-Capitolo 20

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Poggio le mani sulla trave,sento mia zia che batte le mani per incoraggiarmi.

Inizio con una spaccata frontale, mi giro e faccio una rovesciata in avanti. Poi per aumentare la difficoltà dell'esercizio,faccio una capovolta indietro raccolta.

Sento il cuore che batte forte,ora devo svolgere tre Flick all'indietro senza mani (una rovesciata all'indietro spinta). Sto per cadere,però trovo l'equilibrio per trattenermi in piedi su quei dieci centimetri di trave.

Faccio una spaccata in aria con il cambio ad anello,è ora dell'uscita dalla trave. Voglio fare un'uscita da urlo per terminare l'esercizio in bellezza. Quest'uscita è molto complicata. Ho paura di cadere ma... penso alle parole di Stephan,sento la sua voce nella mie testa. Corro,veloce verso la fine della trave,faccio una rondata e una capovolta indietro. Apro gli occhi pianissimo... mi ritrovo esattamente in piedi.

La Ferrè mi fa i compimenti e anche Raffaella. E poi Raffaella dice:

"Bravissime tutte,i risultati arriveranno mercoledì,tenete il cellulare pronto,buona domenica"

Con molta velocità vado nello spogliatoio e mi cambio,poi mi sciolgo il mio chignon. Mi spazzolo i capelli. E aggiusto un po' il trucco.

Esco subito dalla palestra,entro in macchina e zia Anna mi fa i complimenti;non sapete che grandissimo peso mi sono tolta.

"Ma devi andare alla partita così??"

"Eh si zia,sono le 18.45,non ho tempo inizia alle 20.45!!"

"Okey,allora ti porto io subito. Il biglietto ce l'hai giusto?"

"Sisi zia,stai tranquilla"

Mi accorgo di aver dimenticato il biglietto nella borsa di ieri sera. Dico con molta agitazione a zia di andare a casa velocemente,menomale il palazzetto non è poi così tanto lontano.

"Ti aspetto sotto,fai veloce!!"

Corro per le scale con le chiavi in mano. Apro e mi dirigo subito a prendere il biglietto nella borsa,si fanno le 19.00,trovo il biglietto e mi reco con il fiatone in macchina.

"Zia,quanto dista casa dallo stadio?"

"In teoria circa mezz'ora oppure quaranta minuti,dipende dal traffico" dice zia Anna mentre gira le chiave della macchina.

Mi metto le cuffiette e ascolto 21 Guns dei Green Day,mentre zia accelera sempre di più;lei in macchina è spesso spericolata.

Passano i minuti,ma per colpa del traffico ho paura che non riusciremo ad arrivare. Però guardo il lato positivo,manca ancora un po' al calcio di inizio.

Il sole tramonta,vedo i suoi colori magnifici,il sole che se ne va e emette una luce che mi serra gli occhi,mentre sfuma i suoi raggi con le nuvole che gli stanno attorno;tutto così rosso,giallo... rosa... un giorno vorrei guardarlo con Stephan,tutto ciò.

Da lontano vedo che la macchina si avvicina sempre di più alla vetta. Abbasso il finestrino alla mia destra e sento già i cori e l'atmosfera stadio.

Zia Anna sosta davanti all'entrata,la saluto e corro direttamente vicino al signore che controlla i biglietti. Ci sono un sacco di controlli.

Sono in tribuna,abbastanza vicina per vedere Ste,e lui può vedere me. Mi sento spaesata,solo bandiere giallo rosse attorno a me,sono abituata al bianco nero.

Entrano i giocatori bianco neri e tutti i romanisti fischiano. Iniziano il loro riscaldamento tutto in cerchio.

Dopo un po' di minuti entrano i giocatori della Roma,mi sporgo per vedere Stephan,lui sa già dove guardare,infatti mi vede e mi saluta.

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