Non era ancora riuscito ad abituarsi alla vista di quella carta da parati rosa, che ricopriva la maggior parte dei muri della stanza, eccetto per il soffitto, pitturato di un bianco candido. Al centro di esso, si trovava un enorme specchio, sembrava fosse stato messo lì apposta per far sussultare ogni volta il ragazzo, preso alla sprovvista nel vedere il suo riflesso, che lo riatreva supino sul letto.Gettò un'occhiata alla sveglia, poggiata su un comodino laccato di bianco, e vide che segnava le 6.00 del mattino.
Si mise seduto sul letto, ed ancora mezzo addormentato, si passò una mano sul viso, strofinandoselo per bene, come a voler riprendersi da quello stato frastornato.Un mugugno lo fece voltare di scatto, e si accorse della presenza della ragazza biondo fragola, accanto a lui.
Per l'ennesima volta non si era reso conto di essersi addormentato a casa sua, e mentre si alzava per sistemarsi i vestiti sgualciti che aveva addosso, pensò che i suoi genitori si sarebbero preoccupati seriamente non vedendolo tornare, soprattutto dopo il "piccolo" incidente dell'uomo mascherato, con il machete.<< Dove vai? Ehi, resta qui. >> disse con voce assonnata Holland, afferrandolo per un polso. Dylan perse l'equilibrio e piombò di nuovo a peso morto sul letto, accanto a lei. << N-non posso, devo andare. Fra un'ora dovrei svegliarmi per andare a scuo.. >> non riuscì a finire di parlare, poichè la ragazza biondo fragola gli tappò la bocca con un bacio, lasciando scivolare la mano sui suoi jeans, che proprio nel punto dove stava strofinando, cominciavano a farsi sempre più tesi, incapaci di contenere ancora per molto ciò che si celava sotto.
Dylan, cominciò ad emettere sospiri di piacere, lasciandosi trasportare dal bacio passionale, ma si staccò poco dopo, riprendendo lucidità.
<< Holl, devo scappare. Ci vediamo a scuola. >> le sussurrò, tenendo le chiavi della Jeep strette in una mano.
Nel tragitto per andare a casa, tentò di rimanere sveglio il più possibile, alzando la musica della radio, per quanto fosse possibile, visto che, anche se non amava ammetterlo, quella macchina a cui era tanto affezionato, in realtà non era altro che un catorcio a quattro ruote.
Sperò vivamente che i suoi genitori stessero dormendo, o fossero già al lavoro, ma quando infilò le chiavi nella serratura, per entrare in casa, vide sua madre intenta a prepararsi il caffè, pronta per la giornata estenuante che l'attendeva in ospedale.
<< Tu. Dove sei stato? >> gli domandò Claudia, puntandogli accusatoria l'indice contro.
<< Da Holl, mamma. Scusami ma.. mi sono addormentato. >> disse passandosi una mano tra i capelli spettinati.
<< Non farlo mai più. E adesso va a riposarti un po'. >>
<< Mmm, credo che mi metterò a fare colazione, ormai il sonno è andato a farsi benedire. >> disse Dylan ridacchiando.
Claudia preparò un caffè anche per lui, ed entrambi si sedettero al tavolo.
<< Allora oggi è il grande giorno.. il famoso ballo. Sei emozionato? >> domandò sorridendo sua madre.
<< Beh.. abbastanza. >> disse grattandosi la nuca in modo impacciato. << È la prima volta che ci vado con una ragazza, e non con il mio migliore amico. >>
<< Tua sorella mi ha quasi detto la stessa identica cosa. >> disse prendendo a bere a piccoli sorsi, dalla tazza fumante.
Dylan tossicchiò, per via del caffè che per poco rischiava di andargli di traverso.
<< Con.. con chi ci andrà? >> domandò, fingendo indifferenza.
<< Assieme a Cody, Cody Christian. Ti ricordi quando da piccolo lo odiavi da morire? >>
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It's all a secret. || Dylan O'Brien & Cody Christian [COMPLETA.]
RomansaLa vita di Mia è avvolta nel mistero, fin dalla sua nascita. Da un lato c'è il fratello: Dylan. Affettuoso e possessivo, ma nasconde dentro di sè un terribile segreto. Dall'altro c'è Cody. Bello e sicuro di sè. Ma non è quello che vuol far credere...