Capitolo 35

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                        Emma'spovv

Stavo tremendamente male quando pensavo a quello che stava succedendo. Per fortuna c'era come al solito Jace a tirarmi su di morale sta notte.

Ero troppo scossa stanotte, quindi Jace mi ha detto che avrei dormito a casa sua. Prese la sua giacca e me la mise sulle spalle poi mi strinse a lui.

Volevo capire che cosa stava succedendo. Perché questo 'Anonimo' ce l' aveva con me?!

Stamattina mi sono svegliata nel letto con Jace che era letteralmente su di me. Era dolcissimo. Stava ancora dormendo con la testa sul mio petto. Io gli accarezzai la fronte e poi gli diedi un bacio su questa.

Appena si svegliò guardò la prima cosa che gli capitava davanti, ovvero i 'due cuscini' su cui ha dormito stanotte.

Io:"Jace!"
Jace:"oh buongiorno."
Si passa la mano davanti alla bocca e poi 'striscia' su di me fino a baciarmi.

Io:"fammi alzare che preparo la colazione."
Jace prende il telefono sul comodino accanto al letto.
Jace:"ohoh vorresti dire il pranzo."
Emma:"perché?"

Prendo il suo telefono in mano e mi accorgo che sono le 13:49.

Jace:"Avrà cucinato mia madre."

Si alza dal letto (o da me) e comincia a vestirsi. Mi sono ricordata che non ho uno straccio di vestito qua apparte il vestito di ieri sera.

Jace:"Allora?"
Io alzò le spalle e guardo il pigiama di Jace che stavo indossando.
Jace:"Tranquilla. Te lì presto io dei vestiti. Allora, riguardo ai pantaloni ho quelli di mia sorellae sopra puoi metterti la mia felpa."
Mi passa i vestiti sorridendo e io comincio a vestirmi.

Jace:"buongiorno mamma."
Jace dà un bacio alla madre che sta cucinando. Mi avvicino timidamente a lei.
Io:"Buongiorno signora Norman."
Signora Norman:" Oh salve. Tu devi essere la ragazza di mio figlio."
Io:"si"
Sorrido e allungo la mano, ma lei non la stringe.

Io:"Mi dispiace molto per il disturbo..."
Signora Norman:"Oh tranquilla..."

Mi siedo accanto a Jace.
Jace:"Cosa hai cucinato?"
Signora Norman:"hamburger."

Dopo aver mangiato io e Jace andiamo all' ospedale per vedere come stavano Riele e Sean, ma prima andammo a prendere Ella.

Stanza 38...stanza 38...stanza 38...
Io:"Ragazzi, sono qui!"
Abbasso la maniglia della porta aprendola.
Io:"Ciao..."
Sussurro.
Sean e Riele:"Ciao..."

Io:"Riele, ti ricordi cosa è successo ieri?"
Riele:"mi ricordo solo che mi stavo divertendo alla festa fino a quando non ho perso le chiavi di casa. Al posto di quelle trovai un biglietto..."
Io:"Cosa c'era scritto?!"
La stavo per assalire.
Riele:"Diceva: vuoi le chiavi? Vai al bancone e bevi il drink che ho preparato per te. Io sono andata al tavolo e ho trovato sul bancone un bicchierino e davanti a questo c'era un biglietto con si scritto il mio nome. Accanto c'era la bottiglia e prima di bere ho controllato se era alcolico. Nella bottiglia c'era scritto che la bevanda era analcolica, ma secondo me era la bottiglia di un altro drink perché appena ho bevuto il primo bicchierino ha cominciato a girarmi la testa. Mi ricordo che arrivò una persona che si è seduta accanto a me."
Io:"chi era?"
Riele:"L'ho riconosciuto. Si chiamava..."

Infermiera:"Mi dispiace, l' orario delle visite è terminato. Vi devo chiedere di uscire."
Io:"No aspetti!"
Infermiera:"Mi dispiace."
Ci spinge fuori dalla stanza.

Voglio sapere quel nome.
Jace:"Oggi che facciamo? Stasera mangiamo una pizza?"
Ella:"Per me va bene."
Io:"Io non lo so se ce la faccio a venire... ho tanti compiti da...da fare."
Jace:"Allora ti accompagno adesso a casa così li inizi."
Io:"Oh grazie, mamma!"
Rido e gli do un pungo sulla spalla.

Ci dirigiamo verso l'uscita.

Jace:"Ok. Sei arrivata amore."
Io:"Grazie."
Lo bacio.

Appena entro in camera mia prendo tutti i bigliettini che mi ha scritto 'Anonimo' e li esamino. Vengo interrotta da qualcuno che sta bussando alla mia porta.

Io:"Chi è?"
Ella:"Sono io!"
Io:"Ella, che ti sei dimenticata questa volta?"

Ella:"Nulla. Mi sono solo accorta che sei strana."
Io:"nahhh non è vero. Si vede tanto?"
Chiudo la porta mentre Ella si accomoda.
Ella:"l'ha capito anche Jace e secondo me è un poco offeso dato che è il tuo fidanzato e non gli hai detto nulla."
Io:"cazzo."
Ella:"io posso aiutarti. Raccontami tutto."

Si avvicina. Io sospiro e le racconto dei bigliettini e che devo scoprire chi è questo 'Anonimo' prima che faccia del male ad altre persone.

Ella:"Ok. Passami i biglietti."
Siamo stati più o meno tre ore a scambiarci diverse ipotesi.

Fino a quando bussano alla porta.
Jace:"Sono venuto a prendervi!"
Ella:"Io mi porto i bigliettini a casa e tu nel frattempo pensa a chi ce l'ha tanto con te da mandare in ospedale i tuoi amici."
Annuisco.

                            Jace'spovv

Aspetto che Ella e Emma escano da quella stramaledetta stanza. Finalmente esce Ella, ma ancora Emma non l'ho nemmeno vista.

Ella:"Emma ha tante cose da studiare e non ce la fa a venire con noi."
Non ci credo per niente.

Riesco a capire quando Emma mente e quando mi stava dicendo quella balla ero sicuro che lo stesse facendo. Avanti! Sono il suo ragazzo! Perché non mi dice che cos'ha?! Certo, se è questione di ciclo possiamo anche non parlarne.

Io:"Ok"

Mangio la pizza con Ella e subito dopo aver pagato ricevo una telefonata. Era Emma.

Siamo stati un ora al telefono e mi ha raccontato perché era così nervosa e pensierosa la maggior parte delle volte.

Io:"Tranquilla. Ti aiuterò io."

                        Emma'spovv

Mi sento decisamente più libera da quando ho detto tutto anche a Jace. Il peso ritorna quando ricevo una telefonata da Ella.

Ella:"Emma! Ho capito chi è Anonimo!"
Io:"parla!"
Ella:"Si chiama..."
'Lei ha esaurito il credito di chiamata. Provi ad anteporre il 4088 al numero chiamato per chiedere l' addebito di chiamata.'

Cazzo.





Chi è Anonimo? Non lo so nemmeno io a dire il vero ahahah.





                

Tu mio, io tua. (Jace Norman)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora