capitolo 7

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"Papá stai perdendo!" Cinguetto formando una nuova parola.

Giocare a scarabeo è uno dei passatempi preferiti mio e di mio padre.

"Bella questa parola!" Esclama contento.

"Ora tocca a te, ma non credo che con quelle lettere formerai una parola più bella della mia..." dico orgogliosa.

"Oh Grace, a volte, sembra sia tutto finito, che magari il nemico abbia perso, che tu abbia vinto ma sai..." mette le lettere sulla tavola "...niente è come sembra..."

Mi confondo nel vedere la parola che ha scritto.

"Papá...cosa vuol dire Mendes?"

"Vuol dire che ho vinto..." ghigna "ho vinto io, come sempre..."

Mi sveglio ansimando.

Era da tanto che non sognavo Albert.
Questo sogno è stato inquietante, lo fu quel giorno, immagina il sogno.

Quella partita mi è rimasta impressa nella mente.

Mendes...

Il cognome di Shawn.

A quel tempo non aveva un significato per me, ora è solo un cognome, ma non ho mai capito perché formó quella parola.

"Ho vinto io, come sempre..."

Non è vero, ho vinto io, ora è in prigione, non può più giocare con me. Ho vinto.

Guardo l'ora. È mezzogiorno.

Mi alzo dal letto con la testa che mi gira a mille, e vado in bagno a fare una doccia fredda per svegliarmi, ma con scarsi risultati.

Dopo aver messo un paio di pantaloncini e una canotta (fa ancora molto caldo) vado in cucina, dove trovo Madison intenta a cucinare e Ron ad apparecchiare.

"Buon giorno Grace..." Dicono insieme sorridendo.

"Giorno..." ricambio i loro sorrisi "i ragazzi si sono svegliati?"

"Non ancora, alle cinque di mattina sentivo Calum cantare, e non so a che ora quello si sia addormentato..." rotea gli occhi Madison.

"Oh, grande..." ridacchio

"Vuoi pranzare con noi? o meglio vuoi fare colazione?"

"Prendo un toast e vado a fare una passeggiata..." e così faccio.

Esco di casa e mi dirigo verso la spiaggia, mentre addento la mia colazione.

Mi perdo nel guardare il cielo, oggi c'è un sole che scotta e sono consapevole che questo è uno degli ultimi giorni di estate, l'autunno è alle porte, vorrei tanto chiuderle, avere l'estate per sempre, ma non si può.

Ci sono gatti randagi che vagabondano nei pressi di ristoranti, alla ricerca di qualche avanzo o persone dal cuore tenero che gli diano del cibo, ogni tanto li intravedo intenti a stare in agguato per catturare qualche uccellino indifeso, ma con scarsi risultati.

Cammino per il lungomare, semi deserto.

La maggior parte della gente ora starà pranzando in riva al mare, guardando le onde rompersi sulla sabbia, e un poco li invidio, perché sicuramente si staranno godendo la loro vita da persone normali, cosa che io penso di aver provato appena.

Treat you better|| Hayes Grier Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora