Quella fu la sera in cui capii che, sull'orlo del baratro, bastava un soffio di vento per buttarmi giù. Cadere nelle profondità abissali del vuoto che risiedeva in me, fino a non ritrovarmi più, disperdermi in me stessa e non riconoscere più la retta via.
Mi guardai allo specchio. Il vetro sporco rifletteva la mia immagine naturale. I capelli scuri spettinati e delle occhiaie nere come i suoi occhi. Eccolo. Di nuovo ad infestare i miei pensieri più reconditi.
Era da una settimana che non ci sentivamo, il suo sguardo si posava su di me quel tanto necessario per riconoscermi, prima di cambiare direzione, insieme a lui.
Poggiai le mani ai lati del lavandino e scrutai le porte chiuse alle mie spalle. Scritte di ogni tipo si estendevano su di esse. Persone senza pudore, frivole e spregevoli si spingevano ad insultare la gente su un muro, non avendo il coraggio di parlare in faccia. Distolsi lo sguardo, sospirando. L'unica cosa buona riguardo quella sera, fu la reazione di Jace. Era calmo, pensava fossi stata a casa di Sidney tutto il pomeriggio e avessi tardato a causa di un film durato troppo. Che stupida bugia, eppure ci aveva creduto ed era questo che mi faceva più male. Lui si fidava di me e io gli mentivo come se fosse ormai diventato il mio mestiere. Un'improvviso senso di colma prese radici nel mio petto e la testa cominciò a pulsare quel tanto da indurmi a premere forte le dita sulle tempie ed accovacciarmi successivamente sul pavimento freddo, illuminato dalle luci rotte in diversi punti. Il dolore non osava cessare, si aggrappava a me quasi fosse la mia punizione, quella pena che provavo nei miei confronti non mi avrebbe condotta altro che giù nel baratro e non potevo permettere a qualsiasi cosa essa fosse, di diventare più forte. Niente era mai stato più resistente di me, nessun senso di colpa, nessun legame, a parte la mia famiglia, niente. Eppure, quella volta sembrava diverso, era diverso.
Mi sentivo schiacciata, schiacciata da un peso che non poteva pesare così gravemente sulle spalle di un'unica persona. Sapevo cosa dovevo fare, sapevo di dover chiudere qualunque cosa Ryan mi stesse facendo, in modo da rendere nullo il peso tanto prepotente che gravava su di me. Sapevo che il mio stato d'animo era dovuto a questa consapevolezza, eppure era talmente difficile pensare di chiudere tutto prima che fosse troppo tardi, perché, infondo, sapevo che era già troppo tardi.
Dopo alcuni minuti il mal di testa si alleviò, riuscii ad alzarmi dal pavimento di linoleum e rimettermi in piedi. Recuperai il mio zaino da terra e lo misi in spalla, stringendo forte il manico. Presi un respiro profondo, come se con esso potessi rispedire tutto in una parte remota di me, almeno fin quando non sarei stata di nuovo sola e i miei demoni non sarebbero tornati ad infastidirmi. Aprii la porta. Davanti i miei occhi si estendeva un corridoio gremito di studenti. Alcuni ragazzi che ridevano sommessamente alla battuta di un loro amico, altri con gli auricolari nelle orecchie, isolati dal mondo esterno e poi loro, che si guardavano intorno, davanti il mio armadietto, prima di posare gli occhi su di me e riconoscermi.
Avanzai in quella direzione, mentre sostenevo lo sguardo di Owen. Era come se lui sapesse sempre tutto, come se, anche senza conoscermi, sapesse ogni cosa di me.
Appena li raggiunsi, notai come gli occhi azzurri di Sidney risaltassero grazie al maglione nero che aveva indossato quella mattina.
"Buongiorno." Sorrise la ragazza.
"Giorno." Mi fermai davanti a loro. Avrei voluto dirgli di spostarsi, così da poter prendere i miei libri e raggiungere la prossima aula, da sola. Ma non dissi niente, avendo paura di risultare scortese ai loro sguardi troppo gentili.
"Dove sei stata ieri?" Prese parola Owen.
"A casa." Risposi, appena si fecero largo per farmi raggiungere l'armadietto.
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Hidden Secrets.
FanficLa vita è imprevedibile. Non si può decidere ne sapere in alcun modo come si svolgerà, chi ti starà accanto e quando avverrà la tua fine. Andare nel futuro è un sogno di molti e una realtà di pochi. Gli attori recitano bene la propria parte quando...