III

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Riuscii a catturare la sua attenzione,si fermò in mezzo al lungo corridoio,io ero poco dietro di lui e aspettavo si girasse o dicesse qualcosa con il fiatone. "Io non sono Justin." Sussurrò freddo. Mi avvicinai a lui e appoggiai una mano sulla sua spalla ma lui la scansò nervosamente. "Non voglio essere paragonato a lui!" Urlò e sobbalzai per un attimo,cominciava a farmi paura. "Io non riesco a capire..." sussurrai titubante e lui se ne accorse,mi prese le mani e si inginocchiò. "Oh scusatemi,scusatemi davvero,non dovevo spaventarvi,chissà cosa penserete di me adesso." "State tranquillo,so che non era vostra intenzione ma dopo questo desidererei delle spiegazioni." Si alzò ma non lasciò la mia mano così arrivammo al piccolo balcone alla fine della torre del castello e lì sotto un cielo stellato cominciò a raccontare la sua storia ed io ovviamente lo ascoltai curiosa.
"Un tempo io avevo un fratello,un gemello per l'esattezza,fin da piccoli eravamo inseparabili,avevamo gli stessi interessi,facevamo le stesse cose,ci comportavamo proprio come se fossimo un'unica persona ma questo dopo i sedici anni finì,i nostri genitori riservavano per noi una vita al trono,desideravano che noi un giorno avremmo regnato insieme proteggendo la nostra gente ed era proprio quello che volevo io ma mio fratello Justin invece no. Lui riservava per il popolo cose molto brutte,non era più lo stesso ragazzo. Una notte discutemmo intensamente perché lo sorpresi a rubare una collana di perle alla nostra madre,insolita come cosa vero? Rubare alla propria madre,un atto imperdonabile... da quel giorno lui scappò via,non tornando più,ma una cosa mi disse... che sarebbe tornato e si sarebbe vendicato."  Rimasi a bocca aperta,la sua storia era terribile,lo avevo sottovalutato,Jonathan era davvero un ragazzo pieno di risorse,il suo unico desiderio era proteggere il suo popolo,era un pensiero davvero nobile. "Mi dispiace..." era l'unica cosa che potevo dire... e pensare che io ho avuto in mente quel mostro tutto il tempo! "Oh l'importante è che stiate attenta,ho sentito che si trova da queste parti quindi non mi sorprende che voi l'abbiate incontrato,solo che lui vive nei boschi e voi che ci facevate là?" Arrossì un pó ma poi sputai via la verità "Cercavo dei fiori." Scoppiò in una risata rumososa e poi si avvicinò piano piano a me. "Se voi mi sposerete,non solo proteggeremo il regno insieme ma vi renderò felice." Si inchinò e io lo seguii con lo sguardo,oh non sapevo che fare era del tutto inaspettato,mi tremavano le mani,sarebbe stato meglio se fossi rimasta davanti al buffet a ingozzarmi. "Ariana sposatemi e vi prometto che realizzerò tutti i vostri sogni." Ooh ma andiamo! Ci conoscevamo da poche ore e lui era già disposto a sposarmi e realezzare i miei sogni,neanche sapeva quali fossero i miei sogni! Che angoscia,ero divisa in due parti,una era di regnare con un principe degno di stare con me,ovviamente si parla di soldi,i soldi erano importanti per i miei genitori,ma non per me. Prima di iniziare questa serata mia madre era entrata in camera e mi aveva sussurrato "Vedete di decidervi questa volta,é un buon partito spero facciate la scelta giusta." Un buon partito,ecco cosa doveva essere il futuro padre dei miei figli,non si é mai parlato di un bravo ragazzo con i giusti valori e la testa apposto. Beh dall'altra parte,c'ero io ovviamente,c'erano i miei sogni,le mie aspirazioni,con la mente mi vedevo saltare per il paese con un cestello di paglia,salutare con un sorriso la gente comune,comprare qualche mela da un vecchio ambulante,oppure seduta su una sedietta di legno a insegnare ai bambini a leggere e scrivere,era quello che volevo. Non avevo bisogno di grandi banchetti con duchi o conti di chissà quale provenienza,io ero umile e le persone umili sono rare.
"Volete diventare mia sposa?"
"Si..."

Lavender Princess🌷JarianaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora