina, mentre gocce d'acqua mi scivolano sul naso.
Sento le occhiate, della gente all'asciutto, bruciarmi la pelle.

Un venditore di strada si avvicina offrendomi un ombrello a cinque dollari, ma rifiuto subito dicendo di stare bene sotto l'acqua.

Mi squilla di nuovo il telefono, però non ho voglia di rispondere e chiudo la chiamata, preferendo il rumore della pioggia, ma quello squilla ancora, così, esasperato rispondo.

"Karin..."

"Hayes!" Cinguetta "ora puoi parlare?"

"Si, ma non ne ho voglia..."

"Non hai voglia di me?" Sembra delusa "a pensare che io volevo divertirmi un po' con te; ma se non hai voglia fa niente..."

"No, non ho voglia..." faccio per chiudere, ma quello che mi sta dicendo mi blocca.

"Non ci credo; Hayes Grier, che rifiuta una scopata..." ride da gallina "...ti stai rammollendo tesoro, o forse ti stai innamorano di qualcuna; Bha!?"

"Io non mi sto rammollendo!" Ringhio "e un non mi innamoro di nessuna..."

Ride ancora.

"Allora dimostralo, perché ormai non ci crede nessuno!"

"Dimostrarlo? Cosa devo dimostrare?"

"Ma hai problemi di udito? Dimostra che non sei un rammollito, che ne dici di accettare una mia scommessa?"

Tutti conoscono Karin per le sue scommesse, che se rifiuti ti bollano a vita, se perdi diventi uno sfigato al suo servizio,ma se vinci...ah, se vinci diventi una spece di leggenda, pochi ci sono riusciti, ma tutti si ricordano dei vincitori.

"Sentiamo..."

"A scuola, nel mio corso di chimica, c'è una nuova arrivata, che sembra aver avuto problemi in famiglia, falla innamorare di te, togligli la verginità che tanto è vergine e alla fine spezzagli il cuore in mille pezzetti..."

Treat you better|| Hayes Grier Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora