14: Parole non dette

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Quella sera ero intenzionato più che mai a seguire Michael di nuovo, cosi eccitato all'idea di sapere di più sul suo passatempo notturno.
Avevo pianificato tutto fin dal pomeriggio con Ash e Calum, e stranamente io e quest'ultimo non avevamo litigato.
Inoltre avevo notato una strana tensione tra i due, che mi fece sorgere qualche dubbio, ma che scacciai subito.
Alla solita ora ci saremmo trovati in macchina e avremmo seguito Michael.

Ma lui quella sera non uscì, nemmeno quella dopo e quella dopo ancora.
Era passata una settimana dall'ultima volta che lui era uscito da quella finestra e una settimana dalla nostra ultima chiacchierata.
Ero qui da ormai tre settimane e il mio rapporto con Zach e la sua compagnia era migliorato parecchio.
Ci trovavamo sempre tutte le mattine fuori da scuola e il sabato, ma ancora non riuscivo a guardare con gli stessi occhi Elisabeth. Sapere che lei sapeva tutto riguardo a Michael...mi faceva sentire strano.
Cosa la legava tanto a lui? Cosa ci faceva li? Cosa ci facevano li insieme?
E gli altri del gruppo erano anche loro a conoscenza di tutto ciò?
Nella mia testa c'erano cosi tante domande che mi pareva stesse per scoppiare da un momento all'altro.

Dal punto di vista famigliare avevo ripreso a parlare con mia madre.
Parlare era una parola grossa, avevo cominciato a mandargli solo messaggi, ma ciò non voleva dire che l'avessi perdonata.
Non sapevo se sarei riuscito mai a perdonarla.
Sospettavo invece che Ash fosse in contatto con lei già da settimane, ma la cosa non mi toccava più di tanto. Lui era libero di fare le sue scelte.

E parlando di Ash, la situazione con Calum non poté sembrarmi più sospetta.
Calum non mi aggrediva più ne verbalmente ne fisicamente e tra lui e Ash si poteva vedere una tale tensione da poterla tagliare col coltello.
Non sapevo cosa potesse essere successo tra i due ma ero deciso a scoprirlo.
Il mio sospetto fu confermato nuovamente quando un mattino di lunedì io, Ash e Calum ci trovammo soli fuori da scuola.
Zach non era ancora arrivato e di Michael non c'era traccia.
<<Quindi cosa facciamo? Con Michael intendo? Anche se la situazione si è calmata non vuol dire che lui non andrà ancora>> dissi cercando di attirare l'attenzione dei due, ma invano.
<<Mi state ascoltando?!>> sbuffai.
<<Si certo>> sentii dire da Ash ancora impegnato a guardare il telefono.
<<Senti, secondo me dobbiamo solo aspettate. Prima o poi uscirà di nuovo da quella finestra>> la cosa strana non era affatto la risposta di mio fratello, ma quello che successe appena dopo.
I due si urtarono leggermente e entrambi ebbero un sussulto.
Ma che sta succedendo a quei due?
<<Ash ma che ti sei fatto li?>> dissi inventando una scusa per far voltare Calum dalla nostra parte.
Quando gli sguardi dei due si incontrarono Ash distolse subito lo sguardo.
<<Scusa mi era sembrato di vedere qualcosa>> continuai fingendo.
<<Posso parlarti?>> dissi pochi mi minuti dopo a mio fratello.
<<Certo>> cosi ci allontanammo un po' da Calum.
<<Avanti sputa il rospo>> lo incitai con una mano.
<<Cosa?>> chiese come se non sapesse a cosa mi stessi riferendo.
<<Dai lo sai. Cosa sta succedendo tra voi due? Voglio dire, non vi guardate nemmeno. Non che voglio che vi guardiate, odio davvero Calum, ma questo è davvero strano>> dissi con fermezza.
Lo vidi abbassare lo sguardo e sbuffare.
<<Non sta succedendo niente tra noi due, dico davvero>> rispose con la voce tremante.
<<Si come no>> dissi voltandomi e andandomene dentro la scuola.

Non ero arrabbiato con lui, ma non capivo perché lui dovesse nascondere questa cosa. Insomma, ero pur suo fratello, dovrebbe parlarne con me.
Se non si fida di me, allora di chi si fida? Io gli ho sempre detto tutto, ma lui proprio adesso decide di tenere segrete delle cose a me, che sono suo fratello.

Camminando per i corridoi ancora vuoti mi scontrai con un ragazzo, senza accorgermene.
<<Sta attendo>> disse lui.
Quella voce.
Michael.
Indossava una felpa nera e dei semplici Jeans, le labbra erano rosse e un po' gonfie, segno che se le mordeva spesso, quindi era agitato.
Inoltre aveva due occhiaie mostruose, probabilmente dormiva poco.
<<Non ti ho visto>> in quelle mie parole il mio tono di voce risultò più duro di quanto volessi.
<<Qualcuno è arrabbiato eh?>> si mise a scherzare.
<<No, non è vero>> mentii abbassando lo sguardo.
<<Andiamo, si vede lontano un miglio>> disse avvicinandosi un po'.
<<È a causa di mio fratello>> non so perché glielo dissi, ma credo che sfogarsi con persone che si conosce da poco sia un po' più facile.
<<Credo che mi nasconda qualcosa>> continuai dopo un po'.
<<È normale avere dei segreti tra fratelli>> disse lui con calma.
<<Non tra noi>> risposi distogliendo lo sguardo da lui.
<<Ci siamo sempre detti tutto, perché dovrebbe tenermi nascosta delle cose?>>
<<Ci sono sempre dei segreti tra fratelli, credimi>> rispose con sicurezza.
<<Non penso, e poi, io non l'avrei mai fatto>> dissi in tutta sincerità.
<<Solo perché tu non l'avresti fatto, non vuol dire che lui non lo farebbe>> e dopo avermi detto questa frase enigmatica, mi lasciò da solo in piedi in mezzo al corridoio.

****

Quel pomeriggio dopo scuola non incontrai Ash, non avevo voglia ne di litigare ne di chiarire con lui.
Non sapevo cosa fare in realtà, lui non aveva mai avuto segreti con me ed io, dopotutto non ne avevo mai vista la necessità.
Il pensiero che il giorno seguente avrei dovuto chiarire con lui mi tenne sveglio anche la notte. Ma perché essere cosi agitati? Era solo mio fratello.
Ad un certo punto sentii Michael alzarsi dal letto e sgattaiolare fuori dalla finestra, cosi finsi di dormire.
Dopo un minuto scarso mi alzai dal letto e presi velocemente il cellulare, ma esitai.
Volevo davvero chiamare Ash?
Me la potevo cavare da solo se volevo, e poi se l'era cercata, era stato lui il primo ad avere dei segreti con me.
Ma forse quello che stavo pensando era solo uno stupido modo per vendicarmi, perché mi sentivo in qualche modo tradito da lui.
Quindi dovevo chiamarlo o no?
Cosi presi la mia decisione e uscii dalla finestra, lasciando il telefono spento sul comodino.

Arrivai in giardino e lo attraversai, cosi feci per scavalcare il cancello, quando una voce dietro di me attirò la mia attenzione.
<<E così adesso si spia la gente, eh Luke>>
Era Michael.
Merda

Can you feel my heart? ❁  MUKEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora