CAPITOLO 17.

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Il viaggio verso casa è stato molto silenzioso.
Sidney, mi ha chiesto non so quante volte perdono, per qualcosa per cui si da la colpa. Io d'altro canto, vorrei solo dimenticare tutto.
Siamo appena scese dalla macchina, dopo aver salutato tutti, Steven mi ha stretto in un abbraccio sussurrandomi che il suo funghetto è coraggioso e ce la farà. Ma io penso, che non sono queste le cose per cui abbatersi per le persone come me, sopravvissuti. Non a violenze, ma a quello che ho vissuto sin dalla mia infanzia, la mia nascita. Gli ho comunque risposto con un sorriso riconoscente, per quello che fa e sta facendo per me, lui come Owen e Sidney.
Chiudiamo la porta alle nostre spalle. Fortunatamente non dobbiamo preoccuparci che qualcuno ci senta. Saliamo le scale stanche, con solo la voglia di buttarci a letto e dormire.
"Io vado nel bagno dei miei, tu usa pure il mio. Se vuoi farti una doccia, le asciugamani sono nel cassetto." Si gira dandomi le spalle e camminando velocemente verso la camera dei suoi genitori. Spero solo non si sia pentita di avermi invitato da lei.
Sospiro camminando verso la sua camera, essa si estende anche più a sinistra, dove dietro la porta che ho aperto, si trova il bagno personale della mia migliore amica. 

Perchè anche noi non abbiamo un bagno privato?
Vuoi davvero una risposta?
No..

Vado verso il lavandino, per poi abbassarmi e aprire il cassetto delle asciugamani che mi ha indicato Sidney, ne prendo una e appena mi alzo la appoggio sul lavabo, prima di aprire l'acqua della doccia. Mi giro verso il lavandino guardando di sfuggita la mia immagine. Non credo a quello che ho visto. Ritorno a fissare la mia immagine attraverso lo specchio appeso al muro sopra il lavabo. I miei occhi sono rossi, tanto rossi, dalle lacrime; ho segni violacei su tutto il collo e presumo non se ne andranno tanto presto; I capelli sono scompigliati come se un vento molto forte mi abbia compito in pieno viso, in realtà è stato così, lo dimostra il segno rosso, quasi violaceo sulla mia guancia, la mandibola dolorante e il mio trucco colato. Ora capisco perché Sidney appena mi ha vista ha rabbrividito. Sono un mostro, un mostro vero e proprio, uno di quelli che nessuno che conosce osa avvicinare, perchè sa ciò che può scatenare, perchè sa, che una volta conosciuto il suo passato, ti perseguiterà.
Sono sicura che domani sarò peggio di così.
Rigiro la faccia verso la doccia, il vapore si è esteso in tutta la stanza, appannando anche il vetro.
Entro con solo la voglia di togliermi lo sporco che sento addosso, ma non è con una passata di sapone che se ne andrà, lo so, ma non posso farne a meno, è più forte di me. Strofino forte, con la speranza che i segni, ora violacei, sulla mia pelle, scompaiano, ma non lo fanno e io non so più cosa fare. Mi insapono un'altra volta e strofino forte, così forte da potermi spellare la pelle. Stremata, mi accascio a terra. Possibile che capiti tutto a me? Sono maledetta. Sono nata nella famiglia sbagliata, me lo merito. Resterò dannata per sempre, non avrò mai una persona da amare, una famiglia e a questo punto mi chiedo che senso abbia continuare ad esistere, a vivere, ma penso che neanche chi è lassù, neanche Dio mi voglia. Quasi, sarei tentata di prendere quella lametta, quella lametta nel portaoggetti della doccia e mettere fine a tutto questo. Ma poi ricordo quel ragazzo bruno, quel ragazzo che mi ha accompagnato della mia nascita, quello che non mi ha lasciata mai da sola. Ricordo anche quel bambino, quel bambino che se solo avrebbe un'altra perdita non so che fine farebbe. Ma, io penso, che dobbiamo solo aspettare il nostro giorno. Ognuno ha il proprio giorno, chi prima e chi dopo. Ognuno un giorno incontrerà l'amore della sua vita, o scoprirà ciò che lo rende felice, ecco, quello sarà il nostro giorno. Io spero solo che, arrivi presto perché io, sono stanca di tutto questo. E se, io avessi avuto il mio giorno dalla nascita? Dopo che sono nata, ho incontrato Jace, forse quello è stato il mio giorno e sto aspettando qualcosa che non arriverà mai.
Mi alzo, ormai ho capito che non mi toglierò lo sporco di dosso in questo modo. Esco dalla doccia e avvolgo il mio corpo nell'asciugamano. Mi guardo allo specchio. Ora sto un po' meglio, anche se i segni rossi, sono ormai violacei e si estendono lungo tutto il collo, fino alla clavicola. Sospiro e sciolgo i capelli legati, per non farli bagnare. Niente, si nota lo stesso. Decido di andare di là, domani metterò un po' di fondotinta. Arrivo in camera e noto che Sidney ancora non è arrivata. Metto il pigiama e scendo giù. "Sidney" chiamo. Niente, nessuna risposta. "Sidney" urlo più forte e a quel punto la vedo saltare sul divano. Stava dormendo.  "Ma che fai?" Mi avvicino incredula. "Dormo?" Risponde ironica. "Non fare la stupida, se non vuoi dormire con me, vado io sul divano. Alzati."

Veramente crede che io la lasci dormire sul divano di casa sua?
Ma se vuole dormire sul divano lasciala stare,bah.
Lo dici solo perché il letto è più comodo.
Non è vero..

"No seriamente, sto bene. Torna sopra." Si ristende, chiudendo gli occhi. So che non sta comoda, si vede.

Ma io dico no, in questa grande casa, non ha una camera per gli ospiti?
Lo chiedi a me?
No aspetta, mo glielo dico io a lei.

Non se ne vuole andare? Bene, la faccio alzare io.
Mi piego di poco sulle ginocchia e inizio a tirare il suo braccio,facendole aprire gli occhi con un'espressione corruciata in viso. "Ma che fai?" Chiede sempre con quella faccia buffa. "Cerco.." mi interrompo per riprendere fiato. "..di farti alzare!" All'improvviso, tiro così forte, che cado all'indietro finendo con il sedere a terra. Sidney si alza subito con la schiena. "Stai bene?" Chiede preoccupata. "Si, a parte il sedere ammaccato.." Passano alcuni secondi, prima che il suono delle nostre risate si espanda per la casa. "Dio." Metto la mano sulla fronte e scuoto la testa, cercando di placare le risate. "'Mi fai posto?" Chiedo rialzandomi con un sorriso, ricambiato. Si sposta in modo da far entrare anche me.
"Mi stai schiacciando." La sento tremare dalle risate sotto di me e non posso fare a me di aggiungermi a lei, perché, credo che il nostro giorno, sia oggi.

#spazioautrice.
Heyy,
Spero il capitolo vi sia piaciuto. Volevo concentrarmi un po' più sull'amicizia delle due ragazze, perché penso che Sidney sia una parte fondamentale di questa storia. Fatemi sapere la vostra. A prestoo.💘

Kiss - .GV.

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