Tre giorni. Sono tre giorni che non scambio parola con il ragazzo con cui convivo. Fin'ora abbiamo parlato lo stretto necessario ma, a me non basta. Sono ancora -molto è dire poco- arrabbiata con Jace, ma mi manca, mi mancano i suoi abbracci, quando tutto va male; i suoi baci affettuosi; i suoi atteggiamenti protettivi e autoritari che cerca di fare a fin di bene; oppure le sue prese in giro, quelle che non mancano mai, quelle che ti tirano su il morale dopo una giornata brutta, quelle che finiscono con le risate per il troppo solletico.
Questo mi manca di lui. E se sono tre giorni che non ci parliamo e sto così non oso immaginare tra una settimana. Solo Dio sa quanto vorrei correre tra le sue braccia per placare il dolore, ma è questo il punto, quel dolore che mi sta logorando è stato inflitto da lui e io non ho nessuno intenzione di farmi avanti per chiarire, è lui che dovrebbe venire da me. La cosa che mi ferisce di più è che non mi guarda neanche il faccia. Qualche volta apre bocca per dire qualcosa ma poi la richiude facendo finta di niente. Il problema non è l'arrabbiatura. Come posso essere arrabbiata se la persona più importante della mia vita mi dice ciò che pensa di me? Il problema è la delusione. Si, sono delusa da lui, ma più da me stessa. Come posso essere la persona che dice lui senza neanche accorgermene?
In questi giorni metto solo cose larghe, perchè l'unica opinione su cui posso contare è la sua, mi conosce dalla pancia e quindi se dice una cosa su di me è perchè è vera. Ma cambierò. Cambierò quello che non mi ero accorta di essere. A cominciare dal modo di vestire.
Così mi infilo un maglione comprato per il prossimo anno perchè troppo grande. E una volta aggiustato i leggins scendo le scale.
Trovo George seduto a fare colazione. "Alla buon'iorna."
Sfoggio una risata che non facevo da giorni e mi siedo affianco a lui. "Alla buon'ora?" Continuo a ridere. "Come ti viene piccolino?" Gli scompiglio i capelli provocando uno sbuffo da parte sua. Lui e Jace odiano quando lo faccio, ma io mi diverto e in fondo in fondo pure loro.
Quest'ultimo entra in cucina mi squadra e poi torna a fare ciò che stava facendo, cioè preparare il caffè.
Oggi io mi incontro al bar con Sydney, quindi anche se vorrei, non mangio qui. Mi alzo e mi dirigo verso le scale.
"Dove vai?" Tuona qualcuno alle mie spalle. "A prendere lo zaino." Rispondo senza lasciar trapelare nessuna emozione. "Non mangi?" . "No." la mia voce esce fredda come non lo è mai stata. Non ribatte, così salgo le scale.Appena apro la porta un profumo, per me, a dir poco disgustoso mi invade le narici spingendomi a non respirare e chiudere gli occhi per qualche secondo, per placare il senso di vomito. Odio quando entro in un bar e c'è quell'odore di cornetti appena sfornati che tutti amano. A me piace essere così, e molta gente potrà sembrare strano, ma a me piace essere diversa. Tutti amano i cornetti, io li odio. Ho sempre amato questo mio essere diversa, è ciò che mi rende unica, come ognuno lo è, a modo suo.
Scorgo Sidney ad un tavolo.
"Cassie!" Appena la raggiungo mi si butta tra le braccia e mi stringe a se. Ho sempre amato gli abbracci, mi danno un non so che di sicuro. E, quando mi libera dalle sue braccia, mi accorgo che non è da sola. Due bei ragazzi mi scrutano incuriositi. "Ciao." Sorrido imbarazzata. "Oh scusate. Cassie, loro sono Owen" e indica il ragazzo moro che con i suoi occhi ambrati mi scruta senza fare alcun cenno. "E Steven." Indica, ridacchiando, il ragazzo biondo che, al contrario di Owen, mi fa un cenno con la mano. "Piacere sono Steven Stevens." Mi allunga la mano.
Gli scoppio a ridere in faccia. "Sul serio o mi stai prendendo in giro?" Sorrido. "No è la verità, ma così mi offendi." Si mette una mano sul cuore come ferito e io mi guardo attorno imbarazzata. "Oh scusa..io.ehm.." Mi ride in faccia, seguito da Sidney. Ma è normale questo ragazzo?
"Hei funghetto, scherzavo."Tel'ho sempre detto io che hai il cervello di un vegetale. E ora rido.
Il fungo non è un vegetale!"Come mi ha chiamata scusa?" Chiedo confusa. "Funghetto, ci assomigli sai? Sei piccola e hai i capelli marroni, ma sei più chiara di pelle." Okay è assicurato che questo ragazzo ha problemi. La risata di Sidney si propaga per il locale, facendo girare diversi ragazzi che si trovano nei dintorni.
Se sentissero la tua scapperebbero.
Che carina."Scusalo, è fatto così, si emoziona quando conosce gente nuova." Continua a ridere. "E tu?" Chiedo timorosa verso il ragazzo che si gira verso di me. "Io cosa?" La voce esce roca, è la prima volta che parla da quando sono qui. "Tu chi sei?" Chiedo più incuriosita di prima.
"Suo cugino." Indica la ragazza affianco a me. Poi gira lo sguardo. "Conoscerti è un piacere pure per me." Sussurro ridacchiando. "Come scusa?" Ecco lo sapevo non dovevo parlare.Se ti ritrovi a terra schiacciata, io non ti conosco.
Sono felice di sapere che mi resterai sempre fedele."Be' fin'ora non sei stato tanto simpatico." Già che ci sono glielo dico, ormai in questo guaio ci sono finita.
"Forse perchè non lo sono?" Chiede sarcastico. Guarda tu che faccia tosta.
Fuori le padelle, all'attacco!
Placati."Okay, che ne direste di andare? Si è fatto tardi."
Smorza la tensione Sidney.
Ci alziamo e insieme ci dirigiamo verso la scuola.
Qualcuno mi affianca. "Lascialo stare, è fatto così, se non gli stai simpatico al primo impatto, fa finta di non conoscerti." E, queste parole, sussurrate dal ragazzo al mio fianco, mi accompagnano per tutta la durata del tragitto.#spazioautrice.
Heii,
Ed ecco Steven e Owen!
Li avevo in mente già da alcuno giorni, e così li ho scritti.
Vi piacciono? Chi preferite tra Steven e Owen? E tra Owen e Ryan? Quest'ultimo oggi non c'è.😕
Scrivetemi nei commenti, grazie e a presto.💓P.S. Volevo ricordarvi che niente è lasciato al caso, neanche il minimo particolare. Detto questo, buona serata.
Kiss - .GV.
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Hidden Secrets.
FanfictionLa vita è imprevedibile. Non si può decidere ne sapere in alcun modo come si svolgerà, chi ti starà accanto e quando avverrà la tua fine. Andare nel futuro è un sogno di molti e una realtà di pochi. Gli attori recitano bene la propria parte quando...