capitolo 32

769 47 4
                                    

Do un bacio sulla fronte ad Hayes, che dorme beatamente, prima di andarmene.
Ho deciso di andare di mia spontanea volontà a Verona, e ora devo andare a casa a preparare tutto il necessario per partire.

Sospiro aprendo la porta della sua camera cercando di fare il minor rumore possibile.

Sono le dieci di notte, se mi beccano i suoi genitori che sgattaiolo via mi faranno il quarto grado.
Scendo in punta di piedi le scale, fin quando non mi ritrovo a pochi passi dalla porta. I suoi genitori stanno guardando la tv in salotto, quindi non credo mi vedranno se faccio in fretta.

Silenziosamente apro la porta di casa, ma Zan, maledetto, mi insegue guaendo.
Spalanco gli occhi facendogli cenno di andarsene, ma lui inizia a piangere,mettendo in allerta i genitori di Hayes.
Presa dal panico mi fiondo fuori dalla porta chiudendola dietro di me, quindi inizio a correre salvandomi dalle grinfie dalla signora Grier che si affaccia alla finestra, mentre Zan abbaia di sottofondo.

Quando mi sono allontanata abbastanza Inzio a camminare, riprendendo fiato. Dunque me ne torno a casa e, una volta entrata, mi ritrovo Madison con braccia conserte che mi guarda in cagnesco.

"Dov'eri?"

"Da Hayes..."

"È tutta la sera che ti chiamo! Perché non rispondi!? Ero in pensiero per te!"

Abbasso lo sguardo.

"Scusami, ho il telefono in silenzioso e non lo uso da oggi pomeriggio..."

Lei sospira.

"Temevo ti fosse successo qualcosa..." la sua voce si addolcisce "ora va a dormire, che domani c'è scuola..."

Salgo su per le scale a passi pesanti e una volta entrata in camera prendo lo zaino di scuola svuotandolo.
Ci metto dentro due cambi, che ci stanno a malapena, poi lo spazzolino e il dentifricio, poi il cavetto per caricare il telefono e infine i miei nuovi documenti e il passaporto.

Devo ricordarmi di guardare i voli per l'Italia e poi da qui all'aeroporto ci sono venti minuti di viaggio e non credo che ci sia l'autobus domani mattina che porti all'aeroporto.

Sospiro e accendo il computer, quindi digito: "voli Miami Italia domani"
Clicco sul sito dell'aeroporto di Miami quindi guardo l'orario. Domani l'aereo c'è, il volo è alle 18:30, ma io biglietto costa...

"MILLEOTTOCENTO DOLLARI?!" quasi urlo leggendo la cifra.
E poi non porta neanche a Verona ma a Roma, la capitale d'Italia. Dovrei poi prendere il treno per andare a destinazione, quindi si aggiungono altri soldi  e in totale si spenderebbe più di duemila dollari. Inoltre c'è il cambio dal dollaro all'euro, e l'euro vale più del dollaro! Non posso rubare a Madison duemila dollari.

E inoltre dove starò? Dove dormirò!? Cosa mangerò!? Come faccio ad organizzare una missione tutta sola?

Spengo il computer, quindi prendo un bel respiro e esco dalla mia camera.
La porta dei ragazzi è chiusa, quindi dormiranno, ma chissà dove sta la cassaforte...
Madison e Ron sono in salotto, quindi potrei guardare nella loro camera.
Camminando in punta di piedi raggiungo la stanza, quindi entro spalancando gli occhi.
Un profumo di rose mi brucia all' istante le narici mentre accendo la luce, e una volta fatto mi sospendono di come sia arredata questa stanza.
Tutto è di color verde acqua: i mobili, il letto, due graziosi puff e i muri.
L'unica cosa che non è verde acqua è il grande quadro appeso sopra al letto, dove sono ritratti Madison e Ron sorridenti, lui le cinge amorevolmente le spalle, mentre lei regge con una mano una rosa rossa.

Da dove posso Inziare a cercare?

Bha, qualcosa mi spinge a guardare dietro al quadro...
Prendo i due puff e li metto uno sopra all'altro, quindi ci salgo sopra, arrivando faccia a faccia con la Madison disegnata.
Con delicatezza stacco il quadro e tremolando lo metto sul letto, quindi osservo orgogliosa la cassaforte impiantata nel muro.

Treat you better|| Hayes Grier Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora