-Capitolo 32

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La scalinata dell'hotel è silenziosa,i corridoi sono deserti,l'unica voce che si sente è quella di mia mamma disperata,Stephan cerca di tranquillizzarla,di spiegarle che sono al sicuro e con lui,ma lei non riesce a comprendere la situazione.
I miei genitori non hanno accettato questa relazione,per loro Stephan è un uomo adulto e io una ragazzina che si avvicina alla maggiore età.

Stringo i denti,cerco di accettare i comportamenti dei miei,con molta forza stacco il telefono di mano a Stephan e inizio a parlare con molta tranquillità a mia mamma,cercando di farla ragionare.
Tutto si può sistemare,devono solo darmi la fiducia,anzi,dare fiducia alla coppia.

Per loro i giorni sabautici per venirmi a prendere a Roma per darmi una lavata di capa sono quasi finiti,tra poco dovranno ripartire per il lavoro all'estero.
La preoccupazione è aumentata,ma io so di non deluderli,di darmi le giuste opportunità di poter brillare in un futuro,che sia tra un mese o tra un anno.
Sarò sempre la figlia esemplare che hanno cresciuto e di cui si sono sempre vantati,ma solo che avrò un uomo di nove anni in più di me al mio fianco.

Con una valanga di frasi di conforto,riesco a farla tranquillizzare.
Mio papà capirà,gli sarà spiegata la situazione da mia mamma ed è fatta.

La stanza si presenta come una suite,una grande terrazza si affaccia su Milano. Il letto è molto particolare per le decorazione sullo schienale. Il lampadario rende il tutto molto lussuoso e creativo. È molto luminosa e confortevole.

La mia mente si libera dei pensieri negativi,ormai ho quello che desideravo di più,ovvero il mio uomo.

Ci sediamo al tavolino sul terrazzo,parliamo della sua partita,degli errori commessi e dei pianti che segretamente si è fatto per la situazione.
Stephan ha un cuore enorme,non me lo sarei mai aspettato tutto questo suo amore verso di me.
In passato ho avuto relazioni,ma mai nessuno mi ha regalato così tante gioie e nessuno mi aveva mai portato per amore,a trasgredire le regole di casa.

In agenzia andrò da sola,per evitare troppi tifosi e fan che si fermano a chiedere foto.
Così Steph rimane in camera a dormire e godersi questo piccolo paradiso.

Stephan mi lascia il suo telefono così posso usare il navigatore per arrivare all'agenzia senza problemi.

Le strade di Milano sono così estranee che mi sembra di essermi persa appena sono uscita dall'albergo.
Realizzo di avere il telefono di Stephan e una volta raggiunta la meta,mentre aspetto in coda per fare i biglietti,la tentazione prevale su di me,inizio a sbirciare tra le sue chat sui social.

Nulla di negativo,solo i suoi compagni di squadra,suo fratello e vari amici.
Tra cui varie amiche di Roma,che non mi ha ancora presentato.
Su Instagram tantissime notifiche e messaggi nelle richieste,ogni minuto gli arriva qualcosa nelle notifiche.
Un sacco di tag dalle due fanpage che postano foto su di me e lui,oppure sugli errori di ieri che a commesso durante la partita.
La mia paura è il tradimento,essendo che è famoso,sempre sotto i riflettori,potrebbe incontrare un'altra ragazza più bella di me e scaricarmi.
Serve fiducia,la chiave di tutto è quella. 

Mi ha lasciato un sacco di soldi per i biglietti e anche il suo cellulare,deve fidarsi tanto di me.

I biglietti costano un po',la partenza è già domani mattina presto. Li acquisto e corro in hotel.

Lui sta dormendo sul letto,mi sdraio accanto a lui e lo stringo forte tra le mie braccia,apre lentamente gli occhi,è assonnato. Mi prende dai fianchi e mi bacia.

"Allora,biglietti fatti?"
Mi sussurra a bassa voce

"Certo" dico tirandoli fuori dalla borsa
"Domani alle 7.00"

Stephan fa una faccia buffa e risponde

"Ma così presto? Hahah"

Gli tiro una pacca e inizio a ridere assieme a lui.

La giornata passa in fretta,la sera decidiamo di andare in centro a fare un giro,ma ci è quasi impossibile camminare perché viene fermato da qualsiasi tifoso.
Foto a destra,foto a sinistra,autografi qua e là e solite frasi del tipo "torna al Milan"

Steph molto stanco e stufo di non riuscire a stare tranquillo vuole tornare in hotel.
Per un po' di calma e tranquillità andiamo nella SPA dell'hotel.
Ci sono piscine riscaldate nei sotterranei,idromassaggi,saune e molto altro.

Prendiamo tutto il tempo necessario per riprenderci dal brutto accaduto di pochi giorni fa.
Lui cerca sempre di sviare il discorso,sembra molto incredulo,non pensava che i miei riuscissero a fare una cosa del genere.

"Senti,voglio essere chiaro con te,io ti amo,sei tutto,ma io non voglio vivere la mia vita con la paura dei tuoi genitori,cavolo,hai quasi diciotto anni,non è una cosa normale"

dice molto stressato sedendosi a bordo piscina.

Annuisco e penso al fatto che sia tutto acqua passata,voglio concentrarmi su di me e lui.

In stanza dopo la cena in camera,preparo le poche cose che mi sono portata dietro,sul terrazzo ammiro tutta Milano,cascando in una marea di ricordi del mio passato.
Rifletto su un possibile futuro,magari io,Stephen nella nostra bella casa in pace e tranquillità. La ginnastica nel tempo libero e magari un giorno un bambino che corre per casa chiamandomi "Mamma" 

Sto esagerando a pensare in un futuro così lontano,ma me lo immagino così.

Stephan è crollato,io nonostante l'ora e il momento riservato tra me e i miei pensieri,decido di chiamare mia zia.

Appena risponde scoppio in lacrime e inizio a scusarmi,a spiegare tutto nei dettagli e a raccontarle di quanto sia un momento duro per me.
In chiamata è come se pochi giorni fa non fosse successo niente,come sé ci fossimo perdonate a vicenda.

Roma mi manca,la capitale d'Italia per gli altri,ma per me è la capitale della felicità.
Anche se non stiamo litigando,in chiamata continuo a piangere a dirotto,singhiozzo perché non vorrei trovarmi in questa situazione.

Mi sento toccare i fianchi,Steph mi ha sentito piangere.
Non capisce da cosa siano motivate le mie lacrime,quindi dopo aver sentito la voce di zia Anna pensa che sia colpa sua e che siamo in mezzo ad un litigio. P
Cerca di prendermi il telefono,ma io lo respingo e gli esclamo di aspettare.

"Zia ci sentiamo domani,buonanotte"

"Perché eravate in chiamata?Perché?"

Mi urla addosso Stephan senza sapere la realtà dei fatti.

"Ste abbiamo chiarito,non urlare mai più in questo modo che mi fai star male..."

"Allora perché piangevi?"

"Piangevo per via dei sensi di colpa e a ripensare a tutto l'accaduto"

Scuote la testa e torna sul letto a dormire,imposto la sveglia nella speranza che comprenda.

La mattina seguente,non mi rivolge la parola,è più freddo di un iceberg,come se fossimo perfetti sconosciuti.
Pensavo che la notte potesse farlo calmare,ma evidentemente non è servita.

Esco dalla stanza da sola chiamando un taxi,lui mi segue e aspetta con me l'arrivo del taxista.

Durante tutto il viaggio per arrivare a Malpensa non ci guardiamo nemmeno in faccia,non ne parliamo in pubblico per non fare scenate e dar modo alla gente di fare gossip.

Per poco non perdiamo l'aereo per colpa del traffico mattutino.
I tifosi lo salutano e dopo le varie foto saliamo sull'aereo e torniamo alla nostra amata Roma, anche se in conflitto.

Atterrati,tramite contatti di Stephan andiamo a Trigoria a riprendere l'auto per tornare a casa.

"Scusami,non devo fare così"
Dice impegnato nella guida

"Stephan il mio rapporto familiare a te non deve interessare minimamente,se io ho preso la decisione di provare a chiarire con mia zia,non puoi immischiarti così,persino non parlandomi per tutto il viaggio"

Resta muto,non capisco cosa pensa davvero in questo momento,spero si sia reso conto dei suoi errori.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jul 24, 2019 ⏰

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