Capitolo 27

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Noah'spovv

Dopo aver organizzato un piano con Gwen, lo mettemmo in atto.

Durante la pausa Gwen mi disse di andare altrove. Emma stava ancora ripassando il copione fino a quando si alza ed esce dalla stanza insieme alle altre ragazze. Gwen esce subito dopo di lei e io rimango a sbirciare.

Gwen prende il bicchiere di Emma, ma poi gliene riempie un altro. Emma non lo accettava. Si vedeva che era insospettita. Dopo Gwen mi chiama fingendo di non conoscermi e poi riempio il bicchiere di Emma mentre lei continuava a guardare Gwen che sbattè un sacco di volte le palpebre. Era il segnale. Presi la bustina che mi ha dato Gwen e sparsi la polverina che ne era all'interno sull'acqua.

Dopo Emma prese il bicchiere senza nemmeno guardare e già dal primo sorso si vedevano i primi sintomi.

Cadde a terra e dormiva. Abbiamo fatto in tempo, perchè la stanza ormai era vuota e i provini erano ricominciati. Io e Gwen lasciammo il corpo addormentato di Emma nello sgabuzzino dietro di noi e raggiungemmo l'altra stanza.

Stavano finendo di fare i provini. Da dietro la porta si sente Jace che discute con Scott.
Jace:"Scott, ma Emma non si è presentata."
Scott:"Jace, non ci posso fare niente. I provini sono terminati."
Jace:"ma..."
Il primo ad uscire fu Scott che cominciò a schiarirsi la voce per parlare.
Scott:"allora, grazie a tutti per essere venuti. Vi chiameremo per i risultati. Grazie e arrivederci."
Poi si sentì un:'aspettate!'
Jace:"Emma!"
Scott:"Emma!"
Io:"Emma..."
Gwen:"EMMA?!"
Emma:"sono ancora in tempo per il provino?"

                     Emma'spovv

Ero stordita. Avevo un gran sonno che appena riaprì gli occhi...mi riaddormentai.

Quando riaprì gli occhi per la seconda volta davanti a me c'era il mio braccio con l'orologio. Cazzo! Era tardissimo! Il provino era già iniziato! Nonostante questa preoccupazione è il bisogno di sbrigarmi ero ancora troppo assonnata per alzarmi. Mi sentivo come in quelle domeniche in cui voglio stare a letto tutto il giorno.

Piano piano cominciai ad alzarmi, mi alloggiai alla maniglia e mi accorsi che la porta era chiusa. Dannazione. Per mia fortuna dopo un quarto d'ora aprì la porta un uomo addetto alle pulizie. Lui restò a guardarmi con il micio in mano. Aveva un espressione più addormentata della mia. Era rimasto con la bocca aperta. La sua espressione assomigliava alla mia quando i miei genitori mi hanno detto che fino a domani pomeriggio non ci sarebbero stati.
Spazzino:"ok...non lo voglio sapere il motivo basta che tu ora te ne vai d'accordo?"
Io:"certo."
Mi sono messa a correre in una maniera assurda verso la sala di attesa. Ho cominciato ad urlare:'aspettate!' anche se non era sicuro che avessero finito.

Quando Scott mi ha detto che non potevo fare più il provino mi cadde il mondo addosso. Tutti cominciavano ad uscire dalla stanza e io rimanevo lì impalata a guardarmi i piedi e le ginocchia che si toccavano.  Però ad un certo punto alzai la testa e cominciai a correre fuori che pioveva. Ancora le persone stavano uscendo dall'edificio.
Io:"GWEEEN!"
Fuori cominciò a nascere una pioggerella che nel giro di un minuto diventò un diluvio.
Io:"GWEEEN!"
Finalmente la intravidi sotto un ombrello che stava per salire in un taxi. La raggiunsi e la girai voltandola per una spalla.
Io:"che cazzo mi hai dato del sonnifero? Perchè?!"
Gwen:"e c'è te l'avrei dovuto dare il sonnifero se hai rifiutato i bicchieri offerti da me."
Io rimasi con lo sguardo vago in mezzo alla pioggia. Nel frattempo Gwen sorrise e salì sull'auto.

Non ci posso credere. È stato per forza Noah. Che problemi ha questo ragazzo?! Ci conosciamo da un ora e già cerca di mettermi al tappeto con del sonnifero per cavalli?!

Decido di rientrare. Appoggiai la schiena al muro e abbassai la testa per guardare il copione.

Arrivò il supporto dell'unica persona che riusciva a farmi spuntare un sorriso anche nei momenti più bui. Mi mette un braccio attorno e mi stringe a lui. Dopo mi allontana e mi fa alzare la testa con un dito. Non stavo piangendo.  Io non piango mai per tristezza. Piangi solo di gioia o per rabbia.
Jace:"troveremo un altro modo. Te lo prometto."
Mi strinse di nuovo a sè e io mi rannicchiai in quel caldo abbraccio che mi faceva stare di gran lunga più tranquilla.
Jace:"andiamo a casa mia che i ragazzi ci staranno aspettando lì."
Io ricambiai con un sorriso e dopo aver preso l'ombrello, salimmo nella macchina di Xander che ci portò a casa di Jace.

Appena entrammo i ragazzi contribuirono a farmi sentire meglio. Ci siamo messi sul tappeto morbido del soggiorno davanti al fuoco per giocare ad un gioco. Jace mi ha detto che si chiama 'il gioco degli attori.'
Jace:"allora, parte Riele che deve decidere quale personaggio interpretare. Dopo sceglie una persona che deve scrivere in un foglietto le battute che si devono dire e quest'altra persona darà il foglietto al giocatore che secondo lui dovrà recitare quella parte."

Riele:"ok. Si deve interpretare una cattiva ragazza che piange per qualcosa. Scelgo Sean."
Sean scrive sul foglietto le battute e me lo dà. Io comincio a recitare.
Io:"Fra due giorni è il suo compleanno ed io non sarò in grado di ricordarlo come una brava persona. Lo ricorderò sempre come il bellissimo Sean. Aspetta. Sean?! Sean! Ma cosa scrivi!? Ahahah."

Mi fecero recitare altre due parti e dopo  ordinammo la pizza.
Jace:"mi dispiace se oggi non sei arrivata in tempo al provino oggi.
Io:"non importa. L'importante è avere questo."
Mi guardo intorno. Nell'aria si respira solo serenità e amore.

Jace:"stasera dormi da me? Ci saranno pure loro."
Mi sorride.
Io:"eeee... non lo so... i miei non sono a casa stanotte e non ritorneranno prima di domani pomeriggio..."
Jace:"allora è perfetto. Stanotte dormi qua e prima di pomeriggio ti vado a lasciare un hotel. Ti pregooo..."
Eccola lì la sua arma vincente. Comincia a sorridermi e quel sorriso glielo mangio prima o poi. Non posso resistere a quel sorriso.
Io:"mm... okay."
Jace dice un 'sii' quasi sussurrando e mi avvicina al suo petto.
Io:"aspetta e il pigiama?"
Jace:"non lo metti."
Lo guardai con sguardo severo.
Jace:"scherzo...te ne presto uno mio."
Non mi preoccupavo dei genitori di Jace perché loro non ci sono a casa la maggior parte della giornata. Xander si può definire 'l'uomo di casa'.

Jace mi portò in camera sua per farmi indossare il suo pigiama. Cominciai a togliermi la maglia e Jace fece un fischio.
Io:"Jace!!"
Jace:"cscs... sì certo, mi scusi."
Io risi e presi la maglia del pigiama di Jace. Cominciai a infilare le braccia nelle maniche e poi il tocco di Jace saliva dai miei fianchi fino ad afferrare la maglietta che arrivò a coprire tutto il busto. Jace adesso era serissimo. Era dietro di me e lui mi fece avvicinare di più per poi infilare le mani sotto la maglia e mettere queste attorno al ventre. Io mi alzai sulle punte e gli diedi un bacio. Lui mi morse il labbro e io ricambiai.

La notte fu una di quelle che mi rallegrano di più. Jace mi fece spazio nel suo letto e io mi sdraiai davanti a lui. Non era solo il pigiama di Jace che mi stava esageratamente grande a non farmi sentire freddo. Jace mi fece trovare immediatamente il calduccio fra le sue braccia che mi avvolgevano facendomi sentire protetta. Sorridevo soprattutto quando mi faceva il solletico dandomi tanti baci che dalla spalla andavo a finire nella bocca passando per il collo.

Come sempre dolce. Mi diede la buonanotte più bella.




Ciaooooooo :) ihihihihihihihi...Jace! Si fanno queste cose pervy? Comunque  'cscs' sarebbe la tosse. Ahahah ciaooo!

Tu mio, io tua. (Jace Norman)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora