Seduta su una poltroncina davanti alla grande finestra della mia cameretta,guardo la pioggia che cade,ogni goccia scivola piano piano sul vetro della mia finestra,alcune si uniscono con altre,per poi cadere insieme. Il rumore della pioggia per quanto possa essere rilassante non supera il rumore dei miei pensieri frustanti.
Rimango seduta là davanti per ore,senza muovermi.
Il fiume Po scorre velocemente,il suo colore si scurisce con la pioggia.
L'acqua torbida scorre per tutte le strade della città,finisce per cadere negli sporchi tombini.
La gente passeggia per la strada,senza preoccuparsi della pioggia,si vedono solo gli ombrelli che con i loro colori disegnano il paesaggio triste e deprimente.È passato un giorno dal brutto accaduto,Stephan mi manca sempre di più.
Ho gli occhi gonfi,rossi e spenti.
In giornata mi è venuta a trovare Giulia,promettendomi di venire la sera a guardare Milan-Roma.
Mi sono chiusa a chiave in camera,non voglio vedere nessuno se non Giulia,i miei genitori per me sono morti,non ne voglio più sapere di loro.Non sto più toccando cibo da ventiquattro ore,non provo interesse per niente,l'unica cosa che voglio in questo momento è sentirlo.
Cerco di ricordarmi il suo numero per chiamarlo con il telefono di Giulia,ma non me lo ricordo per niente.
Un lampo di genio colpisce Giulia,entro con il mio profilo sul suo telefono e gli scrivo.
Ma passano le ore e ancora niente,sarà concentrato sulla partita.Mi sdraio sul letto,mancano poche ore al calcio d'inizio,metto sul canale della partita per sentire gli aggiornamenti.
"I calciatori della Roma sono appena arrivati appena a San Siro. Molta nota questa sera la presenza di Stephan El Shaarawy,l'ex calciatore milanista,che in passato regalò un sacco di goal al Milan" Dice il telecronista.
Inquadrano tutta la squadra che esce dal pullman,poi inquadrano Stephan,non alza lo sguardo da terra,non parla con nessuno dei sui compagni di squadra.
Nel frattempo arriva di nuovo Giulia,apro la porta solo per farla entrare,per poi richiuderla a chiave.
"Cosa succede? L'hanno inquadrato?" Mi chiede
"Si,l'ho visto,è perso nei suoi pensieri.. lo conosco benissimo,ha lo sguardo fisso a terra e fidati che non è tanto inquadro"
Ci sediamo entrambe sul letto,lei vede una notifica,è Stephan.
"Amore,ma dove sei? Sto malissimo,ma con che telefono mi stai scrivendo?
Cerchiamo il modo di rivederci.
Non so neanche come giocare questa partita,non riesco a concentrarmi. Scrivimi subito appena puoi. Ti amo... un bacio dal tuo faraone"Strappo il telefono di mano a Giulia e gli scrivo un messaggio:
"Amore mi manchi anche tu,sono molto triste,il telefono è di Giulia la mia amica di Torino. Io sono a casa nella mia stanza,stiamo per guardare la partita. Scrivimi appena riesci,se non ti rispondo più è perché Giulia è andata via da casa mia. Ti amo e concentrati"
Nessuna risposta, è appena entrato in campo.
Si stanno riscaldando,le telecamere lo riprendono mentre si passa la palla con Pellegrini. Fa molto scatti,stretching e tiri in porta con gli altri.
Ma si vede che sta sbagliando tutto,ha la testa altrove,non è concentrato.
Non si sta impegnando,non è lo Stephan che vedevo quasi tutti i giorni a Trigoria,anche lui come me è vuoto e triste.Il Milan entra in campo per riscaldarsi,nel mentre riprendono Spalletti che chiama Stephan e gli parla.
Non ho la più pallida idea di cosa gli stia dicendo,magari lo sta rimproverando per la sua disattenzione.Sia io che Giulia mettiamo insieme un paio di idee per farmi scappare da casa,devo assolutamente uscire da questo inferno.
Rivederlo in televisione mi solleva,ma sapere che è lontano da me mi rattristisce ancora di più.Gli avevo promesso che non l'avrei mai abbandonato e lui me l'ha promesso anche a me,mi sembra quasi di non aver mantenuto la promessa.
Ma infondo io ho quasi diciotto anni,non possono più comandarmi,perché io non vivrò sotto il loro tetto ancora per molto.
Ho una voglia di calarmi giù dalla finestra,di rompere tutto,di urlare a squarcia gola per buttare fuori tutta la rabbia che c'è in me.Calcio d'inizio,ci zittiamo entrambe per guardare la partita.
Il possesso maggiore della palla è per la Roma. Stephan corre dietro al pallone ma appena un giocatore della squadra avversaria prova a marcarlo,cade oppure calcia la palla alla persona sbagliata,come se avesse con benda che gli copre entrambi gli occhi.
Sembra un calciatore alle prime armi,non ha lo sprint e non corre come sempre.
È come se la Roma avesse dieci calciatori invece che undici.Lui ci prova,ma si vede che allo stesso momento sta pensando ad altro.
Vorrei fargli sapere che lo sto guardando e per dirgli che non deve buttare all'aria una partita così importante.Fischi su fischi,i tifosi giallorossi presenti a San Siro non fanno altro che fischiargli.
Spalletti è stufo degli errori di Stephan e prima che la partita vada a rotoli fa un cambio e lo fa uscire definitivamente.Si siede accanto agli altri in panchina e con uno sguardo perso nell'immenso campo da calcio,rimane immobile per il resto della partita.
La partita finisce 0-0.Apro la finestra,entra subito il gelo dell'esterno,si sente il rumore delle macchine che sfrecciano nelle strade e delle pozzanghere pestate dai passanti. C'è chi ama la pioggia e chi la odia,chi crede ancora nel sole anche quando le nuvole lo prevalgono e chi si chiude in casa sperando che esca il sole. In questo momento sto riempiendo di speranze la mia anima,perché altro non posso fare. Voglio credere che tutto si aggiusterà.
Guardo fuori per un paio di minuti,quando Giulia mi ripassa il suo telefono,è Stephan che mi ha scritto:"La partita è andata malissimo. Domani tornerò a Roma. È da ieri che cerco di pensare ad un modo per farti tornare qua,ma non mi viene altro se non venire a Torino in macchina. Ora come facciamo a sentirci?"
Gli mando un video risposta,dicendo che gli avrei scritto dal computer più tardi.
Io e Giulia nel mentre cerchiamo di nuovo di elaborare idee.
I miei occhi sono diventati lucidi,non so se mollare o continuare a combattere.
Mi sta dimostrando che mi ama veramente.
È buio fuori,ora il buio mi fa di nuovo paura come una volta,devo ritrovare la fiamma di Stephan per illuminare di nuovo questi giorni bui.Si fa tardi e Giulia va via,mentre io rimango appiccicata al letto a pensare,spengo tutte le luci e accendo il computer,collego i miei social e inizio a scrivermi con Stephan.
Lui è veramente giù,non fa altro che scrivermi che non può rassegnarsi,che deve far qualcosa. Ma è vincolato dal lavoro,che non gli da l'opportunità di spostarsi per via delle partite e degli allenamenti.
Io sono sempre stata una persona forte,non permetterò mai a nessuno di distruggere l'amore di me e Stephan. Mai e poi mai.
Riascolto le nostre canzoni,aspettando un lampo di genio che ribalti la situazione.Dopo un paio di ore a fissare il muro e ascoltare la musica,buona idea mi passa per la mente:
ma se prendessi il treno per Milano domani mattina presto quando tutti sono a lavoro e andassi a Malpensa così lo vedrei?**************
Ciao a tutte lettrici,eccoci alla fine di un capitolo.
Volevo solo dirvi che la storia sarà molto lunga,quindi tenetevi pronte a nuovissime avventure.
Vi lascio il mio account Instagram: @xangiuli
❤️🧡❤️🧡❤️🧡❤️
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⚽️Un calciatore come amico⚽
FanfictionUn'adolescente di 17 anni per via del lavoro dei genitori è costretta a trasferirsi a Roma da sua zia. A Roma inizierà una nuova vita,tra scuola,compiti e amicizie conosce Stephan El Shaarawy,in un modo parecchio bizzarro. Tra i due nascerà una gr...