19: Sorpese

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POV. Ashton
In questi giorni avevo superato quell'imbarazzo che si era creato tra me e Calum dopo la sera in cui eravamo andati alla fattoria.
Non avevamo più parlato del fatto di dire a Luke che eravamo amici, credo solo per evitare una possibile lite. Era chiaro che a Calum non ne poteva fregare di meno, per lui non c'erano problemi se Luke sapeva o meno della nostra amicizia. Questo era abbastanza ovvio, visto che non era suo fratello.
Mi immagino già la sua faccia quando gli dirò tutto. Sarà sicuramente sconcertato, scioccato, anzi peggio, si sentirà tradito da me e non si fiderà più.
L'unico momento da definire è quando glielo dirò, perché andrà così, io già lo so.

<<Ash tutto okay?>> mi scosse Calum, notando il mio stato di trance.
<<No, non è tutto okay Calum!>> ruggii d'un tratto, esprimendo tutte le emozione che si erano incessantemente accumulate dentro di me da giorni.
<<Quando Luke verrà a sapere della nostra amicizia ne uscirà distrutto e non vorrà più parlarmi, si sentirà tradito. Ogni secondo che passa la situazione peggiora e io non ce la faccio più, ma non riesco a dirglielo>>
<<E allora non dirglielo, cosi lui non starà male>> concluse con una semplice alzata di spalle.
<<Pensi che sia così facile? Pensi che sia così stupido da non accorgersene da solo? Ma hai visto come ci ha guardati l'altro giorno quando ci siamo messi a scherzare? Sicuramente avrà intuito qualcosa>> risposi alzando la voce, sedendomi infine sul muretto della scuola per fumare una sigaretta.
<<E allora che intuisca, cosa vuoi che ti dica! Se ti dico che glielo dobbiamo dire, tu rispondi che non vuoi perché non ce la fai e hai paura. Se ti dico di mentire dici lo stesso di no, perché non riesci a tenere il peso dentro, allora dimmi che devo fare! Davvero, perché non lo so!>> ruggì lui in risposta.
D'altra parte aveva ragione, dovevo perdere una decisione e la dovevo prendere in fretta.
<<Sai, tu ti preoccupi sempre di lui ma pensi mai a me?>> mi chiese tornado a parlare con un tono normale.
<<Che vuoi dire?>> risposi confuso, ispirando un altro tiro.
<<Voglio dire che ti preoccupi tanto di come reagirà Luke nel sapere che siamo amici. Capito? Amici! Ma che problemi ha tuo fratello? Davvero non capisco cosa non va in lui! Sono davvero così un mostro che non merito di avere amici?!>> disse diventando tutto rosso, per trattenere il pianto.
<<Che problemi ha lui?>> chiesi sarcastico.
<<Che problemi hai tu più che altro! Sei tu che lo hai preso di mira dal primo giorno che ha messo piede in quella dannata scuola e gli hai cominciato a rovinare la vita!>> alzai la voce infuriato, liberando tutto ciò che mi ero tenuto dentro per anni.
<<Lui è mio fratello Calum. Capisci? Io devo difenderlo, sempre, è il mio compito prendermi cura di lui. Per la nostra amicizia credevo che non lo avresti mai toccato, mai, sapendo quanto era importante per me. Ma a quanto pare mi sbagliavo, mi sono sempre sbagliato. Perché lo hai fatto Calum?>> chiesi ormai anche io sull'orlo delle lacrime.
<<Vuoi sapere perché l'ho fatto? Perché non sopportavo l'idea che un giorno saremmo arrivati a questo>> disse prendendo un bel respiro.
<<Sai, io lo sapevo già che lui mi avrebbe portato via da te e non potevo sopportarlo. Tu sei il mio migliore amico Ash, sei l'unico che c'è sempre stato per me anche quando tutti se ne sono andati, anche quando sono diventato il più temuto in tutta la scuola e quando ho incominciato a picchiare tuo fratello. Credevo che te ne saresti andato ma sei sempre rimasto contro ogni mia aspettativa>> continuò lui, piangendo, nascondendosi sempre più nel cappuccio della felpa.
Non gli era mai piaciuto piagnere davanti alle persone, non gli piaceva apparire debole perché diceva che più le persone conoscono i tuoi punti deboli e più possono colpirti dolorosamente.
'Ci vuole tanto coraggio per mostrarsi fragili agli altri, Ash' mi aveva detto la sera in cui suo padre se n'era andato per sempre.
Lui aveva deciso di mostrarsi fragile a me, si era legato a me e non mi avrebbe mai lasciato.
Adesso avevo capito perché aveva picchiato mio fratello.
<<Hai iniziato a picchiare Luke perché speravi che io me ne andassi prima che lui venisse a sapere della nostra amicizia, prima che fosse lui ad allontanarci. Prima che tu ti fossi legato a me cosi tanto, da soffrirne. È per questo vero?>> chiesi alzandomi.
<<Si, ma non ci sono riuscito molto bene. Sai ad un certo punto avevo davvero sperato che noi saremmo potuti essere anche più che due amici, ma lasciamo perdere questo punto. Io ti voglio bene Ash e non voglio perderti, ma non voglio costringerti a mentire con tuo fratello>> disse prendendo lo zaino che prima aveva appoggiato per terra e fece per andarsene.
<<Pensa a quello che ho detto okay? Sai dove trovarmi>> concluse, allontanandosi da me.

Avevo sentito bene?
'Sai ad un certo punto avevo davvero sperato che noi saremmo potuti essere anche più che due amici'  aveva detto.
Calum era gay? Non avevo mai pensato ad una possibile cotta per lui, visto che se ne andava in giro sempre con quelle troiette.
Eravamo amici da una vita, letteralmente, mi aveva sempre sostenuto, mi era sempre stato accanto e dopo quello che aveva detto, avevamo capito il perché.
Come avevo fatto a non accorgermene prima? Insomma io sapevo di essere gay da un sacco di tempo, ma lui? Non lo avevo neanche mai sospettato.
Io gli piacevo, ma lui piaceva a me?
Beh il fisico era perfetto, per non parlare del carattere che era una cosa che adoravo di lui, insieme alla sua risata.
Era una persona davvero forte caratterialmente, ne aveva passate di tutte i colori ed era ancora in piedi. C'era sempre stato per me è io per lui.
Lui mi piaceva e lo avevo capito solo ora.
Presi lo zaino e corsi nella direzione in cui era andato poco tempo prima, non mi importava niente della scuola, volevo solo andare da lui.

Allora è vero che se passi una vita a cercare la persona giusta per te, poi scopri che è sempre stata lì al tuo fianco.

Corsi per un isolato, trovandolo infine seduto sul marciapiede, in lacrime. Si teneva la testa tra le mani e singhiozzava.
<<Calum>> lo chiamai.
Al sentire la mia voce alzo gli occhi e incontrando i miei ebbe un sussulto.
<<Quello che hai detto, sul fatto di sperare che un giorno saremmo diventati qualcosa di più, lo pensavi davvero?>> chiesi rimanendo a qualche passo di distanza.
<<Ashton io->> provò a dire, ma lo interruppi.
<<Calum di la verità ti prego>> lo pregai facendo un passo avanti.
<<Si Ash, mi piaci, ecco la verità>> disse come se si fosse liberato da un peso.
<<Mi sei sempre piaciuto, sin dalla prima volta che hai messo piede in quella dannata classe, il primo giorno di scuola. Era un mercoledì, pioveva a dirotto, e io odiavo la pioggia, ma quel giorno fu speciale>> risi con lui, non credevo che se lo ricordasse ancora.
<<Mi sei piaciuto dalla prima volta che ti ho sentito ridere e dalla prima volta che mi hai detto 'ciao'. Dalla prima volta che ci siamo trovati a casa mia per giocare alla play e dalla prima volta che ho pianto davanti a te. Il tempo passava, ma era come se tu mi piacessi esattamente come quando eravamo più piccoli, come se ogni giorno fosse sempre la prima volta >> disse incominciando di nuovo a piangere, e io con lui.
<<Non so cosa accadrà ora, non so come reagirai e non so nemmeno cosa sto dicendomi questo momento, in realtà. So solo che non permetterò a nessuno di portarti via da me>>  io ero in lacrime, emozionato per quello che aveva appena detto.
Non sarei riuscito a dire altro, cosi feci la cosa più avventata che potessi fare: coprii quei pochi metri che ci separavano e lo baciai.
Lui ricambiò subito poggiando le mani sulle mie guance, mente io lo stringevo a me dai fianchi. Era una sensazione fantastica essere baciati dalla persona che ti piace.
Quando ci staccammo ci guardammo negli occhi e scoppiammo a ridere, cosi senza motivo.
Appoggiammo le nostre fronti e ci baciammo di nuovo a stampo e gli passai una mano tra i capelli.
<<Come ho fatto a non accorgermi prima che il mio migliore amico era innamorato di me e io ricambiavo?>> scherzai.
<<Cosa posso dire? Sono sempre stato io il più intelligente tra i due>> disse mettendomi le braccia al collo.
<<Si come no>> risi.
Ci staccammo, pronti per andate a casa a coccolarci, ma quando ci girammo il mondo mi cadde addosso.

Luke era li, davanti a noi, con le guance bagnate dalla lacrime.
Probabilmente ci aveva visti e aveva capito tutto. Mi odiavo da morire perché non volevo che lo scoprisse cosi, ma ora era troppo tardi.
Ormai avrei dovuto spiegargli tutto.

Can you feel my heart? ❁  MUKEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora