capitolo 13

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"Mmm...tu Grace ci verrai?" Domanda Calum guardando il volantino, marchiato Luke, del ballo.

Ormai è solo di questo che parla Calum, il ballo. Sia a casa che a scuola. Perfino sull'autobus!

"Bha, non so, devo vedere se qualcuno mi invita..." roteo gli occhi.

Luke digita freneticamente sul telefono, senza ascoltare.

"Luke tu ci verrai?" Chiede Calum guadandolo "Luke...Luke...LUKEE!"

Il biondino alza la testa guardandolo confuso.

"Che vuoi?"

"Ci vieni al ballo?"

"Ballo? Quale ballo? Ma chi ha tempo di ballare! Ho un sacco di cose da fare, ciao!" E si volatizza, scappando tra i numerosi studenti in preda a cambiare aula.

Sia io che il mio amico alziamo gli occhi al cielo.

"E tu Cloe ci verrai?" Chiedo invece io, alla ragazza.

Cloe è un poco strana, anche ieri era cosi, ma oggi è ancora più agiata, si guarda spesso allo specchio, va spesso in bagno, si agita per nulla, cose che non capitano spesso.

"Eh?"mi guarda interrogativo mentre batte un piede a terra agitata.

"Vieni al ballo?"

Lei apre la bocca, per rispondere, ma gli trema il labbro inferiore e ha gli occhi lucidi, e le parole gli muoiono in bocca.

"Ehy, tutto ok?" Calum si allarma.

"Io...cioè...ne parliamo dopo" gli trema la voce, quindi a testa bassa se ne va, tenendosi le braccia attorno all'addome, come se ci sia qualcosa che nessuno deve vedere.

Io e Calum ci scambiamo uno sguardo, vorrei seguirla, ma devo andare in classe, così rinuncio all'idea; gli parlerò dopo.

Le ore di scuola passano in fretta, tranne matematica, quella non finisce mai. E quando la campanella annuncia il "potete andare carcerati, ci vediamo domani" esco da scuola con l'idea di parlare a Cloe.

"Sicura di non voler prendere l'autobus?" Luke inarca un sopracciglio.

"Sicura, devo parlare con Cloe, e lei l'autobus non lo prende da giorni, quindi me la farò a piedi..." sospiro "...a proposito, la vedete?"

"È lá" Calum fa un cenno con la testa.

"Okay, grazie, ciao!" Faccio per andarmene "dite a Madison che tardo!"

E mi precipito all'inseguimento.
A passo svelto la seguo, chiamandola diverse volte.

"Cloe!" Urlo.

Lei rallenta, guardandomi con i suoi occhioni tristi. Quando la affianco, noto che ha il mascara colato intorno agli occhi, come se avesse pianto.

"Ehy..." dico dolce "...che succede?"

"Un disastro..." mi sembra vederla trattenere le lacrime.

"Mi vuoi raccontare?"

"Non qui..." gli scappa una lacrima.

Non l'ho mai vista in questo stato; è distrutta.

"Okay, passiamo per il parco?" Lei si limita ad annuire, rimanendo zitta per tutto il tragitto fino alla parte più trasandata del parco, dove c'è sempre pochissima gente.

L'erba alta, le panchine rotte, le altalene cigolanti. Questa è la parte più vecchia, più vicino alla scuola, pochi vengono qui poiché brutto e ciò fa al caso nostro.

Treat you better|| Hayes Grier Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora