XXV

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"Vi prego di volermi bene anche se sono una figlia viziata,disubbidiente e antipatica la maggior parte delle volte,perché nonostante questo non aspetto che essere accettata da quella che è mia madre." buttai fuori con gli occhi lucidi. Ho passato anni a cercare me stessa perché recitavo la parte non stata assegnata a me,penso che ognuno abbia un proprio spettacolo da realizzare ed è per questo che non vale la pena cambiare le scene già state scritte perché ormai sono quelle e non si possono cancellare,cambiando i fatti lo spettacolo potrebbe peggiorare. E così ho fatto io,ho lasciato perdere la vita destinata a me per viverne un'altra cioè quella desiderata da mia madre,solo che io una vita così non l'ho mai voluta. Sono stata sciocca e cieca,come se qualcuno mi avesse messo un grosso albero davanti e non potessi vedere oltre. Eppure ora sono sicura di aver trovato il palco,gli attori e la storia del mio spettacolo e sono anche certa di averlo scritto con le mie mani. Non voglio dare colpa a mia madre per i fatti accaduti,so che non voleva farmi soffrire ma anzi salvarmi da quello che è già successo a lei. Si,proprio così: anche lei ha incontrato un ragazzo che le ha fatto battere forte il cuore e quello non era mio padre.
"Sai.. si chiamava David. Non era proprio il classico ragazzo da portare a far conoscere i genitori,si assomiglia molto a Justin di carattere. Eppure a me non importava di quanto male si parlasse in villaggio sul suo conto;a me faceva bene ed era quello l'importante. Lo conobbi a causa di un ennesimo furto in casa di una povera anziana,quel giorno avevo deciso di andare al mercato,stavo tutto il tempo chiusa al castello ed era raro vedermi in giro,pensa che molte persone non mi riconoscevano perché nessuno ancora aveva bene in mente la fisionomia del mio viso. Beh forse quello era un vantaggio ma poi le cose sono cambiate. David scappando con il bottino tra le mani mi spinse ed io caddi a terra,tesoro io non ho il tuo carattere e non lo avevo tanto meno prima,al posto mio ti saresti alzata e l'avresti seguito fino a fermarlo e dirgliene quattro ma io non feci così. Rimani a terra finché qualcuno non mi aiutò a rimettermi in piedi e proprio in quel momento vidi i suoi occhi perché nonostante stesse correndo e fosse di fretta si girò,e lì capii che forse in suo cuore non era poi così oscuro. Vuoi che continui?"
Rimasi imbambolata a fissarla mentre raccontava con così tanta luce negli occhi che quasi non la riconoscevo più,era davvero innamorata,e lo è tutt'ora.
"Continuate!! Non aspetto altro! Questo è molto meglio di qualsiasi libro in circolazione!"
Rise e continuò la sua storia ed io mi rimisi ad ascoltare in silenzio.
"Non ci crederesti mai se ti dicessi che l'ho incontrato una seconda volta per lo stesso motivo."
Rimasi a bocca aperta,anche perché realizzai che sarei stata figlia di un ladro.
"Quella povera signora ormai non aveva più niente. Così andai a trovarla e le portai una cesta con dei viveri,ovviamente a lui non importava il cibo ma l'oro. La signora decise proprio in quel momento di uscire a portare un po' di pane a sua figlia e ai suoi nipoti quindi mi lasciò sola a sorvegliare la sua piccola casa. Mi sentivo abbastanza nervosa,temevo proprio qualcuno arrivasse e mi facesse del male. Come sentii dei rumori allora spaventata mi nascosi sotto il tavolo,non avevo ben realizzato che fosse lui,pensavo solo a mettermi in salvo in quel momento. Vidi dei piedi camminare per tutta la cucina,il mio cuore stava per fermarsi,giuro non avevo mai provato così tanta ansia. E non sapevo se provare a fermarlo o stare lì fino a che non se ne fosse andato,ero piccola molto più di te,non ero matura e non riuscivo neanche bene a capire perché lui fosse di nuovo in casa: la solita ingenuità di una principessa. E comunque scelsi la seconda,cioè di non muovere un dito,tutto dettato dalla mia profonda paura. Passarono una ventina di minuti e non sentii più nessun rumore così tranquillamente uscii dal nascondiglio,sai non so ancora se pentirmene o ringraziare la mia profonda stupidità. Mi alzai e cominciai a pulirmi il vestito finché non vidi dei piedi,gli stessi piedi entrati in casa pochi minuti prima. Alzai il capo lentamente e lo trovai davanti a me con uno sguardo serio:ho temuto per la mia vita. Non ero una ragazzina di tante parole,preferivo stare in silenzio e notare cose che gli altri non notavano questo solo per tenerle per me e convincermi di sapere qualcosa in più. "Credi di prendermi per i fondelli bambina?" Alla sua domanda feci di no con la testa sempre fissando i suoi occhi azzurri,il mio sguardo non si spostava da quelli. Ero come ipnotizzata forse per la paura forse per la bellezza. "Adesso che hai visto il mio viso cosa pensi di fare?" Alzai le spalle ancora non aprendo bocca e questo lo innervosì. "Che c'è il gatto ti ha mangiato la lingua?" Risposi solo togliendo di poco la lingua per fargli sapere che io in realtà la lingua la avevo,solo non mi andava di usarla. Si devo ammetterlo,in quel momento mi stavo divertendo a vederlo confuso. Ma alla fine mi diede due leggere pacche sulla testa e si avvicinò alla porta per andarsene dopo aver detto "Ho capito,stammi bene." Lo guardai raggiungere l'ingresso finché qualcosa scattò dentro di me e mi fece parlare,non volevo se ne andasse,avevo questa strana sensazione che non mi avrebbe mai fatto del male. "Restituisci ciò che hai rubato." Si girò velocemente e mi venne incontro per poi alzarmi il viso con due dita. "Ma allora sei capace di dire qualcosa." Sorrise antipaticamente ed io mi innervosii:insomma esigevo rispetto anche io.
"E tu sei capace di sentire? Restituisci ho detto." Subito dopo mi accorsi del brutto tono che avevo usato e mi tappai la bocca con le mani,era la prima volta in tutta la mia vita. Subito si mise a ridere ma io rimasi come senza espressione sul volto e questo lo fece smettere. "Cosa ti fa credere che seguirò i tuoi ordini?"
Abbassai lo sguardo e lo vidi fare lo stesso e in quel momento decisi la frase da usare. "Perché segui i miei occhi come se fosse un ordine,quindi in definitiva io ti sto già dando degli ordini."
"Non ho mai sentito frase più stupida."
"E io non ho mai visto azione così priva di buon senso. Restituisci quello che tieni nelle tasche e non ci vedremo più."
"Ora stai parlando troppo,io non restituirò niente e vedere il tuo bel faccino non cambierà nulla."
"Se non avessi voluto restituire qualcosa o continuare a guardare il mio bel faccino te ne saresti andato già da un pezzo. Parlare poco non significa pensare poco,anche una come me si accorgerebbe di certe cose." Una grande risata echeggiò per tutta la stanza "E chi saresti tu?" Sorrisi e feci un inchino "La principessa di questo reame e... voi?"
"Tu? La principessa?! Certo che ne hai di immaginazione bambina."
"Perché mi chiami bambina?! Ho raggiungo i 15 anni ormai!"
Avvicinò il suo viso al mio "Per me sei una bambina." Stavo per ribattere quando la porta di casa si aprí rivelando la anziana signora,il ragazzo mi sorrise per l'ultima volta e scappò via sotto i miei occhi. Rimasi in piedi a guardare la scena ma le urla della signora mi riportarono alla realtà "Lei è complice!! La principessa è complice!! L'ha lasciato scappare!!" Ariana questo linguaggio!!"

"Eh? Oh scusate madre mi ero immedesimata per un secondo,continuate pure,poi che accadde?"

Lavender Princess🌷JarianaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora