capitolo 41

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L'uomo gigantesco e muscoloso, dalla carnagione chiara, stringe i polsi con le sue grandi mani sia a me che a Luke, mentre il suo compagno fa la stessa cosa con Shawn e Camila.
Lui, peró è buono, lo so, è dalla nostra parte, perché prima ci ha aiutati e ci ha coperti, ma allora perché non fa lo stesso adesso? Perché se ne sta lí impalato a guardarci?

Io non faccio altro che divincolarmi e sperare di liberarmi il prima possibile.
Albert mi guarda con i suoi occhi da assassino che non vedono l'ora di vedere sangue, il mio sangue.

"Oh Grace..." mi squadra con un ghigno malvagio stampato in volto "ma guardati, più cresci più diventi bella..."

Si avvicina e mette due dita sotto al mio mento per farmi alzare la testa.

"E assomigli sempre di più a tua madre..." sogghigna.

"Tu non la devi nemmeno nominare lei..." ringhio.

Albert toglie la mano e la fa cadere sul fianco, poi gira sui tacchi e guarda Shawn.

"Anche tu assomigli a tua madre..." sospira, sembra quasi triste, appunto, quasi, perché stringe le mani in pugni arrabbiato "Voi siete errori, voi siete gli errori delle vostre madri! "

Shawn ha delle occhiaie gigantesche che gli circondano gli occhi, è tutto impolverato. È stanco, è talmente stanco che non ribatte, ma vedo che le parole di Albert lo feriscono e ciò, mi fa infuriare e sentire tremendamente in colpa.

"Smettila!" grido difendendoci "tu sei pazzo! PAZZO! Lasciaci in pace!"

Albert torna a concentrarsi su di me, ha gli occhi rossi e sono sicura che da un momento all'altro gli usciranno fiamme dalle narici.

"Non ti permettere!" urla puntandomi un dito contro "sei solo una bambina! Una mocciosa viziata!"

Mi divincolo ancora, mentre Luke fa lo stesso, ma l'uomo è troppo forte, più di me e il mio amico  messi insieme.

"BASTARDO! DEVI MORIRE!" sbotto trattenendo le lacrime.

"NON PARLARE COSÌ A TUO PADRE!"

Ed ecco la goccia che fa traboccare il vaso. Adesso sono rogne, adesso lo ammazzo.

"TU NON SEI MIO PADRE! NON OSARE NEMMENO DI DIRLO! SEI PAZZO! SEI SCEMO! SEI UN BASTARDO FUORI DI TESTA!"

Faccio appena in tempo a dire: testa, che mi ritrovo stesa a terra con una guancia che pulsa mentre tossisco e mi cola del liquido caldo dal naso. Mi gira la testa a mille e mi fanno male ancora i polsi per la stretta dell'uomo. Non ho le forze di alzarmi, sento tutto ovattato e tutto attorno a me è sfocato, nelle orecchie mi riecheggia ancora il rumore del contatto tra la mano di Albert e la mia guancia.

"Ricorda chi comanda..." sibila il matto

"GRACE!" stanno gridando Shawn, Camila e Luke.

Albert è a pochi passi da me con la mano ancora sospesa in aria, lo sguardo da assassino brucia sulla mia pelle mentre sputo saliva mista a sangue. Le gengive implorano pietà e spero che non mi abbia fatto partire qualche dente. Non credo che nessun uomo al mondo sia in grado di dare uno schiaffo così forte.

Incrocio lo sguardo disperato di Luke, che si sta divincolando in preda ad un attacco di furia e panico messi assieme. Shawn e Camila sono pietrificati dalla paura e io sono impotente. Come farò a salvare tutti? Mi sono proprio messa nei casini.

Guardo in alto e vedo, appeso ad una trave, Calum, che si sta dirigendo, come se fosse un bradipo, verso la trave più vicina alla porta.

"Resisti..." mima con le labbra "...vado a chiamare aiuto!"

Treat you better|| Hayes Grier Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora