CAPITOLO 16

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Passati diversi giorni, mi ritrovo ad oggi. Dietro le quinte di un palcoscenico con al di fuori del sipario, una massa di studenti pronti a giudicare.

Non sono mai stata adatta a fare queste cose, l'ansia che mi scorre nelle vene è insopportabile.

Il mio sogno non è mai stato quello di recitare su un palco una stupida storiella, di un' altrettanta stupida ragazza, che si innamora di un insulso alieno.

Le mani mi tremano e continuo a camminare avanti e indietro logorando il pavimento.

"Come va?", mi chiede Aiden cercando di tenere il mio passo.

"Sono nervosa.", rispondo continuando ad avanzare e indietreggiare.

"Questo l'ho notato. Anzi, lo hanno notato tutti."

Mi fermo e mi guardo attorno.

Il loro sguardo è inchiodato su di me.

"Sembro una di quelle malate di mente che continua a fare avanti e indietro nella stanza, vero?"

Lui annuisce e io porto una mano sul viso imbarazzata. Mi parla come se ieri non sia successo niente.

"Ragazzi, siete pronti?", chiede il professore Hans sfregando le mani tra di loro.

Nessuno fiata, solo un brusio confuso di parti del copione che vengono pronunciate nervosamente, per poi svanire nell'aria.

Metà parte della classe è impegnata nel fissarmi. L'altra metà è seduta a terra a ripetere le loro battute migliaia di volte.

C'è un mormorio insopportabile.

"Sei pronta?", mi chiede Aiden facendo scorrere la sua mano sulla perfetta linea della mia spina dorsale.

Un brivido percorre lungo tutto il mio corpo e sussulto.

Ritira la mano con un gesto fugace e abbassa lo sguardo come fosse imbarazzato.

"Abbastanza, tu come sei messo?", rigiro la domanda.

"Bene dai.", lui è così tranquillo.

"Non hai paura?"

"Paura?"

"Ansia più che altro."

"No, non serve avere paura, né ansia. Le cose più difficili della vita arriveranno e di sicuro queste saranno solo piccole tappe."

Bello e filosofo anche.

"Non mi aiuti lo stesso però.", sogghigno nevroticamente.

"Respira e stai tranquilla andrai benissimo, d'accordo?"

Facile da dire, difficile a farsi quando sei la protagonista della storia.

"Ragazzi, vi voglio attenti.", ribadisce la signorina Waldrof schioccando le dita per richiamare la nostra attenzione.

"Ripassate per l'ultima volta le vostre battute, poi mettete via tutto quanto  o vi impanicherete di più."

Tutti accenniamo con il capo per poi ritornare con gli occhi fissi sul copione per pochi istanti.

Ripasso per l'ultima volta le battute più difficili e cerco di tenere un respiro regolare ogni volta che cambio battuta.

Lucy interpreterà Dorota, la mia domestica o meglio dire badante.

Non avrà battute né complicate né tremendamente lunghe.

Io credo di essermi preparata a sufficienza.

"Ricordo che in questa recita vi saranno assegnati dei voti che andranno a fare parte con tutti gli altri."

Ora hanno aggiunto ancora più ansia all'ansia. Stupendo.

Un segreto da custodireDove le storie prendono vita. Scoprilo ora