XXVI

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"Da quel giorno passò almeno un anno,non lo rividi per un anno e intanto la gente parlava ancora di me. Ero diventata la delusione di tutto il reame e per questo provavo un grande rancore nei confronti di quel ragazzo. Una sera mentre leggevo un libro mio padre mi diede il compito di portare la cena ad uno dei carcerati e anche se non era esattamente affare mio lo feci. Scesi nelle segrete dove tenevano tutti i prigionieri e mi fermai davanti ad una cella. Riconobbi i suoi capelli biondi e all'inizio mi venne un colpo ma poi mi feci coraggio. "La cena." Dissi solamente e lui alzò lo sguardo per poi rimanere sorpreso e sussurrò "Ma allora era vero..." lui non aveva realmente creduto alla storia della principessa per questo rimase così a bocca aperta. Annuii senza fiatare e lasciargli la cena vicino alla cella in modo che lui potesse prenderla. Feci per andarmene ma mi fermò la sua voce come la mia fermò lui l'ultima volta. "Aspetta! Liberami ti prego!!"
Feci di no con la testa e me ne andai ma decisi che sarei andata a trovarlo tutti i giorni fino ad innamorarmene. Andavamo d'accordo anche se era strano a pensarci ma io mi divertivo a raccontargli le mie avventure nel castello e lui quelle da ladro. A separarci c'erano delle ringhiere quindi ci tenevamo lontani l'un l'altro,succedeva solo che lui accarezzava il mio viso con estrema dolcezza,non accadde niente di più. Era l'unico con cui non riuscivo a smettere di parlare e ci scherzava così tanto su questo. Una notte riuscii a rubare le chiavi e lo liberai solo lì mi baciò,il mio primo bacio,il mio primo amore. Voleva partire lontano e portarmi con lui e io sogno tutte le notti come sarebbe stato se fossimo riusciti a scappare davvero. Ci prendemmo la mano e uscimmo dal castello ma purtroppo non riuscimmo ad andare così lontano come desideravamo. Oh.. lui si,ci è riuscito ma ne io ne lui volevamo che andasse proprio lì... era un posto troppo lontano dove io non avrei potuto raggiungerlo. Immaginavamo un viaggio in barca invece il mezzo che me lo portò via fu un proiettile alla schiena,sparato proprio da mio padre. David cadde a terra e il suo sangue cominciò a sporcare il suolo,mi accasciai a terra anch'io con le lacrime che cadevano dagli occhi e non avevano nessuna intenzione di fermarsi. Appoggiai la testa al suo petto implorandolo di resistere,noi ce l'avremmo fatta,volevo andarmene insieme a lui,ma non volevo andare da nessuna parte senza. "Ti prego non te ne andare,io ho bisogno di te! David!!" Urlavo il suo nome così forte tanto che mi andò via la voce... ma lui continuava a sorridermi anche se era ben consapevole della sua fine. "Fai sentire a tutti la tua voce bambina." Fu l'ultima cosa che disse e l'ultima che sentii."

Lavender Princess🌷JarianaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora