CAPITOLO 17

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Tornati a casa mio padre mi ha sottoposta, per l'ennesima volta, al suo stramaledetto quarto grado.

Seduta sul divano, stringendo tra le mani una tazza di tè caldo, ho risposto a tutte le domande sorseggiandone un po' tra una richiesta e l'altra.

Sono andata a dormire più o meno verso mezzanotte e mezza, quando il capo mi ha dato il permesso di coricarmi.

•••

"Spegnete quella maledetta sveglia!", strillo riavvolgendomi nelle coperte come un piccolo sushi.

Nessuno è cosi gentile da spegnerla, così decido di alzarmi e andare a ucciderla con le mie mani.

Sbatto i piedi sul pavimento e spengo quell'aggeggio che suona imperterrito senza darmi pace.

Troppo stanca per tornare a letto, mi siedo nel mezzo della stanza.

"Non voglio andare a scuola oggi.", dico a mio padre che ha appena fatto irruzione nella mia stanza.

"Su alzati piccola."

"Mi alzi tu?", dico pregandolo con uno sguardo da cucciolo smarrito.

"Dai su mor-"

"Ti preeeego.", insisto interrompendolo giungendo le mani tra di loro in segno di preghiera.

Sbuffa e poi si avvicina, prostrandomi una mano che afferro senza far passare un secondo in più.

"Ora corri a fare colazione e vestiti che sembri una barbona."

"Ah, ma grazie papà eh."

"Di nulla.", sorride falsamente per poi uscire dalla stanza chiudendosi la porta alle spalle.

Mi vesto e scendo di sotto per fare colazione.

"Sento ancora puzza di bruciato, papà quando capirai che tu e la cucina non andrete mai d'accordo?"

"Ma erano solo waffle!"

"Appunto papà, erano solo waffle, così semplici e sei riuscito a bruciarli!"

Lo aiuto ad aprire le finestre per far circolare aria pulita.

"Vai a svegliare Tobias, credo che oggi dobbiate mangiare solo dei wrüstel."

Vado a svegliarlo e dopo i soliti capricci decide di alzarsi.

Lo aiuto a scegliere cosa mettersi.

"I miei amici non sono più venuti.", afferma dispiaciuto.

"È vero Toby, me ne sono dimenticata, scusami."

"Sarà per la prossima volta."

"Sì, infatti."

"Papà ci ha cucinato i wrüstel, sono curiosa di sapere come siano venuti."

"Siamo in due", aggiunge dopo di me.

"Chi arriva per primo avrà un wrüstel in più."

Facciamo la gara sulle scale per chi arriva primo, e vince il wrüstel pattuito in precedenza.

Sono sicura che è solo perché essendo piccolo, è più agile.

Mi sembra ovvio, io sono una gazzella.

"Sedetevi."

Mette davanti a ognuno dei due un piatto che straborda wrüstel, se così possiamo definirli, ridotti malissimo.

Prendo coraggio e taglio un piccolo pezzo di carne per poi portarlo alla bocca.

Comincio ad apprezzare l'essere arrivata per ultima alla gara con Tobias.

Un segreto da custodireDove le storie prendono vita. Scoprilo ora