Se non avesse seguito il suo cuore, molto probabilmente ora non si sarebbe trovata seduta, su una scomoda sedia in plastica, di una sala d'attesa d'ospedale.<< È colpa nostra, Dyl.. è solamente colpa nostra. >> disse Mia tra le lacrime, alternando le parole ai singhiozzi.
Il fratello le prese il viso tra le mani, e scrutò quei bellissimi occhi color cioccolato, fin troppo gonfi per i suoi gusti. Non aveva smesso di piangere da quando avevano messo piede lì dentro, e non poteva di certo biasimarla, era a causa loro se ora Claudia si trovava stesa su di un letto, monitorata ormai da un tempo che ad entrambi, pareva infinito.
Volevano solamente avere delle notizie, che fossero positive o negative, ma volevano averne. L'attesa era la parte peggiore di tutta quella situazione.<< Non metto in dubbio che non lo sia. >> disse Dylan, ancora con il viso della sorella fra le sue grandi mani. << Ma non abbiamo colpe per quello che proviamo. >> le sussurrò, strofinando la punta del naso su una sua guancia bagnata dalle lacrime. << Niente è sbagliato se ti rende felice. >>
Mia, perse un battito a quel contatto, e si sentì tremendamente male, poichè in un momento del genere, avrebbe dovuto pensare a sua madre, e non farsi distrarre dai suoi sentimenti per Dylan.
<< Ma noi siamo fratelli. >> gli disse, continuando comunque a farsi cullare dalle sue carezze.
<< Mia, ascolta. C'è qualcosa che io devo dirti. >> sentenziò, prendendo ad accarezzarle i lunghi capelli mori. << Noi non.. >>
Dylan, non riuscì a finire di parlare, poichè una figura si era avvicinata a loro, in modo affannato. Si accorsero poco dopo che si trattava di Noah, loro padre.
<< Sono arrivato il prima possibile. Lei dov'è? >>
Mia, deglutì al suono di quella domanda. Sapeva che avrebbe dovuto fingere davanti al padre, e quella era la parte più difficile. In cuor suo, si sentiva in colpa a dovergli mentire, ma era obbligata a farlo, se non voleva che venisse a sapere di lei e Dylan.
<< È in quella stanza, papà. Non ci hanno ancora fatto sapere niente, ed è da ore che siamo qui ad aspettare. >> prese parola Dylan, mostrando con un cenno della testa, la camera in cui Claudia si trovava.
Fortunatamente, suo fratello parlò al posto suo, perché in quel momento Mia non era in grado di esprimere una sola frase di senso compiuto. Migliaia di emozioni si stavano facendo prepotentemente posto dentro di lei, ed era consapevole che non avrebbe retto ancora per molto.
Dylan, intrecciò una mano con la sua, ed a quel contatto sembrò calmarsi. Lui sapeva sempre come prenderla, nonostante fosse la causa dei suoi problemi, da un po' di tempo a questa parte.<< Signori O'Brien? >> domandò una donna sulla trentina d'anni, completamente vestita di bianco, con le ciabatte in tinta. << Sono la dottoressa McCall. >> disse porgendo la mano a tutti e tre. << Io mi sto occupando, e mi occuperò, della paziente Claudia O'Brien. >> diede un'occhiata alla cartella che teneva salda tra le mani e riprese a parlare. << Momentamente non posso dirvi molto per rincuorarvi. >>
<< Per quale motivo? >> si allarmò Noah, alzandosi di scatto dalla sedia.
<< La signora soffre di demenza fronto temporale. Io e i miei colleghi, crediamo che, abbia perso i sensi per questo motivo. La malattia la stava divorando, ed il suo corpo era al limite. >>
<< Beh, ma si riprenderà, vero? >>
La dottoressa fissò intensamente Noah negli occhi, e poggiò una mano sul suo braccio, come a volerlo confortare. << Mi duole dirlo, ma dubitiamo di no. Si trova in uno stato comatoso e.. >>
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It's all a secret. || Dylan O'Brien & Cody Christian [COMPLETA.]
RomanceLa vita di Mia è avvolta nel mistero, fin dalla sua nascita. Da un lato c'è il fratello: Dylan. Affettuoso e possessivo, ma nasconde dentro di sè un terribile segreto. Dall'altro c'è Cody. Bello e sicuro di sè. Ma non è quello che vuol far credere...