Picchietto con le dita sulla stoffa morbida del copriletto, intimando ai ragazzi in piedi, di sedersi.
Acconsentono e si posizionano davanti a me.
Mi trovo con le gambe incrociate al centro del letto e i miei amici sono seduti davanti a me, girati nella mia direzione.
"Come sapete, successe qualcosa quella sera di fine Ottobre." Inizio, giocherellando con il bracciale che orna il mio polso.
Dopo le mie parole il silenzio cala nella stanza e gli sguardi dei miei amici mi intimano a continuare.
"Dovete sapere che giorni prima, assistei a una conversazione tra Ryan e Owen." Le facce dei ragazzi diventano interrogative, ma non fiatano. "Fumavano in un posto nascosto, dove io andai per concentrarmi e studiare." Accenno soltanto a quello stanzino, lo considero come un posto mio e del ragazzo dagli occhi pece. "Appena entrarono io ero nascosta, non avrebbero potuto vedermi e così iniziarono a parlare indisturbati. Ryan chiese aiuto a Owen, aveva bisogno di qualcuno che lo aiutasse a recuperare a scuola. Appena lui rifiutò, subito l'altro gli rinfacciò di un favore che gli doveva." Sospiro. "Prima io e Owen eravamo schivi, lui mi evitava e io facevo lo stesso. Così quando caddi come una pera davanti ai loro occhi, non si fece il problema di chiedere cosa ci facessi lì sola, ma andò via con Ryan. In quel momento un'idea mi attraversò la mente e riconobbi che era una genialità." Il mio sguardo rimane basso, mentre sfilo il bracciale dal mio polso. "Così parlai con Ryan, all'inizio lui non voleva mettersi nei guai, ne aveva abbastanza già propri, ma lo convinsi e gli presentai la mia idea per intero: La notte di Halloween ci saremmo introdotti nella scuola, per poter entrare nell'ufficio della Sullivan e fotografare i compiti del semestre."
Alzo lo sguardo verso i miei amici, che con un'espressione indecifrabile mi scrutano. "Alla fine accettò, così ci mettemmo d'accordo sul fatto che sabato saremmo andati alla festa insieme." Sospiro di nuovo. "Non so perché l'ho fatto, volevo solo che risolvesse il suo problema.""Sappiamo quanto tu sia ossessionata nell'aiutare gli altri e non ti giudichiamo per questo." Mi rassicura Steven.
"Io penso che questo non sia solo un gesto dettato dalla sensazione innata di aiutare gli altri." Gli occhi della mia migliore si aggrappano ai miei, quasi cercando di scavarci dentro, di capire la vera motivazione.
Ma la verità è che non lo so neanche io, all'inizio credevo fosse perché eravamo amici, ma ora non ne sono più così tanto sicura.
Distolgo lo sguardo dal suo. "Comunque." Continuo. "Sabato giunse presto e io venni a casa tua per prepararmi." Indico Sidney. "Ora sapete cosa nascondevo quando andai alla festa senza di voi. Non avevo cattive intenzioni, volevo solo che non ci fosse tempo per le tue domande, non avrei saputo rispondere. Comunque, dopo mezz'ora che tu andasti via, arrivò Ryan con la sua moto." Cerco di nascondere un sorriso al ricordo della scena del suo arrivo, sul quel veicolo nuovo e splendente.
"Aspetta." La ragazza mi ferma mettendo una mano davanti il mio viso. "Quindi quella mattina che hai saltato scuola eri con lui, su quella moto?" Esclama incredula.
"Come fai a saperlo?"
"Ti ho vista andare via su quel mezzo, ma credevo fosse di Jace e che foste andati via per qualcosa di importante, quindi non ho chiesto."
"Beh no, ma a questo ci arriverò più tardi." Faccio un gesto liquidatorio con la mano.
"Andammo a scuola, dove ci incontrammo con Matt." Prendo un grosso respiro. "Matthew Wilson." All'affermare di quel nome, i due ragazzi saltano dal letto.
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Hidden Secrets.
FanfictionLa vita è imprevedibile. Non si può decidere ne sapere in alcun modo come si svolgerà, chi ti starà accanto e quando avverrà la tua fine. Andare nel futuro è un sogno di molti e una realtà di pochi. Gli attori recitano bene la propria parte quando...