-Capitolo 25

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È tutto pronto,i giocatori si dispongono sul campo e abbia inizio la partita.
Palla per la Roma.
Questa sera la Roma sembra molto attiva,per questo Stephan risalta molto in campo. Ha un possesso della palla strabiliante.
Con molta eleganza e grande maestria esibisce un dribbling e un tiro a distanza molto preciso. Sono fierissima di lui,ed anche io vorrei che lui fosse fiero di me un giorno.
La situazione è molto tesa,ancora 0-0 al quarantesimo.

Stanca e senza forze per il tifo mi siedo,ormai tutte le possibilità di esser presa sono terminate. È tardi,non riceverò mai quella chiamata.
Ma poi al fischio dell'intervallo,sento vibrare il cellulare e vedo un numero non salvato,quindi corro fuori e rispondo di colpo:

"Pronto??"
"Parlo con Sorice?"
"Sisi sono io,mi dica..." dico facendo un gran sospiro speranzoso
"Sono la segretaria dell'associazione di ginnastica artistica di Roma,mi scusi l'ora,ma in base all'audizione sei stata ammessa al corso. I corsi iniziano lunedì prossimo"
Mentre la tizia parla,socchiudo le labbra e stacco il telefono dall'orecchio,chiudendo gli occhi,l'unica cosa che vorrei fare è urlare a squarcia gola dalla felicità.

"Sorice? C'è ancora?"
"Sì,è l'emozione mi scusi. Grazie mille,allora lunedì alle 17"

Corro via mettendo il telefono in tasca e purtroppo non sono riuscita a salutare Stephan da lontano,spero abbia capito della chiamata dato che non mi avrà visto.
Torno a sedermi,ma sono troppo agitata e contenta per star seduta,mi tremano le gambe.
Stephan rientra in campo e si gira subito a guardare dalla mia parte,mi sorride e mi fa il cenno di "a dopo".

Mi godo il secondo tempo,ma la Roma continua a sbagliare i tiri in porta,anche i corner e i passaggi.
Ad un certo punto Stephan passa da centro campo la palla a Kluivert, riesce a scartare Peluso e goal!!
Stupendo assist di Stephan e goal di Kluivert.
Esultano tutti insieme,mentre Ste si ferma per i fatti suoi e mi indica e fa il simbolo con le mani della piramide,poi corre dagli altri.
Mi sento onorata,mi ha pensato nonostante sia preso dalla partita.

I minuti passano,la tensione domina ancora tra gli spettatori.
Berardi si avvicina alla porta della Roma,i difensori cercano di scartarlo,ma lui con agilità calcia la palla e fa un goal decisivo per il pareggio.
Vedo la tristezza nei volti dei calciatori della Roma,ma non si arrendono e continuano a giocare e avvicinarsi verso la porta del Sassuolo fino all'ultimo minuto del recupero.
Ma niente,la partita finisce 1-1.

Stephan come al solito mi guarda da lontano e mi fa cenno di aspettarlo fuori,così mi dirigo fuori e lo aspetto dato che si deve fare la doccia.
Mi siedo sullo scalino attendendolo per un bel po'. Sono davvero giù per il pareggio,ma l'importante è che non l'abbiano persa.
Esce Stephan,gli salto addosso dicendogli che mi hanno chiamata e lui esclama:

"Davvero??? Allora dobbiamo festeggiare!"
Mi prende in braccio e mi porta alla macchina. Saliamo e andiamo diretti a casa sua. Non gli faccio domande,mi godo solo il momento.
Stephan accelera,non sembra per nulla stanco dalla partita.
Accosta davanti al cancello e lo apre.
Io scendo dalla macchina e mentre aspetto che Stephan posi il borsone dentro casa,mi siedo a bordo della piscina.
Mi sento toccare entrambe le spalle,è lui in ginocchio dietro di me. Mi alzo in piedi e lui mi fissa dritto negli occhi,mi mancava guardarlo così profondamente.

"Beh allora come festeggiamo?" Mi domanda accendendo un sorriso.
Io con un'espressione molto dubbiosa,scuoto la testa per dire che non ne ho la più pallida idea.

Mi prende in braccio a mo di sposa e mi lancia dentro la piscina ridendo.

"Dimmelo la prossima volta,sei pazzo,menomale che l'acqua è riscaldata,se no morivo di ipotermia!" dico urlando e ridendo.

Ho tutti i vestiti inzuppati e anche i capelli.
Vado sott'acqua e poi riemergo,schizzandogli l'acqua addosso per dargli fastidio e costringerlo a buttarsi.
Lui senza pensaci due volte si leva la maglia e i pantaloni,rimandando in mutande,io dalla vergogna mi allontano di spalle senza guardarlo un'altra volta.
Si butta e mi raggiunge nuotando sott'acqua.

Appena risale sù,dice:

"Non puoi scappare..."

Mi prende in braccio e mi lancia facendomi fare un tuffo,così inizia a lanciarmi facendomi fare sempre quel tuffo. Devo ammetterlo,ci stiamo divertendo da matti.
Spesso mi vuole affogare per gioco,essendo più bassa di lui,gli riesce bene.
Dopo un po' mi fa riemergere e io gli tiro degli schiaffi sulle spalle o sulla schiena.
La cosa imbarazzante è che lui è a petto nudo,senza pantaloni,solo in mutande.

Dopo aver giocato come dei bambini,Stephan accende l'idromassaggio.
Lui si mette con le braccia aperte,la schiena appoggiata all'idromassaggio e i gomiti poggiati al bordo,io invece lo fisso senza sapere cosa devo fare.
Mi fa cenno di avvicinarmi e mi metto con la testa sul suo petto,mentre lui avvolge il suo braccio attorno a me. Mi tolgo la maglia e i pantaloni,sono diventati fastidiosi essendo tanto bagnati.
Rimaniamo fissi lì,a parlare e parlare senza smettere,affrontiamo discorsi seri,stupidi ma nel mentre ci sono anche momenti di totale silenzio.
La cosa che amo di più è la sua voce,che ormai è molto familiare. Mi solletica le orecchie,mi riempie il cuore e mi libera dai pensieri.

Il cielo questa notte è stellato,la luna è piena e ci sono anche delle stelle cadenti,non poteva essere migliore.

Sotto le stelle,dentro quella piscina,i nostri corpi si stringono.
Non possiamo fare altro che baciarci di nuovo,stringendoci forte e accarezzandoci i capelli fradici. 
Fa freddo,ma a me adesso non frega e non mi interessa neanche del sonno che sento.

Stephan mi prende in braccio con tutta la sua forza e mi porta dentro casa,facendomi asciugare. Ho i brividi di freddo e la pelle d'oca dal momento.
Butto la mia borsa sul divano e continuo a baciarlo.
Lui mi fa sedere sul divano,sopra di lui,ma io non voglio rovinare il momento parlando,voglio stare zitta.
Lui anche,ci importa solo di darci affetto.
Accendiamo anche il camino,così posso asciugarmi. Lui si sdraia là davanti,io come al solito poso la mia testa sul suo petto.
Sono ancora fradicia,ma lui nonostante questo continua a toccarmi i capelli e a massaggiarmi la schiena.

In questa notte ho capito che basta anche solo una notte per innamorarsi,come dice la canzone.
Quella notte ci custodiva,tra le stelle cadenti,il fuoco del camino e i vestiti ancora fradici.
Non mi ero mai sentita amata in questo modo,tra le sue braccia ero la vera regina. Non desideravo altro che vivere così,sapevo che non mi sarebbe bastata solo quella notte tra le sue braccia.

A nessuno dei due sarebbe mai saltato in mente di spingerci oltre,è questo quello che apprezzo molto di Stephan: è rispettoso. Non mi ha mai toccata in posti intimi,non mi ha mai chiesto di andare oltre,semplicemente aspetta il momento giusto. Questo anche per me.

Piano piano socchiudo gli occhi,mentre lui mi continua ad accarezzare.
Mi lascio trasportare dal sonno e mi addormento tra le sue braccia.

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