Capitolo 6

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Abituarsi alla luce fu un trauma per Mia, sentiva le palpebre pesanti, facevano quasi fatica ad aprirsi.
Un forte dolore alla tempie la fece mugugnare, sembrava l'avessero colpita ripetutamente proprio in quel punto.
Guardandosi attorno notò che quella non era camera sua, né tantomeno il suo letto, il suo non era così comodo e morbido.
Si alzò di scatto impaurita, ma fu catapultata di nuovo su quel soffice cuscino, qualcosa la tratteneva dal tirarsi su e scappare.
Trasalì nel vedere che i suoi polsi erano legati, con delle strette corde, alla testiera in ferro battuto del letto, nera come la pece. Ma non fu quello ad attirare la sua attenzione, bensì ciò che c'era disegnato sul soffitto: raccapriccianti scene di donne nude, torturate da alte figure scure che si stagliavano attorno ad esse.
Mia non era mai stata una ragazza troppo paurosa, ma in quel momento poteva giurare di stare per farsela addosso. Voleva tentare di scappare da lì, correre lontano e rifugiarsi tra le braccia di suo fratello. Fu la prima persona a cui pensò, lui l'aveva avvertita sul conto di Cody, ma lei non aveva voluto ascoltarlo, da stupida testarda che era.
Lanciò un'occhiata verso la tasca anteriore dei suoi jeans, solitamente ci infilava sempre il telefono, ma era sparito, come volatilizzato. Anche la sua ultima possibilità di mettersi in salvo era sfumata nel nulla.
Fu distratta dai suoi pensieri nel momento in cui sentì la porta aprirsi piano cigolando, proprio come nei film horror. Trattenne il fiato per la paura e vide fare capolino la testa di Shelley. Che cosa voleva da lei?
<< Oh, ma allora sei sveglia principessina! >>
Le sussurrò avvicinandosi pericolosamente.
<< Non mi toccare! Non provare a toccarmi! >>
Urlò Mia dimenandosi.
La ragazza non la ascoltò e si sedette sul bordo del letto, mettendosi proprio di fianco al suo corpo sdraiato supino.
<< Mi avete drogata, non è vero? >>
Shelley rise, solo lei poteva trovarci qualcosa di divertente in quella stra maledetta situazione.
<< Ti stavi agitando troppo tesoro, non avevamo altra scelta.. Hai fatto dannare tantissimo Cody, sai? Con la tua titubanza, la tua indecisione.. Sei la prima Ospite che lui porta qua. >>
Mia avvertì una punta di amarezza nella sua voce, ma non ne era del tutto certa. Decise lo stesso di approfittare del suo stato d'animo, magari sarebbe riuscita a dissuaderla e lei l'avrebbe gentilmente liberata.
<< O-o.. Ospite? Che vuol dire? >>
Shelley la guardò con aria altezzosa, come se stesse avendo una conversazione con una bambina, aveva tanto da imparare se voleva far parte del loro gruppo.
<< Cody ti ha portata in questa stanza perché ogni membro maschile, il giorno in cui si sente pronto, può portare un membro femminile e farlo diventare uno di noi con questo passaggio, chiamato Iniziazione, che si tiene proprio qui dentro. >>
Mia deglutì cominciando a sudare freddo, voleva solo tornare a casa, non voleva più sentire neanche ciò che aveva da dire su quegli strani termini da psicopatici, ma Shelley continuò imperterrita il suo discorso.
<< Lui non ha mai portato nessuna, perfino io, la ragazza che si scopa ripetutamente, sono stata scelta da un altro. >>
<< M-ma.. Ma perché? Se sei di un altro perché vai anche a letto con lui? >>
<< Perché qui funziona così ragazzina, ti devo spiegare tutto?! Tu sei solo un oggetto, sei fatta per soddisfare le voglie di ogni singolo membro. >>
A quelle parole Mia si sentì invadere dallo sconforto, sperava di avere anche solo una minima possibilità nel convincerla a lasciarla andare, ma più parlavano, più Shelley si rivolgeva a lei in modo glaciale, sembrava quasi che la disprezzasse.
<< Cosa mi succederà adesso, quindi? >> disse con voce flebile la ragazza; provava un senso di impotenza verso tutto ciò che stava accadendo lì dentro, e lei odiava sentirsi così.
< Oh, lo vedrai.. >>

-

Il ragazzo era teso come una corda di violino, se ne stava seduto a letto torturandosi le mani.
L'ora di cena era passata e di sua sorella non si era vista neanche l'ombra, anche se aveva avvisato che sarebbe rimasta fuori, stava iniziando a preoccuparsi per lei.
Decise di scrollarsi di dosso quella sensazione negativa e mettersi sotto con i libri. Doveva studiare se non voleva rischiare di ripetere qualche corso e se voleva superare alla grande l'anno scolastico, tra l'altro l'ultimo, dato che poi si sarebbe diplomato. Non era ancora sicuro se sarebbe andato al college, non aveva ancora le idee certe sul proprio futuro, era uno di quei ragazzi che dava il massimo, ma anche uno di quelli che credeva fermamente nel destino e lasciava fare di conseguenza tutto a lui.
Si gettò a peso morto sul letto e aprì il libro di matematica alle pagine che gli rimanevano da studiare. Su una di esse notò qualche scarabocchio che Mia sicuramente aveva fatto apposta per farlo arrabbiare, sapeva quanto ci tenesse ad avere i libri curati e in ordine.
Gli scappò un sorriso e con i polpastrelli accarezzò l'angolo della pagina dove la sorella aveva scritto.

It's all a secret. || Dylan O'Brien & Cody Christian [COMPLETA.]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora