CAPITOLO 9.

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Eccoci qui, che aspettiamo in fila.
In questi giorni stavo bene, non avevo niente. Poi a un certo punto, ieri, un dolore lancinante mi ha colpito la caviglia, non riuscivo più a camminare. Così siamo qui, di notte in ospedale. Jace ha preso l'iniziativa, ma è stato subito seguito da me. Odio gli ospedali, ma odio di più avere qualcosa e non sapere cos'è.
Io e Jace non ci parliamo da una settimana ormai. Ryan non mi guarda neanche per sbaglio, mi evita come la peste. Quindi sono rimasta come al solito da sola, apparte la compagnia di Sidney e Steven, che non manca mai. Ho scoperto che quel ragazzo è molto più intelligente e simpatico di quello che credevo.
Non giudicare mai un libro dalla copertina.
Mi ricorda la mia coscienza, ma è vero, lo credevo un ragazzo superficiale, invece, è molto più di questo. Il cugino di Sidney, invece non mi ha rivolto la parola neanche una volta, nonostante stia sempre con noi. "Anderson?" Il dottore apre la porta e esce. "Noi" alza la mano Jace. Appena entriamo, subito un odore familiare mi riempe le narici spingendomi a sorridere. In prima elementare ho passato tutto l'anno in ospedale. Non mi piace andarci, ma il suo odore è una cosa che amo. È un misto di alcool con qualcosa che non sono mai riuscita a capire. "Prego si accomodi." Indica la sedia dove il ragazzo bruno si siede. "Se si stende, la visitiamo" il sorriso rassicurante dell'infermiera mi spinge, aiutata da lei, verso il lettino blu ricoperto di carta bianca. " Mi dica qual'è il problema, non credo siate corsi qui per nulla, a quest'ora poi." Cerca di rallegrare l'atmosfera il dottore. "La settimana scorsa.." fulmino con lo sguardo Jace. "So parlare da sola." Ringhio. Quando mi volto verso il dottore il mio tono cambia. "Più o meno una settimana fa, mi trovavo in un negozio di caramelle" vengo interrotta dalla risata del ragazzo seduto, che scuote la testa con disperazione, facendo spuntare anche a me un piccolo sorriso che subito reprimo. So cosa sta pensando. 'Sempre la solita'
lo penso anch'io.
Zitta tu.

"Comunque sono caduta a terra, ma non è stato quello che mi ha fatto fare male, almeno credo, ma appena mi sono rialzata, sono inciampata nei miei stessi passi e.." un altra risata si diffonde nella stanza. "Hai problemi?" Mi giro verso il ragazzo che si tiene la pancia dalle risate. "A me sembra li abbia tu i problemi."

Concordo.
Oddio, ma vi siete coalizzati?!
Non serve coalizzarsi, basta guardarti.
Grazie.

Sbuffo e mi rigiro. "Comunque stavo dicendo, che credo sia stato quello, anche perché la prima volta che sono caduta, quando mi sono rialzata, anche se per un secondo, non ho sentito dolore." Spiego irritata. "Bene, allora io penso che possiamo procedere con una lastra, che ne dite?" Il dottore guarda Jace. Scusi io esisto! Non ci posso credere. "Dico che è una buona idea." Risponde il ragazzo. All'improvviso sento tutti gli occhi puntati su di me. Si aspettano che io mi alzi?

Sappiamo che non è la tua professione, ma dovresti farlo.
E va bene.

Seguo il dottore in una stanza uguale a quella in cui eravamo, solo che al posto del lettino, si trova un grande macchinario.

Chissà, magari hanno capito che sei un danno all'umanità e ti vogliono rinchiudere.
Fai parte di me, quindi lo sei anche tu.
Vero.

"Allora signorina, vede quella sedia?" Annuisco.

Per caso ci ha prese per una cieca?!
Shh.

"Bene, dovrebbe sedersi lì e avvicinare la gamba a quella lastra di vetro." Indica un macchinario. Aiutata dall'infermiera mi siedo e faccio quello che ha detto il dottore. "Bene, resti ferma qualche secondo." Sento un clic e poi il dottore parlare dietro la macchina. "Bene, può alzarsi e aspettare in sala, non dovrebbe volerci molto per sapere i risultati."

Ma sa dire solo 'bene'?!
E tu, non hai niente da fare?

Anche se non vorrei, mi faccio aiutare da Jace a sedermi. "Tutto apposto?" Chiede. No. "Si." Rispondo fredda. "Senti" sospira "Non ce la faccio a vederti così distante,okay?! Tu sei tutto per me, sei la mia famiglia, non ho nessun'altro e non voglio avere nessun'altro mi basti solo tu." Queste parole mi fanno dissolvere la rabbia, ma non tutta, non abbastanza da riuscire a perdonarlo. "Non sprecare tempo a parlare con una come me." Si acciglia. "Lo sai che non intendevo te. Non rendere tutto più difficile." Si sta innervosendo, lo sento, e non è un bene. Ma a me non frega, lui ha fatto il danno, e ora vuole far finta di niente. "Cosa dovrei rendere più difficile? Il fatto che mi hai dato della puttana o il fatto che credi che le tue ragioni siano buone?" Ora la poca gente che c'è, ci guarda. Ma non me ne frega.
I miei occhi che hanno cercato una via di fuga dai suoi, ora li fissano. "Smettila." Si mette le mani sulle tempie e appoggia i gomiti sulle ginocchia. "Cosa Jace eh?! Cosa devo smettere di fare?" Ora le mani dalle tempie giungono alle orecchie. Il che mi fa salire ancora più rabbia. Da piccolo, quando faceva così, voleva dire che la conversazione per lui era chiusa là. Ma io non ci sto, e se stiamo giocando ai bambini, bene, che abbia inizio il gioco. "Daii" mi lamento come una bambina, o meglio, come facevo da bambina. Cerco di togliergli le mani, ma niente. Non mi ascolta. E la frase che dicevo sempre a questo punto, ora si ripete nella mia testa, come un eco che non vuole smettere di infestarmi:
'lo dico a mamma e papà.'
E questo mi fa capire, che è tutto assurdo.
"Smettila." Mi ripete per la seconda volta. "Smettila tu." Gli strattono le dita dalle orecchie. "Smettila di scappare e smettila di fare il bambino. Affronta i problemi di petto e non pentirtene, mai." Mi guarda. Non ho retto il gioco, quelle parole mi sono morte in bocca.
Ora siamo adulti e come degli adulti dobbiamo affrontare i problemi. Ci guardiamo, ma lui non fa in tempo a dire qualcosa che il dottore esce dalla stanza. "Prego, signorina Anderson, i risultati della lastra sono arrivati, e mi dispiace, ma non sono cose da dire in un corridoio." Nonostante tutto, mentre camminiamo, stringo la mano di Jace più che posso, perchè, è l'unica persona che vorrei sapesse quello che il dottore ha da dire.

#spazioautrice.
Heyy,
Che ve ne pare? È da ieri sera che cerco di scrivere questo capitolo e finalmente cel'ho fattaa!
Se avete domande non esitate a commentare. Buon weekend e a prestoo.💘

Kiss - .GV.

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