VIII

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Era notte ma io non dormivo,forse non ero l'unica,forse anche lui stava sdraiato sul prato a fissare il cielo come facevo io. Fissavamo lo stesso cielo,le stesse stelle e magari non riusciva a dormire per il mio stesso motivo. Mi sentivo come incatenata,incapace di decidere. Mi sentivo per la prima volta in tutta la mia vita ignorante,non sapevo,mi hanno sempre parlato del mondo là fuori e credevo davvero che una volta uscita da questa campana di cristallo in cui ero chiusa riuscissi a sopravvivere. Ma no,é arrivata una persona che ha stravolto tutte le mie aspettative,era come se riscoprissi tutto per la prima volta,e con lui i libri,gli studi e le esperienze provate non erano abbastanza,sentivo che non era la mia conoscienza o la mia posizione che lui voleva. Lui mi fa arrabbiare un minuto prima e quello dopo ridere,e forse questo mi spaventava cosi tanto perché non lo avevo mai provato,erano sensazioni,emozioni,sentimenti nuovi. E le cose nuove mi spaventano,sono una bambina,mi stavo accorgendo piano piano,giorno per giorno che la mia maturazione non derivava dalle ore che impiegavo a leggere libri di storia o di scienza,forse un pò ma soprattutto dalle esperienze,quelle che non avevo fatto e che farò. Sospirai per la profonda ansia che mi creavano quei pensieri così difficili e contorti. E se fosse solo curiosità? Solo voglia di ribellarmi? Se quelli che provo non fossero veri e propri sentimenti ma solo invenzione della mia mente infantile? Due giorni,due giorni e io sarò sposata con un altro,con qualcuno che non mi fa tremare le mani,con qualcuno che non mi fa ridere,con cui non riesco a parlare e ambientarmi. Perché mio marito dovrebbe diventare il mio posto,la mia casa dove potrei essere sicura di lasciare i miei tesori,dovrei fidarmi,dovrei ascoltarlo,e lui dovrebbe capirmi,dovrebbe amarmi. Perché non sento questo con Jonathan? Era come se non volessi trovare le chiavi per aprire la mia futura casa,e se non fosse casa mia? Guardando il castello,fissando ogni suo particolare mi misi davvero il dubbio. Ormai con i capelli disordinati e il vestito sporco di verde per via dell'erba,non sapevo chi ero,cosa volevo e cosa dovevo fare. Le principesse possono innamorarsi di un ragazzo vestito di stracci e che vive in un bosco? Possono? Posso? E se nemmeno lui sapesse cosa fare? Chi potrebbe fare il primo passo...
Sentivo in qualche modo di star tradendo la fiducia dei miei genitori,dei miei parenti,di tutti. E mi sentivo terribilmente in colpa,come se tenessi un masso pesante nel corpo. Loro hanno fatto tanto per me,e io sono sempre stata una figlia esemplare ma sento che questo non me lo permetterebbero. "Si dice che la luna porti consiglio." Sentii affianco a me e mi girai di scatto spaventata ma una volta visto chi fosse non avevo più paura. "Justin mi hai fatto prendere un colpo!" Lo sgridai come sempre,sembrava si divertisse a sparire e ricomparire improvvisamente. Si mise a ridere e io con lui ma ricordai subito le parole di mio padre,che sapevo che se l'avesse visto di nuovo con me o dentro il castello l'avrebbe congiurato a morte. "Justin devi andare via!!" Quasi urlai e appoggiai una mano sulla bocca allarmata,doveva scappare,non doveva farsi trovare,lui potrebbe morire! "Cosa? Ma sono appena arrivato!" Mi alzai e cercai di farlo alzare ma non ci riuscii ovviamente,era pesante. "Ti prego!" Lo pregai,ero davvero preoccupata. Si alzò finalmente dopo aver notato il mio strano comportamento,si avvicinò preoccupato ma mi allontanai. Dovevo trovare un motivo valido per non farlo tornare mai più,qualcosa che lo ferisse davvero tanto,perché io sapevo che se gli avessi detto la verità lui sarebbe rimasto comunque. "Ti odio." Sbottai improvvisamente facendolo sbalzare sul posto,non credevo che quelle parole fossero così dure da dire e nel suo caso da sentire. "Ma.. perché? Se ti riferisci al bacio io-" non lo feci finire di parlare perché il tempo era poco e mi facevano male tutte quelle parole. "Credevi davvero che io potessi stare con uno come te? Per me sei invisibile,esci dalla mia vita una volta per tutte." Recitavo la mia parte molto bene da fuori ma dentro volevo scoppiare a piangere,ma non era perché non lo avrei più rivisto,si anche,ma perché stavo mettendo da parte la mia piccola felicità per quella dei miei genitori,era sbagliato ma sentivo il dovere di farlo. "Se qualcuno ti ha detto qualcosa su di me tu non devi crederci,stanno cercando di separarci." "Quando siamo stati legati?" Sussurrai guardando il basso incapace di guardarlo dritto negli occhi. Lui non fiatò e allora glielo dissi: "Vai via per sempre." "Se questo ti renderà felice io lo farò..." annuii con espressione seria e triste allo stesso tempo,si girò e a testa bassa se ne andò. Caddi a terra con lo sguardo perso,nessun libro,nessuno studio e tanto meno nessun' altra persona era capace di farmi provare quello che stavo provando guardandolo andare via.

Lavender Princess🌷JarianaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora