IV

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Nei miei pensieri tenevo la sua mano ma non sapevo realmente a chi appartenesse,o a chi volevo che appartenesse.
I giorni erano passati piano,così piano che sprecavo il tempo con stupidi giochi da reali. Adesso stavo lì,seduta su quella panchina verniciata di bianco che rendeva il giardino ancora più elegante. Una farfalla si posò sul palmo della mia mano,la osservai attentamente. Cosa volevo essere,mi chiedevo sempre,ecco,la risposta si era appena fatta ammirare in tutto il suo splendore. "Una farfalla." Volevo avere le ali di una farfalla,i suoi colori e la sua bellezza,sarebbe bello volare e vivere tra i petali di un fiore,vedere tutto dall'alto...
"Si,avete ragione,sarebbe bello essere una farfalla." Sentii una voce dietro di me,saltai dallo spavento,il mio momento di serenità era finito. Mi girai e mi sorpresi nel vedere... Justin. Indossava degli stracci,con un'espressione seria sul volto,misi insieme tutti i pezzi come il racconto di Jonathan e i modi di Justin e ebbi paura,una grande paura,tanto da alzarmi velocemente e fare due passi indietro,il mio istinto era di scappare e ordinare di arrestarlo ma no,qualcosa mi fermava. "Che ci fate voi qui?" Chiesi con voce tremante e lui sospirò e abbassò il capo quasi abbattuto. "Voi.. avete paura di me." Non risposi,non potevo negare,lui aveva proprio fatto centro. "Chissà cosa vi hanno raccontato..." "La verità su di voi..." fece uscire un sorriso un po' forzato dal suo volto e mise le braccia conserte. "Questo è da verificare." Mi innervosii,era inaccettabile che uno sconosciuto fosse riuscito ad entrare nel castello così facilmente. "Dovete andare via." "Non avete bisogno di essere intimorite,tutto quello che vi hanno raccontato è falso,ma ovviamente sarebbe meglio credere ad un principe con un bel sorriso che ad un ragazzo che indossa solo stracci e vive nel bosco." Ohh,non era quello che pensavo io! Io non pensavo in quello stile,se indossi degli stracci sei sfortunato non cattivo. A pensarci bene,avevo sentito solo una versione della storia perché non sentire anche l'altra? "D'accordo,vi ascolterò ma questo non mi sembra il posto opportuno." Mi sorrise e poi si avvicinò... "No! Ho detto che voglio ascoltarvi ma non vi ho dato il permesso di avvicinarvi a me." Sospirò e alzò gli occhi al cielo,ma come si permette! Che modi,diamine. "Principessa!" Si sentii da lontano,era Jonathan. "Dovete andare!Sta arrivando Jonathan!" Justin prese la mia mano e lasciò un bacio per poi dirmi "Stasera prima del tramonto nello stesso posto dove ci siamo visti la prima volta!" Per poi correre via a gambe levate. Guardai il palmo della mia mano e sorrisi... "Come mai sorridete guardando il palmo della vostra mano?" Mi chiese cortesemente Jonathan. "Ci si é appena posata sopra una farfalla..."

...

Faceva freddo nel bosco,menomale indossavo una mantella che mi teneva al caldo. Arrivai al punto preciso dove per pocoho rischiato di perdere la vita. Oh bene,era in ritardo,sapevo che sarebbe successo! La luce piano piano andava via e faceva sempre più freddo,i moscerini pungevano e mi davano fastidio,oh ma perché mi devo sempre cacciare in queste cose? Feci uscire un urlo nervoso dalla mia bocca e sentii muoversi qualcosa. Mi girai a destra e a sinistra,guardai avanti e dietro di me. Iniziai a tremare,poteva essere Justin ma poteva essere benissimo anche un malintenzionato. Si sentivano rumori di bastoni e piante... "Fatti vedere se hai il coraggio..." sussurrai con voce tremante. Si sentii un tonfo e allora saltai dallo spavento. "Anzi,ora che ci penso rimani dove sei..." risi nervosamente. Sentii qualcuno prendermi da dietro ed iniziai ad  urlai e cercai di dimenarmi,stavo quasi per piangere! Poi la persona dietro lasciò la presa ed io caddi a terra,alzai lo sguardo impaurita,anche se poi la paura si trasformò in 'Ora ti uccido'. "Ci sei cascata!" Disse soffocato dalle risate Justin,fra poco sarà qualcos'altro a soffocarti caro,altro che risate. Mi alzai di scatto e gli saltai addosso "CREDEVO DI MORIRE!" Cominciai a tirargli pugni nel reale tentativo di fargli male anche se tutto sembrava inutile,l'unico motivo per cui era piegato in due erano le risate mica i miei pugni. "Se non la smettete di ridere io vado via." Le mie parole fecero effetto infatti smise di ridere in un batter d'occhio,so essere desiderabile quando voglio. Ma adesso... "Aia! Perché l'hai fatto?!" Gli tirai uno schiaffo,oh questo si che aveva fatto male. "Perché mi avete,e continuate a farlo,dato del tu." Fece per iniziare a ridere ma dopo aver visto la mia faccia gliene passò la voglia. "Ma andiamo! Ormai siamo amici! Gli amici si danno del tu!" Questo é fuori. "No,nonono,evidentemente non mi sono spiegata bene,io sono qui per sentire la vostra storia non per diventare migliori amici per sempre,capite? E no,neanche ai miei amici do del tu e voi non siete assolutamente mio amico." Mi sorrise convinto facendo dei passi verso di me. "Allora,qualcosa di più..." era come parlare a un sordo. Inutile dire che mi stavo innervosendo,tanto con lui era sempre la stessa storia ormai. "Che poca educazione... ostento a credere che abbiate sangue reale." "Scommetto che se iniziassi a darmi del tu,sarei la prima persona a cui lo dai." Diedi un piccolo calcio al suolo facendo salire la terra e sporcando leggermente le mie scarpe. "Non c'è alcun pericolo perché non lo farò." "Uuh,la piccola principessa ha dato un calcio al terreno,allora un po' di imperfezione l'avete. Incredibile." Sospirai rispondendo alla sua provocazione. "Non siete l'unico ad essere completamente imperfetto." Era ormai notte,e sicuramente al castello si chiedevano tutti dove mi fossi cacciata,non mi interessava particolarmente,ero più curiosa di conoscere la storia di Justin. "Allora,volete raccontarmi questa storia si o no?" "Come mai così tanta fretta,il tuo principe ti aspetta per la cena?" Oh sempre in mezzo la mia relazione con Jonathan,non m'importava niente di quel principe fin troppo perfetto,era solo uno dei tanto capricci dei miei genitori. "Basta deviare il discorso con questi stupidi giochetti,arriviamo al punto,non sto soffrendo il freddo per parlare della mia vita amorosa con il principe,sarei lieta se mi raccontaste la vostra presunta verità." Dissi trattenendo la calma,mi sorpresi di me stessa a dire il vero. "Tenete la mia giacca." Justin si sfilò la sua giacca e la portò verso di me. "Ma no,state tranquillo,voi avrete probabilmente anche più freddo di me con quegli stracci." Mi sorrise,creandosi poi un broncio sulla sua faccia. "Mi offendo,insisto." La sua espressione mi fece ridere e presi la sua giacca indossandola. "Grazie." "No aspetta,io ti ho dato la mia giacca ma tu in cambio mi devi dare del tu." Risi e accettai,fu la prima persona a cui diedi del tu. "Si ma adesso devi dirmi tutto." "Finalmente,vedi che non era così difficile?" "VUOI DIRMI COSA TI É SUCCESSO O DEVO ASPETTARE UN'ALTRA MEZZ'ORA?!" "Oh Dio... va bene ora racconto ma ti prego non farlo più... Allora,é iniziato tutto dopo i sedici anni..." 

Lavender Princess🌷JarianaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora